MIO Anno II n. 37/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Quando il gioco è un incubo
Mauro Leonardi (Como 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù.
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Carissimo don Mauro, ho scoperto che un mio caro amico continua a giocare alle macchinette, ai gratta e vinci ed ora si è iscritto anche ai giochi on line. Credo cominci ad avere problemi di debiti e che sia entrato in un bruttissimo giro di persone. Come posso aiutarlo? Lui mi ha pregato di non dire nulla a nessuno (Carlo, Firenze)
Carissimo Carlo,
devi assolutamente disobbedire al tuo amico: la parola data va mantenuta solo quando l’oggetto dell’impegno è buono: se non avesse mantenuto la sua parola, Erode non avrebbe ucciso Giovanni Battista. Se sei certo che le cose sono come scrivi, devi parlarne a chi vuol bene al tuo amico perché lo convincano a farsi aiutare. Il gioco è una dipendenza che può essere peggio di alcol, droga e sesso perché si presenta come un “gioco” da cui è possible smettere facilmente e invece è una trappola pericolosissima, mortale, che, se non si riesce a fuggire per tempo, devasta completamente la persona e poi, via via, le relazioni familiari, le amicizie, il lavoro, la dignità. Lo Stato ha gravissime responsabilità nella diffusione di lotterie, gratta e vinci vari e giochi d’azzardo. È statisticamente certo che le probabilità di vincita per il singolo sono bassissime per cui chi gioca abitualmente certamente non fa altro che buttare tutti i propri soldi. Io penso che dovremmo lottare affinché tali giochi vengano vietati . Ricordi quando il casco divenne obbligatorio alla fine del 1985? Da allora sono state salvate moltissime vite: quanto dovremo aspettare perché i giochi d’azzardo vengano proibiti?