Blog / In tre mesi | 12 Ottobre 2017

12 ottobre – A casa mia ci trovi me

Nelle case delle signore ricche le cose preziose sono quelle che lei ti dice di stare attenta a non romperle. Anzi no, non le toccare proprio, è meglio che le pulisco io. Quando devo pulire la camera da letto di qualcuno non faccio rumore. Ho paura che sveglio qualcuno. Nelle case dove vado a pulizie il letto matrimoniale lo trovo quasi sempre da rifare. Brutto. Strano. È una cosa intima. Io non lo farei mai toccare ad altri. A casa mia il mio letto matrimoniale lo rifaccio io. Da sola. Anche se a casa mia è solo un letto. (Però, ora, non mi va di parlare di questo.) C’è la casa di una signora che è come un ufficio tutto tirato a lucido. Invece casa mia non è sempre in ordine perfetto perché casa mia non è il mio ufficio ma è casa mia. E allora io e Marta ci abitiamo e siamo noi e questa casa viene come noi. A casa degli altri io devo dare alla signora il mio lavoro, la sua casa pulita. Qui, se entri qui, se entri a casa mia, non trovi il mio lavoro, trovi me. E io sono sempre un po’ da pettinare meglio. Perché sono io. E a casa mia ci trovi me. Proprio me.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie

Tratto da Avvenire 

“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.