Blog / Valentina Grimaldi | 16 Febbraio 2018

La Dott.ssa Grimaldi risponde – I vaccini e l’autismo

Continuiamo gli interventi della Dott.ssa Grimaldi sui vaccini. Per inviare le tue domande puoi scrivere una mail a [email protected] 

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Cara Valentina,
sono una mamma di 39 anni ed ho 2 bambini in età scolare. Ho vaccinato i miei figli rispettando tutte le scadenze e le indicazioni del mio pediatra che è un convinto sostenitore dell’utilità delle vaccinazioni, però ogni volta che mi reco al centro vaccinale ho una gran paura che possa accadere qualcosa ai miei figli:  non me lo perdonerei mai! I miei ragazzi ormai sono grandi per temere l’autismo, il grande ha 10 anni ed il piccolo quasi 9, ma quando erano piccoli ero terrorizzata: esiste o no questo rischio di ammalarsi di autismo nel primo anno di vita a causa delle vaccinazioni? Se qualcuno lo ha detto qualcosa deve essere accaduto, vorrei capire.
Grazie (Teresa, Ancona)

Cara Teresa,
non c’è associazione fra autismo e vaccinazioni, questo dicono gli studi condotti in tal senso: pertanto posso affermare che ad oggi le vaccinazioni non causano l’autismo. In medicina ogni affermazione che si fa è il risultato di uno studio approvato e condiviso dalla comunità scientifica, non basta la propria “esperienza personale di medico” per affermare o negare qualcosa, le ipotesi devono essere sempre dimostrate e supportate da altri studi e da altri colleghi e, solo dopo, se c’è concordanza tra i risultati, si elabora una terapia, una diagnosi o altro. 
Nel caso specifico dell’autismo è accaduto questo. Nel 1994 un medico inglese (radiato dall’albo dei medici nel 2010) pubblicò su una prestigiosa rivista scientifica uno studio condotto su 12 bambini dove evidenziava una correlazione fra la vaccinazione contro morbillo, rosolia e parotite e l’insorgenza dell’autismo (oltre ad alcune malattie gastrointestinali). Tale ricerca, prima di essere confermata o contestata, andava esaminata dalla comunità scientifica, dovevano essere condotti degli studi ad hoc volti a confermare o contestare tale ricerca e, solo dopo, arrivare a delle conclusioni. Purtroppo questo medico, Andrew Wakefield, senza aspettare nessun altro risultato, cominciò a diffondere questa notizia di un’associazione causale tra la vaccinazione MPR (morbillo, rosolia, parotite) e l’autismo, suggerendo alle famiglie di usare altri vaccini per i propri figli o modalità di vaccinazioni diverse, a suo dire più sicure, per non rischiare di sviluppare l’autismo. Lo studio di Wakefield si rivelò presto una truffa e fu velocemente ritirato (ma purtroppo non abbastanza velocemente!!!) non trovando nessun riscontro in altri studi condotti in tal senso; nel 2004 poi si scoprì, addirittura (grazie ad un giornalista), che Wakefield sarebbe stato pagato da un avvocato, che rappresentava alcune famiglie con figli con disturbo dello spettro autistico, per pilotare opportunamente i risultati della ricerca che aveva pubblicato. Infatti, se si fosse stabilito un nesso causale fra autismo e vaccino MPR, l’avvocato avrebbe vinto una serie di cause multimilionarie intentate dalle famiglie contro le aziende farmaceutiche produttrici del vaccino, dove erano stati richiesti ingenti risarcimenti! Ma non è ancora finita: successivamente si scoprì addirittura che Wakefield aveva brevettato altri tipi di vaccino contro morbillo, rosolia e parotite per sostituire l’MPR responsabile dell’autismo, pertanto questa associazione causale fra MPR ed autismo lo avrebbe fatto guadagnare due volte!! Finalmente nel 2010 fu radiato dall’ordine dei medici e riconosciuta la sua truffa, ma purtroppo la sua ricerca distorta che aveva come obiettivo solo il suo tornaconto personale e non certo la salute dei bambini ha creato un danno terribile e alimentato tante paure infondate ancora oggi da sfatare.

Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie. Questa rubrica non vuole sostituirsi al medico curante né alimentare il fai da te, al contrario vuole indurre il lettore a riflettere su alcune tematiche comuni ai bambini ed alle famiglie per poi affrontarle nelle giuste sedi con il pediatra di fiducia o lo psicoterapeuta