M. Céline C. – La compagnia degli ultimi
M. Céline C. regala al blog questa poesia dedicandola “a tutte le persone ferite e in cammino e alla compagnia che ho incontrato, anche qui dentro”
Sei ultimo
quando bruci di desiderio
di camminarGli accanto
eppure ti allontani
o continui a cadere
e cadere,
quando
non aiuti l’amico,
quando conosci
le sue debolezze
e non lo sostieni
prima che cada
e non lo abbracci
quando è per terra,
quando sbaglia
l’amico
e i tuoi occhi
non sanno di perdono
e le tue parole
non cambiano il suo cuore
ma lo chiudono il suo cuore.
Sei ultimo
quando
la certezza
di aver trovato Dio
ti confonde
fino a non vedere
che te stesso
e le tue ragioni su di Lui.
Resti ultimo
quando
ti senti penultimo
e l’idea
che ti sei fatto degli ultimi
non comprende te,
non comprende me,
non comprende “tutti”.
Sei ultimo
quando ti perdi
nell’ansia di portarLo
e lasci vedere di Lui
solo la tua ansia,
quando non cerchi aiuto,
quando la tua logica
diventa incrostazione
e non lasci spazio,
non ti lasci lavorare,
non ti lasci cambiare.
Sei ultimo
quando non vai a fondo
di Quel silenzio,
quando pretendi
di ingabbiare
il Mistero
in un criterio
che sa di te e non di Lui,
quando ragioni
per ragionare,
quando non lasci posto
all’Amore sulla croce e sotto la croce
ma vedi solo la croce,
e il male resta male e così fa ancora più male.
Sei ultimo
quando
cerchi sempre
una panchina sul cammino
perchè al cuore insegni solo la fatica,
quando
ti lasci coincidere
col tuo limite,
quando pensi
che il tuo
sia l’ultimo sbaglio
e che sarà
l’ultima volta che puoi perdonarlo.
Ma è proprio
in quel tuo riconoscerti ultimo
che il desiderio
si fa più forte
e dici all’amico:
“aggrappati alla mia mano”
chè in questo nostro stringerci forte
Lui
si fa ultimo con noi,
ultimo per noi
e il Suo sguardo
non sarà mai l’ultimo.
La compagnia
che ci possiamo fare,
io e te,
noi e loro,
tutti,
riconoscendoci ultimi insieme,
è una compagnia
che sa di Lui
più di quanto
sappia di noi.
La compagnia
che ci facciamo
in realtà è Lui
che la fa,
e lo capisci
quando
la fatica,
le ferite
la nostra umanità
diventa
Miracolo del continuare
a stare insieme.
Vale più della strada
la Sua compagnia,
più di quello
che possiamo portare,
che possiamo sopportare,
che possiamo dire,
che possiamo fare,
vale Amore,
vale noi,
vale il motivo per cui
siamo venuti al mondo.
Lui
non è un turista per caso,
non è capitato
nella nostra storia per caso,
ma si è consumato
per noi,
per riscattare
non solo la posizione di “ultimo”
ma per riscattare te, me
la nostra dignità,
per farci ritrovare
la nostra vera identità.
I nostri occhi insieme
nei Suoi
hanno
la forza straordinaria
di un “ritrovamento”
che sana ogni ferita
e muove
il cuore
verso quella felicità,
per la quale
non si può far altro
che festeggiare,
oh sì che festeggeremo,
abbi fiducia!
Nata in un piccolo paese, si trasferisce in diverse città d’Italia per studio e per lavoro. Da sempre amante dell’arte e della poesia. Moglie, madre, lavora in tutt’altro ambito ma prepotentemente la passione per la scrittura ogni tanto si riappropria di uno spazio importante. M.Céline C. ha un’autentica passione per le relazioni umane. Fondamentalmente disobbediente, diretta, schietta. I suoi brani mostrano sempre quella “sicura insicurezza” che da sempre sperimenta nella vita.