Le Lettere di Bruno Mardegan – L’esigenza dei corridoi umanitari per i migranti
Un servizio giornalistico del mese di Gennaio ci informava che nel 2017 si sono registrati 3116 casi di morte di migranti nel mare Mediterraneo. In proposito, mi permetto osservare che è arrivato il momento di abbandonare la via marittima per il trasporto di migranti dalle coste libiche alle nostre e di sostituirla con quella aerea, sulla scia del corridoio umanitario lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio, d’intesa con la CEI e con la chiesa valdese. In occasione di una conferenza dell’Alto commissario ONU sui rifugiati, Filippo Grandi, svoltasi l’estate scorsa a Bellagio, intervenni per far presente la necessità di un’estensione del modello del corridoio umanitario al fine di evitare tante morti in mare, di cui purtroppo possiamo essere solo osservatori mesti e inetti. La risposta dell’Alto commissario fu affermativa e me ne congratulai vivamente con lui. Frattanto, il primo corridoio umanitario di famiglie siriane è approdato in Italia a fine Gennaio. Ora confido in una attuazione consistente di tale modello da parte dell’ONU e anche in tempi ravvicinati. Oltre a evitare tante tragedie, che ogni volta provocano una stretta al cuore e un senso di profondo rammarico per l’incapacità di soccorrere chi attraversa il mare Mediterraneo su gommoni stracarichi, per cercare rifugio e ragioni di sopravvivenza, ma rischiando la vita. Anche il 3 Febbraio i giornali hanno dato notizia, e purtroppo non sarà l’ultima, di 90 dispersi al largo della Libia. Va poi aggiunto a sostegno dei corridoi umanitari che, oltre a salvare tante vite, vengono prestati altri servizi significativi, quali il controllo dei migranti all’aeroporto di imbarco, che consente di scongiurare l’arrivo di clandestini e di evitare il dramma dei bambini soli che le istituzioni non sanno poi a chi affidare. Il rilievo che negli ultimi mesi gli sbarchi sono diminuiti trova una spiegazione negativa. Significa che i migranti non partono perché giacciono schiavizzati nell’inferno dei lager libici. Ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente.
Bruno Mardegan – Milano
Bruno Mardegan, milanese di adozione e sposato da una vita con Claudia, ha cinque figli e nove nipoti. Ha – da sempre – la dote non comune di scrivere ai giornali lettere che gli vengono pubblicate. È frequente trovare suoi interventi su Il Foglio, Avvenire, Il Giornale, La Stampa, il Corriere della Sera e Il Sole 24 ore.