Aleteia – Ad Ischia il prete presto sarà padre. Il vescovo “benedice” la scelta. Ma è normale?
Per la sezione Rassegna Stampa pubblichiamo un articolo dal portale Aleteia
Su facebook la levata di scudi è tutta suo favore: “hai fatto bene”, “ti auguriamo tutta la felicità del mondo”, “sarai un ottimo padre”, ecc… E’ questo il tenore della gran parte dei messaggi di solidarietà che hanno inondato la bacheca di Gianfranco Del Neso.
Chi fa notare: “Ma tu sei un Padre, avevi scelto Dio come tuo unico sposo”, viene bacchettato come retrogrado, all’antica, o giù di li’.
La storia dell’ormai ex parroco della chiesa di Maria Santa Madre della Chiesa, nella frazione di Fiaiano, a Barano d’Ischia, che ha annunciato di aspettare un figlio dalla sua compagna (con probabili nozze all’orizzonte) sta diventando l’esempio lampante di come la percezione delle cose rovescia ogni logica e realtà.
Sul social network si leggono covate di applausi e inviti ad essere “felice”, a vivere la vita con “gioia”, ora più che mai, perché si è liberato da un peso e lo si vede sorridente. Gianfranco, 45 anni e da 4 ordinato prete, probabilmente non ha mai avuto una vera vocazione, e la foto copertina del suo profilo facebook che recita il logo di un’iniziativa su “I giovani, la fede, il discernimento vocazionale”, calza a pennello.
Se da tempo aveva una donna nella sua vita (che è addirittura incinta), il suo discernimento è stato quanto meno “deviato”. Davvero Dio avrebbe voluto che il finale della sua storia fosse questo? Papa Francesco (che Gianfranco sembra molto apprezzare), a cui il tema del discernimento è tanto caro, sarebbe gioioso di incassare notizie simili? E’ questo il patto che nel 2014 Gianfranco ha stretto con il Signore? Fingere, da chissà quanto tempo, di essere un prete sereno, ma dietro le quinte avere stabilmente una relazione e nascondere una gravidanza è una cosa normale e tollerabile?
Uno dei pochi a non sapere nulla di questa storia, almeno ufficialmente, era il vescovo di Ischia Pietro Lagnese, che avrebbe raccolto la “confessione” di Gianfranco, poi sospeso dall’incarico. Lagnese lo ha ordinato nel 2014, dunque credeva fortemente in lui per accompagnarlo fino a quel passo.
Nella nota della Curia, il vescovo si dice «fortemente addolorato per l’accaduto», pur riconoscendo «l’onestà di don Gianfranco nell’aver condiviso con lui la fatica nel rimanere fedele all’impegno del celibato». Come a dire: per Gianfranco non c’è aggravante perché almeno lo ha ammesso a differenza di chi continua a nasconderlo.
Ma la nota diramata dalla Diocesi di Ischia non finisce qui. Precisa anche «che il sacerdote intende assumersi tutte le responsabilità connesse alla sua nuova situazione di vita che prevede l’arrivo di un figlio». «Accogliendo con sofferenza tale notizia, il Clero e la comunità parrocchiale – si legge ancora nella nota – hanno espresso vicinanza al Vescovo e gli hanno chiesto di manifestare gli stessi sentimenti al presbitero e ai suoi familiari che vivono una prova certamente non facile» (Il Mattino, 13 ottobre).
Poco altro da aggiungere alla storia di Gianfranco. Se non le parole del teologo Mauro Leonardi in un articolo dell’Agi (15 ottobre), in risposta a chi dice che il problema dei preti si risolve se si abbatte il celibato. Secondo il teologo questo è un falso problema: il vero nodo è essere più onesti con se stessi, sin da quando balena la “presunta” vocazione.
«Mettiamo uno stop al dibattito “matrimonio dei preti sì, matrimonio dei preti no” – dice Leonardi – e puntiamo sull’essere persone risolte, che quando scelgono lo fanno in maniera matura e consapevole. Perché in fin dei conti è questo il segreto della vita felice».