Blog / Roberta Siciliano | 26 Ottobre 2017

Le Lettere di Roberta Siciliano – La storia di Augusto Odone, un papà

Il 25 ottobre del 2013 moriva Augusto Odone.

Per quelli che non conoscevano questa storia: Augusto Odone è stato un Padre, sì, un Padre con la P maiuscola perché, insieme alla moglie, ha lottato per suo figlio malato di adrenoleucodistrofia, una gravissima patologia che distrugge la mielina, una sostanza isolante che avvolge i nervi e che è costituita da lipidi e proteine.
In che modo ha lottato? 
Non appena venuti a conoscenza della malattia del figlio Lorenzo (che allora aveva 6 anni e che mostrava difficoltà di concentrazione, calo della vista, dell’udito e della parola), dopo che i medici diedero a Lorenzo una speranza di vita brevissima, due anni al massimo, Augusto e la moglie Michaela, glottologa (morta nel 2000 di cancro), rifiutarono quella condanna a morte e, sfidando la medicina ufficiale, misero a punto un trattamento che oggi è utilizzato nel trattamento delle adrenoleucodistrofie e che appunto prende il nome da questo bambino: l’olio di Lorenzo, una miscela di trigliceridi i cui componenti principali sono l’acido euricico e l’acido oleico che compete con i sistemi di allungamento microsomiali degli acidi grassi, provocando la diminuzione della concentrazione dell’acido grasso saturo, acido cerotico, altamente dannoso per la guaina mielinica. 
L’olio di Lorenzo fa abbassare la presenza di acidi grassi saturi, ma porta ad un aumento della concentrazione dell’acido grasso insaturo, la cui tossicità ancora non è ben conosciuta.
L’olio non è in grado di curare la patologia, anche se può bloccarne gli effetti.
Sotto le sollecitazioni dei coniugi, gruppi di scienziati si misero a studiare quel composto e cercare di dimostrarne i meccanismi di azione. 
Lorenzo è morto nel 2008, a 30 anni, ben oltre le previsioni dei medici, nella casa alle porte di Washington dove per 23 anni era rimasto confinato in un letto. 
È morto di polmonite e se ha vissuto 30 anni è stato solo grazie all’infinito amore dei suoi genitori.

Augusto Odone ha fatto della “cura” di suo figlio una ragione di vita. 
Nel 1989, grazie alla sua passione e ai suoi sforzi, nasce il “Progetto Mielina”, un programma di ricerca che ha tuttora l’obiettivo di capire perché la guaina che avvolge i nervi si distrugge progressivamente provocando numerose e gravi malattie che colpiscono circa un milione di persone nei Paesi occidentali.

Roberta Siciliano è nata a Milano il 05/06/1991 e vive a Soverato (provincia di CZ) ed è studentessa di Medicina e Chirurgia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Amante della lettura ha creato nel 2010 la pagina Facebook Voce del verbo leggere. Ama scrivere poesie fin dall’adolescenza. Recentemente ha vinto la targa di merito in occasione del Premio Alda Merini indetto dall’Accademia dei Bronzi di Catanzaro. Due sue liriche sono state pubblicate nell’Antologia “Parole per Alda” e “Festival poetico Il Federiciano edizione 2017”