Blog / Una donna nel Vangelo | 23 Ottobre 2017

Martedì 24 ottobre – Con le luci accese

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

Vieni quando vuoi, amore mio.
Chiama quando vuoi, amore mio.
Sono pronta. Pronta ad alzarmi.
Con le vesti pronte.
Pronta a guardarti.
Con le luci accese.
Pronta dietro la porta.

Un’altra beatitudine.
Un’altra beatitudine sull’amore.
L’amore rimane sveglio.
L’amore sa solo attendere.
L’amore ha un solo vestito.
Quello per servire.
Quello per essere pronta all’amore.
Un vestito espugnabile.
Che si può alzare.
Per correre quando arrivi.
Per inginocchiarsi quando sei con me.
Un’altra beatitudine sull’amore.
L’amore che arriva di notte per trovare una luce accesa.
La mia.
Perché sono io la tua alba, amore mio.
Un’altra beatitudine sull’amore.
Che arriva e mi trova sveglia.
Perché per chiudere gli occhi aspetto te.

Sei tu l’amore mio.
L’unico per cui sono sempre pronta.
L’unico per cui c’è sempre luce nella mia vita.
Sempre sveglia.
Sempre dietro la porta.
La veste tirata su.
La luce nella lampada.
Vieni.
Sono pronta.
Per amore.
Per essere amata.
So solo attenderti.
Dammi questa beatitudine

Posso rimanere a casa.
Pronta.
Già vestita.
Con la luce pronta.
Solo se so che torni.
Solo se so che mi ami.
Posso aspettare se so che torni.
Perché l’amore torna.
E appena bussa.
L’amore apre.
Perché l’amore è pronto.
Bella questa beatitudine.
La beatitudine dell’amore che torna e trova l’amore che lo aspetta.
Bella questa beatitudine.
La beatitudine dell’amore che aspetta l’amore che torna.

Questo l’amore fa.
L’amore dà.
L’amore prende.
L’amore dona il suo sonno.
Dona la sua luce.
E attende.
E poi sa prendere.
Sa sedersi e attendere che tocchi a lui, sentire l’amore ai suoi piedi, sui suoi piedi.
Questo l’amore fa.
Prende e dà, in casa, con le vesti che lasciano liberi, con la luce che illumina, con le mani che accarezzano.