Blog / Le Lettere dal carcere | 31 Ottobre 2017

Le Lettere dal carcere – Lettera aperta ai Sacerdoti

“Il carcere come punizione. E questo non è buono. Non c’è una vera pena senza speranza. Se una pena non ha speranza, non è una pena cristiana, non è umana. Per questo, la pena di morte non va. L’ergastolo, così freddo, è una pena di morte un po’ coperta.” (Papa Francesco)

Abbiamo un sogno: l’abolizione dell’ergastolo in Italia

 L’Associazione Liberarsi onlus, che ha sempre sostenuto la campagna contro il carcere a vita, sta organizzando un giorno di digiuno nazionale per domenica 10 dicembre 2017 (Anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani) contro la pena dell’ergastolo. 

Hanno aderito molte Associazioni, compresa la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da Don Oreste Benzi, il primo Sacerdote a schierarsi contro l’ergastolo,  e anche molti ergastolani hanno già dato la loro adesione, che è stata pubblicata sul sito dell’Associazione, www.liberarsi.net, per sensibilizzare e ricordare alla classe politica e all’opinione pubblica che in Italia esiste la “Pena di Morte Nascosta”, come Papa Francesco ha definito la pena dell’ergastolo.

Abbiamo pensato d’invitare anche il Papa, che ha abolito la pena dell’ergastolo nella Città del Vaticano, definendola una “Pena di Morte Nascosta”, ad aderire pubblicamente e abbiamo pensato di scrivergli questa lettera:

 

Caro Papa Francesco, 

siamo gli ergastolani d’Italia.                   

Pensiamo che Dio non sia così severo da gettare un’anima all’inferno e condannarla a essere cattiva e colpevole per sempre, come accade su questa Terra.

L’uomo ombra, condannato alla pena dell’ergastolo, passa la sua esistenza guardando solo il suo passato, perché non ha più giorni davanti a sé ad attenderlo, ed è difficile diventare buoni con una “pena del diavolo” da scontare. Perché i buoni ci fanno questo? 

La condanna all’ergastolo è disumana. E, più che una condanna fisica, è una pena dell’anima. Perché i buoni ci fanno questo? Perché ci ammazzano lentamente, un po’ tutti i giorni, condannandoci senza speranza?

Caro Papa Francesco, hai abolito la pena dell’ergastolo nello Stato del Vaticano, stavolta perché non lanci un appello allo Stato Italiano e a tutti gli Stati del mondo perché sia abolita la “Pena di Morte Viva”, come noi chiamiamo la pena dell’ergastolo?

Papa Francesco, aiutaci a vivere o a morire.

Abbiamo anche pensato di coinvolgere i sacerdoti, per chiedere di parlare di questa iniziativa ai parrocchiani durante le Sante Messe e di ricordare  loro queste parole diPapa Francesco: 

“Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono dunque chiamati oggi a lottare non solo per l’abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l’ergastolo. In Vaticano, poco tempo fa, nel Codice penale del Vaticano, non c’è più, l’ergastolo. L’ergastolo è una pena di morte nascosta.”

(Discorso del Santo Padre Francesco alla delegazione dell’Associazione internazionale di diritto penale nella Sala dei Papi il 23 ottobre 2014)

Grazie di e con il cuore a tutti i Sacerdoti che lo faranno.  

Per gli ergastolani d’Italia
Carmelo Musumeci
Ottobre 2017