Blog / Bruno Mardegan | 17 Maggio 2018

Le Lettere di Bruno Mardegan – Famiglie kamikaze

In Indonesia il fenomeno degli islamisti kamikaze anziché ridursi si allarga alle famiglie. Genitori kamikaze insieme ai figli: sono follie omicide e suicide plagiate al grido “Allah è grande”. Diventa attuale perciò l’esortazione del cardinale Giacomo Biffi a selezionare i migranti dando la preferenza ai cristiani. Il giorno dopo la prima strage familiar-kamikaze si è aggiunto per contagio un caso analogo. A questo punto non devono accogliere in Italia famiglie potenzialmente islamiste, vittime a loro volta di sentimenti di odio seminati verosimilmente nelle moschee, cosa che la nostra forza pubblica non è in grado di controllare, avendo l’Italia pochi poliziotti eruditi in lingua araba. I controlli vanno eseguiti alle partenze e lo strumento più idoneo è quello dei corridoi umanitari finanziati dalla CEI con fondi dell’otto per mille, che si attivano con una semplice firma sulla dichiarazione dei redditi o sul altro modulo da chi è esente. I contribuenti esenti, molto numerosi, sono quelli che hanno solo redditi da lavoro dipendente; non possiedono immobili. Nell’attuale fase fiscale possono rivolgersi alle rispettive parrocchie già attrezzate alla bisogna. Non devono sborsare nemmeno un euro e contribuiscono a una grande opera sociale. Rispondo a una ricorrente obiezione: i migranti lavorino a casa loro. In gran parte sono rifugiati, che fuggono da guerre e carestie, e che hanno quale destinazione Paesi del Nord Europa.

Bruno Mardegan, milanese di adozione e sposato da una vita con Claudia, ha cinque figli e nove nipoti. Ha – da sempre – la dote non comune di scrivere ai giornali lettere che gli vengono pubblicate. È frequente trovare suoi interventi su Il Foglio, Avvenire, Il Giornale, La Stampa, il Corriere della Sera e Il Sole 24 ore.