Mattia Butta – Menzogna
Per la sezione Rassegna Stampa un post sul blog di Mattia Butta che critica il mio articolo sulla vicenda Alfie Evans
Si dà la cittadinanza in mezza giornata a un bambino senza neanche riflettere su ciò che si sta facendo, sull’onda emotiva di una parte della popolazione che non si accorge, ovviamente, che siamo in un Paese in cui la cittadinanza continua ad essere negata a centinaia di migliaia di bambini e ragazzi nati e vissuti in Italia.
C’è un limite alle falsità che si possono dire.
Per decenza, certo, ma anche per il fatto che vengono scritte sul sito di un’agenzia giornalistica che in quanto tale ha dei doveri deontologici.
Dire che l’italia è un paese “in cui la cittadinanza continua ad essere negata a centinaia di migliaia di bambini e ragazzi nati e vissuti” sul sacro suolo italico supera questo limite. È come dire che le stelle sono lampadine montate sulla volta celeste e c’è un nano irlandese che le accende la sera.
La cittadinanza non è negata a chi nasce e cresce in italia. È una balla.
Chi nasce e cresce in italia può ottenere la cittadinanza. La può ottenere ancora da bambino, se si naturalizzano i genitori, oppure la può ottenere da solo a 18 anni se i genitori nel frattempo non si sono naturalizzati.
E specifico: nel secondo caso la cittadinanza è un diritto.
La cittadinanza per naturalizzazione infatti viene data a discrezione dello Stato: se dopo dieci anni di residenza legale in italia fai domanda lo Stato può darti la cittadinanza o no a sua discrezione. Non è un diritto: anche se hai tutti i requisiti lo Stato può dirti di no perché così gli garba.
Il ragazzo che invece è nato e cresciuto in italia a 18 anni diventa cittadino italiano se ne fa richiesta, è un suo diritto (se non ci sono cause ostative).
La cittadinanza non viene negata a chi nasce e cresce in italia. Manco per il ciuffolo. Se nasci e cresci in italia a 18 anni hai di diritto la cittadinanza italiana.
Quella scritta da mauro leonardi è una palese falsità. Bastava leggere la legge prima di scrivere quel pezzo.
Ma quando si vive di ideologia informarsi è troppo faticoso, è molto più facile descrivere un mondo fantasioso e irreale che esiste solo nella propria testa.