Repubblica.it – Charlie, la struggente risposta di un medico ai “leoni da tastiera”
Pubblichiamo questo articolo segnalato da Federico
Toccante lettera pubblicata dal Guardian sulla vicenda del bambino morto dopo una lunga battaglia legale per una grave malattia genetica: “Voi ve lo dimenticherete, i genitori e noi mai”
Non riposa ancora in pace Charlie Gard, condannato da una malattia genetica impietosa. Dopo il florilegio polemico dei giorni precedenti alla morte, l’ultima puntata della storia è costituita in uno struggente articolo anonimo uscito sul Guardian, attribuito a un componente dello staff medico del Great Ormond Street Hospital, che ha assistito il bambino.
L’intervento è titolato in maniera significativa “Toccava a noi dire basta” e racconta della sofferenza che il personale sanitario ha condiviso. “Come tutte le persone dell’unità medica, ho amato da morire questo bambino. Ma siamo arrivati a un punto dove non c’era più nulla da fare”. Per l’anonimo “non è solo un lavoro, ma è una ragione di vita tenere in vita questi bambini per restituirli ai genitori e garantirgli la vita migliore possibile”. I medici saltano le pause, restano oltre l’orario, spendono i giorni liberi a cercare e a studiare per adempiere meglio all’impegno. E quando non ci riescono, in metropolitana piangono, racconta l’autore dell’articolo.
Charlie potrebbe avere sofferto più del necessario proprio per l’attenzione ricevuta, che ha portato alle prese di posizione di papa Francesco, di Donald Trump, del ministro degli Esteri britannico Boris Johnson. Ma è stata una causa di cui la gente mobilitata sapeva poco o niente. E la vicenda di un piccolo ammalato di una malattia incurabile “si è trasformata in una soap opera”. Persino gli amici del personale coinvolto sono arrivati a chiedere: “Perché state cercando di uccidere questo bambino?”. Ma l’autore chiede: “Avete mai incontrato davvero un medico o un infermiere che voglia far morire un bambino?”.
Il sanitario si rivolge ai “guerrieri da tastiera”, che hanno invaso i social network con giudizi affrettati e superficiali, invitandoli a tener conto che tutti gli insulti rovesciati sui “maligni” operatori dell’ospedale sono letti dai genitori di altri bambini, che adesso potrebbero persino cominciare a dubitare del
trattamento ricevuto dai figli. E saranno letti anche dai genitori del piccolo Charlie. “Voi dimenticherete presto questa storia. Ma per i genitori di Charlie il dolore sarà inimmaginabile, la loro perdita incommensurabile, non la dimenticheranno mai. E nemmeno noi”.
Tratto da LaRepubblica.it