Le Lettere di Bruno Mardegan – Crisi delle vocazioni sacerdotali
Da semplice fedele e da padre di un sacerdote (che ha festeggiato a fine Maggio il 34° anniversario della sua ordinazione) ho appreso con gioia la notizia che nel Duomo di Milano, sabato 9 giugno, saranno ordinati 23 preti novelli. Nel contempo mi sono soffermato a riflettere sull’inadeguatezza di queste nuove leve del clero per una delle diocesi più grandi del mondo.
Quella del clero è l’unica categoria professionale in senso lato priva di disoccupazione, anzi, con posti vacanti. Non compete a me indagare sulle cause specifiche delle poche ordinazioni sacerdotali, su cui si interrogheranno certamente l’arcivescovo e i direttori dei seminari. Prima di passare a una mia considerazione pratica, desidero premettere che a mio parere la scarsità delle vocazioni al seminario non è funzionale al fatto che i preti non si sposano. La crisi è presente anche in altre confessioni cristiane in cui i preti si sposano, come i copti o i pastori protestanti. Causa di fondo è indubbiamente la santità esemplare del clero, che come ho già scritto non mi compete, però desidero sottolineare che il clero deve essere esemplare anche nel comportamento e nell’aspetto esteriore. Quindi, salvo patologie degenerative, un sacerdote deve aver cura di non ingrassare eccessivamente, per non essere controproducente nei confronti di potenziali nuove vocazioni.
Con viva cordialità,
Bruno Mardegan