Blog / Valentina Grimaldi | 18 Gennaio 2018

La Dott.ssa Grimaldi risponde – Mia figlia di 6 anni e il suo biberon

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Cara dottoressa,
mia figlia ha 6 anni e frequenta la prima elementare in una scuola di Roma. Sono preoccupata perché da sempre mangia pochissimo. Il latte, però, non lo ha mai rifiutato bevendone almeno mezzo litro al giorno. La settimana scorsa il dentista mi ha detto che ha una deglutizione atipica causata dall’uso prolungato del biberon: prima dovremo correggerla e dopo dovrà mettere un apparecchio per i denti. Mi ha mandato da una logopedista per fare degli esercizi, ma soprattutto le ha vietato categoricamente l’uso del biberon. Come devo fare? Ora non beve nemmeno più il latte la mattina e va a scuola senza fare colazione! Prima le davo il biberon mentre ancora dormiva – verso le 7 – per farla riposare di più e poi la svegliavo; la sera molte volte prima di dormire ne prendeva quasi sempre un altro, soprattutto se non aveva voluto cenare. È una bambina molto esile e gracile: ho paura che non mangiando finirà per ammalarsi, c’è qualche integratore che possa aiutarla? Francesca, Roma

Cara Signora, il biberon è un dispositivo destinato ai neonati incapaci di bere dal bicchiere o da una tazza. È da utilizzare principalmente per somministrare il latte artificiale in assenza di latte materno. Capisce da sola che dare il biberon ad una bambina di 6 anni in grado di bere da una tazza o da un bicchiere, capace anche di masticare cibi solidi, non ha assolutamente senso; è come farla andare in giro ancora con il pannolino perché “è più comodo”. Essendo il biberon destinato ai lattanti prevede un tipo di suzione che impone alla lingua un movimento che è naturale per un lattante, ma è una forzatura per il bambino più grande o un adulto, favorendo la permanenza di una deglutizione “atipica” per l’adulto. Faccia la prova da sola bevendo dell’acqua dal biberon: si accorgerà subito quanto è difficile! Parliamo poi dell’aspetto psico-educativo: sua figlia da un lato va a scuola – penso in prima elementare -, dove viene investita delle prime responsabilità, le vengono imposte delle regole e richieste delle prestazioni (leggere, scrivere e contare ad esempio) pretendendo da lei che si comporti “da grande”; da un’altro lato invece viene trattata come se fosse veramente “molto piccola”, ferma ai primi mesi di vita, negandole tutta la crescita che ha avuto in questi 6 anni… Che percezione può avere di se stessa questa bambina? È cresciuta, fa la prima elementare come i compagni o è ancora una poppante? Come minimo la bambina è confusa.
A questo punto signora credo che eliminare definitivamente il biberon sia la cosa più importante da fare. La mattina dormirà venti minuti in meno, ma le insegnerà a fare colazione con la famiglia, la educherà a mangiare i cibi solidi come tutti i coetanei e sentirà il suo pediatra sull’opportunità di integratori o altro. Interpelli il suo pediatra, sono certa saprà consigliarla e tranquillizzarla opportunamente sulla crescita e sull’alimentazione della sua bambina. Un caro saluto

Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie. Questa rubrica non vuole sostituirsi al medico curante né alimentare il fai da te, al contrario vuole indurre il lettore a riflettere su alcune tematiche comuni ai bambini ed alle famiglie per poi affrontarle nelle giuste sedi con il pediatra di fiducia o lo psicoterapeuta