Blog / Pedofilia Nel Catechismo | 08 Aprile 2018

Raccolta firme su Avaaz – Inserire la parola “pedofilia” nel Catechismo

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Se la Chiesa, con il suo Catechismo, non ne parla, dice solo che non ne vuole parlare. È bene invece che negli oratori, nei campi scuola, ovunque, quando si fa catechismo, si usi anche questa parola: allora magari un bambino o una bambina può capire cosa le è successo poche ore prima, a casa o magari col prete, e può parlarne con qualche adulto che andrà a denunciare ai carabinieri. Parlare fa bene. Sempre.

Diamo ai bambini abusati la possibilità di dire cosa succede loro, diamo loro le parole per dirlo: la parola pedofilia non c’è nel Catechismo. La pedofilia è una piaga che deve essere identificata per poter essere distrutta. Sono molti i casi di pedofilia che, ogni anno in tutto il mondo, vedono coinvolti membri del clero e della Chiesa Cattolica. Papa Benedetto XVI e Papa Francesco hanno inserito regole, controlli e sanzioni più severe ma tutti sappiamo che la strada da fare è ancora molta. Nel Catechismo sono presenti espressioni come “stupro”, “incesto”, “scandalo”, con le quali si allude ad essa, ma non c’è il sostantivo “pedofilia” [Cfr. CCC 2356, 2388, 2389]. Con questa petizione chiedo (insieme a coloro che vorranno sottoscrivere) a Papa Francesco di inserire “pedofilia” nel Catechismo (l’esposizione ufficiale della dottrina e del pensiero della Chiesa Cattolica) per permettere di identificare, descrivere e quindi condannare questo delitto orribile nonché peccato gravissimo. Solo chiamando le cose con il proprio nome, senza timore e senza troppo formalismo, è possibile combatterle, tutti insieme.

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Breve guida

Dopo aver cliccato sul link, sarà sufficiente inserire il proprio indirizzo email in alto a sinistra, nello spazio dedicato e cliccare su “firma”.
Se è la prima volta che sostieni una petizione su Avaaz, ti verrà chiesto il nome, la città e il CAP. Tali informazioni rimarranno private (comparirà solo il nome con la prima lettera del cognome). Attenzione: vengono conteggiate solo le firme accompagnate da un indirizzo email valido. Infatti, dopo la “firma” dovrai confermare la tua identità attraverso un link che ti arriverà proprio all’indirizzo email che hai fornito

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