Giovedì 4 gennaio – Mauro Leonardi

Commento al vangelo (Gv 1, 35-42) di giovedì 4 gennaio 2018, ferie di Natale, di Mauro Leonardi

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

L’amore ha la stessa natura della fede: si accende immediatamente, a prima vista. Poi vuole conoscere tutto dell’amato. L’agnello di Dio che viene indicato ad Andrea e a Filippo è un maestro, una casa dove abitare, è un uomo con cui stare, è un tesoro da condividere, un Messia da trovare e a cui condurre i fratelli