Blog / In tre mesi | 10 Dicembre 2017

10 dicembre – Paci e quelle donne

Non mi piace quando nelle prediche fanno la differenza fra l’amore di Dio e l’amore umano. Come ci ama Dio. Tutto bello. Tutto totale. Tutto fedele. Tutto per sempre. E poi come ci amiamo noi. Spesso brutto. Spesso parziale. Spesso traditore. Spesso finisce. Non ce lo vedo Dio che scrive un libro che è un rimprovero continuo. Anzi nel suo libro ci sono tanti racconti di amore deluso, tradito, abbandonato, sporcato. Perché io credo che l’amore sia così. Che noi sappiamo amare solo così. Che ogni tentativo di amore tra noi, qui, ora, sia così. Mancante. Limitato. E che Gesù lo sappia. E quando dice che vuole che ci amiamo solamente, che vuole che non facciamo altro che amarci l’un l’altro tutta la vita, non vuole che cerchiamo l’amore perfetto ma l’amore che possiamo. Però assieme a Lui. Se amo con Lui, amo. Allora quando leggo della donna a terra perché ha tradito il marito, della donna a terra piangente che è pagata per amare, della donna che è sola al pozzo sotto il sole, io penso non a quello che manca ma a quello che fa, quello che c’è. E sei tu quello che c’è.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie

Tratto da Avvenire

“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.