La Dott.ssa Grimaldi risponde – Vaccinare una donna quando è in gravidanza non è pericoloso?
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mi chiamo Angelica. Sono la mamma di una bambina di 7 anni e ora aspetto un secondo figlio (sono alla 18 esima settimana di gravidanza). Sono molto contenta di questa secondo figlio che sembrava proprio non voler arrivare, ma poi finalmente un bel giorno abbiamo avuto la bella sorpresa! Io ho 36 anni e naturalmente rispetto alla precedente gravidanza ho notato molte differenze, anche in alcune procedure mediche che mi sembrano un po’ diverse rispetto a 7 anni fa.
Le scrivo proprio perché il mio ginecologo (che poi è lo stesso di quando è nata Beatrice, la mia primogenita) questa volta mi ha consigliato di fare il vaccino antinfluenzale già nelle prossime settimane e poi nel terzo trimestre di gravidanza addirittura il vaccino contro la pertosse. Io sono rimasta piuttosto sorpresa e gli ho chiesto se era certo che tali vaccinazioni non facessero male fatte in gravidanza, tanto più che io il vaccino contro l’influenza non lo faccio mai, perché farlo proprio adesso. Per la pertosse poi risulto vaccinata, che senso ha rifarlo di nuovo… So che lei è una pediatra non una ginecologa, ma spesso ha parlato di vaccini, vorrei sapere se le risultano vere queste raccomandazioni che ho ricevuto. Grazie, Angelica da Modena
Carissima signora Angelica,
è proprio così: la Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia (SIGO), proprio in questi giorni ha presentato un “position paper” (delle linee guida) al Congresso Nazionale che si è svolto a Roma questa settimana nel quale afferma l’utilità di vaccinare le donne in gravidanza sia contro l’influenza che contro la pertosse.
Ripetere il vaccino contro la pertosse serve a proteggere maggiormente il neonato nelle prime settimane dopo la nascita. Il vaccino infatti fa sì che la mamma aumenti la sua produzione di anticorpi contro questa malattia e li trasmetta naturalmente al bambino durante la gravidanza. La pertosse contratta nelle prime settimane può essere letale. Il bambino riceverà la vaccinazione contro la pertosse con l’esavalente tra i 60 e 90 giorni di vita, così da sviluppare anticorpi propri, ma nel frattempo “userà” quelli materni.
Nonostante la maggior parte delle donne gravide sia stata vaccinata contro la pertosse si è visto che il livello anticorpale non è sufficiente a proteggere efficacemente il nascituro, da qui la necessità di rivaccinare la madre. Per quanto riguarda il vaccino antinfluenzale bisogna sapere che le donne in gravidanza sono più vulnerabili pertanto se contraggono l’influenza più facilmente vanno incontro a forme più complicate rispetto a quando non sono gravide, per questo vaccinarsi è sicuramente una buona mossa.
In conclusione non posso che dirle di seguire i consigli del suo ginecologo!
Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie.