La Dott.ssa Grimaldi risponde – L’attività sportiva dei miei figli
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Cara dottoressa,
mi chiamo Giada, ho una bambina di 5 anni ed un maschietto di 3. Molte mie amiche, con figli più o meno della stessa età dei miei, li portano già in piscina o comunque a fare attività sportiva come la danza o il calcio, io, per una serie di motivi organizzativi (tra gestione della casa e lavoro) non ci riesco, però ho la fortuna di abitare davanti ad un parco pubblico e tutti i giorni io o mio marito (lavoriamo tutti e due e non abbiamo aiuti da nonni o parenti) riusciamo a farli stare almeno un’oretta li a correre e giocare con altri bambini. Il prossimo anno la più grande potrà fare danza a scuola e questo ci agevolerà. Cosa ne pensa? Va bene lo stesso? Intendo dire anche se non fanno uno sport preciso, ma si muovono e corrono all’aperto è comunque attività fisica, giusto? Glielo chiedo perché qualche volta mi sento molto in colpa per non riuscire a dar loro l’opportunità di fare sport. (Giada, dalla provincia di Salerno)
Cara Giada,
fare movimento all’aria aperta per bambini dell’età dei suoi va benissimo, anzi direi che per certi aspetti (soprattutto per il figlio più piccolo) è anche meglio del praticare uno sport strutturato. È importante che i bambini si muovano, giochino, corrano e, se possono farlo senza seguire tante regole, con altri bambini, soprattutto quando sono piccoli, è un’ottima cosa. Pertanto non si senta affatto in colpa, non li sta privando di nulla, anzi credo sia tutto il contrario: con i ritmi di vita di oggi se lei e suo marito tutti i giorni riuscite a portare i vostri figli al parco davanti casa siete veramente molto bravi e per i vostri figli è una grande opportunità perché non solo giocano, si divertono e fanno movimento, ma lo fanno con mamma o papà!
Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie. Questa rubrica non vuole sostituirsi al medico curante né alimentare il fai da te, al contrario vuole indurre il lettore a riflettere su alcune tematiche comuni ai bambini ed alle famiglie per poi affrontarle nelle giuste sedi con il pediatra di fiducia o lo psicoterapeuta