Blog / Rassegna stampa | 10 Giugno 2018

FarodiRoma – Non cambiare la dottrina, solo chiedere rispetto

Riporto l’intervista che ho rilasciato per la redazione di FarodiRoma 

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Scusi don Leonardi, ma lei vuole cambiare la dottrina della Chiesa sull’omosessualità?

Ma chi lo dice?

Marco Tosatti, a proposito del gaypride di ieri a Roma, fa intendere che lei e Padre Martin avete questo scopo…

Da un po’ di tempo una certa stampa e alcuni blog mi mettono sullo stesso piano di Padre Martin. Ne sono onorato ma mi sembra che il gesuita, che oltretutto è consultore della Santa Sede, abbia mezzi e prospettive molto più ampi dei miei. Io mi limito a coltivare il senso del rispetto e non riguarda solo le persone omosessuali. Parlo di moltissimi argomenti e l’omosessualità ha un spazio minimo. Ma il fenomeno comunicativo cui lei allude è un altro…

Cioè?

Glielo spiego con un esempio. Proprio un minuto fa, la telefonata prima della sua, un amico mi chiama e mi dice: “ma è vero che hai scritto che le donne possono andare nude in spiaggia?”. Io ovviamente trasecolo e allora mi faccio raccontare: le interessa la spiegazione?

Certo, la prego …

Da qualche settimana ho una rubrica sul settimanale Visto, il settimanale familiare che si accompagna a Novella 2000. Su quelle pagine, con il linguaggio adatto per quel pubblico, parlo di argomenti di vita cristiana. Questa settimana rispondevo alle critiche che certe signore di mezz’età muovono a certi costumi da bagno succinti. Insomma, ho parlato del senso del pudore.

Non capisco cosa ci sia di male…

Ovviamente nulla. Ma il fatto è un altro. È accaduto che Dagospia, il sito di Roberto D’Agostino, ha lanciato il mio pezzo con un titolo dei suoi e con foto in cui i costumi delle bagnanti lasciano ben poco spazio alla fantasia…

Ma lei perché non si lamenta con Roberto D’Agostino?

Ma scusi Papa Francesco lascia che Eugenio Scalfari trascriva i loro dialoghi come preferisce e io dovrei lamentarmi con chi riporta nel modo che preferisce quanto scrivo su Visto o Novella 2000? Non sarei coerente con la mia scelta di essere presente su quei giornali. Roberto Alessi [il direttore di Visto e Novella 2000, ndr] rispetta i miei contenuti: anzi, mi dà un tema e vuole che io lo tratti da prete quale sono. E io, simmetricamente, rispetto i loro titoli, la loro grafica e le loro foto. D’altra parte mi comporto come qualsiasi altro autore perché titoli e grafica non competono agli autori ma ai giornalisti. Il Papa, in Gaudete et Exsultate n. 135, ci dice che “Dio è sempre novità, che ci spinge continuamente a ripartire e a cambiare posto per andare oltre il conosciuto, verso le periferie e le frontiere. Ci conduce là dove si trova l’umanità più ferita e dove gli esseri umani, al di sotto dell’apparenza della superficialità e del conformismo, continuano a cercare la risposta alla domanda sul senso della vita. Dio non ha paura! Non ha paura! Va sempre al di là dei nostri schemi e non teme le periferie. Egli stesso si è fatto periferia (cfr Fil 2,6-8; Gv 1,14). Per questo, se oseremo andare nelle periferie, là lo troveremo: Lui sarà già lì. Gesù ci precede nel cuore di quel fratello, nella sua carne ferita, nella sua vita oppressa, nella sua anima ottenebrata. Lui è già lì”. E io scrivendo su giornali come quelli, ho potuto sperimentare la verità delle parole di Francesco. Ovviamente non posso evitare che certe mie frasi vengano decontestualizzate e riferite con senso diverso da Dagospia o altri.

E non si preoccupa delle critiche?

Ma, guardi, io ho molta fiducia nell’intelligenza della gente. È ovvio che se una persona legge una mia frase riportata da Dagospia, sapendo cos’è Dagospia, saprà darle il giusto peso. E lo stesso accade con Marco Tosatti: se uno legge sul suo blog che Leonardi vuole cambiare la dottrina della Chiesa, ha la capacità per capire chi è Marco Tosatti e quindi di leggere le sue affermazioni su di me nel modo corretto.

Sta dicendo che Roberto D’Agostino e Marco Tosatti sono uguali?

Uguali no, le loro idee sono profondamente diverse, ma hanno un modo di fare giornalismo molto simile. Devono costruire “il caso” e cavalcarlo mediaticamente. Nessuno che conosca davvero Padre Martin e don Leonardi può metterli sullo stesso piano: ma un giornalista che cerca il colpo di teatro lo può fare. Così come D’Agostino. Ovviamente, se titolasse: “un prete dice che bisogna coltivare il senso del pudore”, che notizia è? Invece, se fa capire che per don Leonardi le donne possono andare in spiaggia nude e condisce l’affermazione con un paio di foto ben scelte, la notizia è fatta: non le sembra? Così Marco Tosatti. Se scrive: don Leonardi dice che bisogna rispettare tutti, anche le persone omosessuali, che notizia è? Se invece dice: don Leonardi vuole cambiare la dottrina della Chiesa sull’omosessualità, la notizia è fatta.

Tratto da FarodiRoma