Blog / Rassegna stampa | 07 Giugno 2017

Mirabilissimo.com – Mauro Leonardi per difendere un ragazzino omosessuale bestemmia Gesù con falsità

Ivan è il nome di fantasia di un dodicenne omosessuale vittima di bullismo il cui tema d’italiano è stato pubblicato domenica scorsa da Repubblica. Nelle ore successive diverse persone hanno chiesto a me, prete: se tu fossi stato l’insegnante di religione nella scuola di Ivan, cosa avresti fatto? Queste sono le vere domande da fare agli uomini di Chiesa quando si parla di persone omosessuali e non, come invece accade purtroppo troppo spesso, “come si fa a rendere compatibile l’accoglienza delle persone LGTB di cui parla Papa Francesco, con il Catechismo”.

Se io fossi stato il prete della scuola di Ivan mi sarei vergognato, sarei andato in crisi e forse mi sarei dimesso per lo meno dalla scuola. Perché i bambini omofobi che hanno bullizzato Ivan, con tutta probabilità sono quasi tutti battezzati figli di genitori battezzati.

Il Vangelo non parla mai degli omossessuali

Gesù nel Vangelo non parla mai degli omosessuali, con l’eccezione che dirò più sotto, perché essi sono inclusi nella sua chiarissima volontà di raggiungere tutti gli margini e di includerli: non importa se omosessuali o altro. In questo senso la storia di Zaccheo è esemplare. Era il più importante esattore fiscale di Gerico e quindi era anche considerato il maggior peccatore della città. Gesù quando lo incontra non grida: “Peccatore!” ma dice: “Devo venire a casa tua oggi!” E lo stesso avviene con tante altri nelle medesime condizioni. Per Gesù prima viene il contatto con lui e quindi con la comunità, poi viene la conversione.

Ecco poi ora quanto anticipavo quando dicevo che forse non è affatto vero che nel vangelo Gesù non parli mai dell’inclusione degli omosessuali. C’è un’ipotesi – che per me è una certezza – che lo spiega: ed è il fatto che Gesù stesso per più di vent’anni della sua vita sia stato a propria volta discriminato come omosessuale, pur senza esserlo. La fonte è Joachim Gnilka, esperto mondiale indiscusso e ammirato anche da Joseph Ratzinger. Nel suo libro – Gesù di Nazareth, ed. Paideia – questo signore dà ragione del perché Cristo, quando parla del suo celibato, usa non la parola che ho usato ora io – celibato –  o altre simili ma “eunuco”: termine dispregiativo anche allora che indicava l’impotente e il castrato.

‘Ivan’ ha subito le stesse accuse di Cristo

Cristo, secondo Gnilka, starebbe usando verso coloro che lo chiamavano così l’arma dell’ironia. “Coglie nel segno l’ipotesi che qui si abbia a che fare con un attacco diretto contro Gesù. Egli fu ingiuriato come eunuco dai suoi avversari per la sua vita celibe” (p. 227). Bisogna sapere infatti che “all’interno del giudaismo la scelta di Gesù di rinunciare ad avere moglie e figli era scandalosa” (p. 227) e incomprensibile. Un uomo che conduceva una normale vita di lavoro a casa propria con i genitori e che non spiegava perché andava contro la tradizione non sposandosi, non poteva che essere considerato un omosessuale. Pertanto la bullizzazione che ha patito Ivan dodicenne è la stessa che Gesù ha patito per tutti gli anni della sua vita a Nazareth: anni in cui inspiegabilmente rifiutava di sposarsi.

Se fossi stato pertanto il prete di una comunità scolastica che marginalizza ed esclude i diversi mi sarei quindi davvero messo in crisi: mi sarei chiesto perché non avessi riconosciuto in Ivan quel Gesù  che predico e dico di amare.

 
 
 
 
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CONFUTAZIONE DEL CENTRO ANTI-BLASFEMIA
 
1)Mauro Leonardi asserisce questo;
 
Gesù nel Vangelo non parla mai degli omosessuali, con l’eccezione che dirò più sotto, perché essi sono inclusi nella sua chiarissima volontà di raggiungere tutti gli margini e di includerli: non importa se omosessuali o altro.
 
Risposta;
 
GESU’ CONDANNA I SODOMITI
 
Gesù parlando del giudizio e della condanna eterna cita Sodoma  Gomorra, anche se subiranno un castigo più mite rispetto agli increduli, saranno sempre condannati !

Matteo 10:14-15

14 E se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scotete la polvere da’ vostri piedi. 15 In verità io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città.

 

Matteo 11: 23-24

23 E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!
24 Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!”.

Luca 10:10-12

10 Ma in qualunque città sarete entrati, se non vi ricevono, uscite sulle piazze e dite: 11 Perfino la polvere che dalla vostra città s’è attaccata a’ nostri piedi, noi la scotiamo contro a voi; sappiate tuttavia questo, che il regno di Dio s’è avvicinato a voi. 12 Io vi dico che in quel giorno la sorte di Sodoma sarà più tollerabile della sorte di quella città.

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2)M.L. Afferma;

C’è un’ipotesi – che per me è una certezza – che lo spiega: ed è il fatto che Gesù stesso per più di vent’anni della sua vita sia stato a propria volta discriminato come omosessuale, pur senza esserlo. La fonte è Joachim Gnilka, esperto mondiale indiscusso e ammirato anche da Joseph Ratzinger. Nel suo libro – Gesù di Nazareth, ed. Paideia – questo signore dà ragione del perché Cristo, quando parla del suo celibato, usa non la parola che ho usato ora io – celibato –  o altre simili ma “eunuco”: termine dispregiativo anche allora che indicava l’impotente e il castrato.

Risposta;

GESU’ ERA AMMIRATO DA TUTTI SIN DA BAMBINO

Luca 2: 52;

[52] E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 Luca 4: 14-22;

[14] Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione.

[15] Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.

[16] Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.

[17] Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:

[18] Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto
messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,

[19] e predicare un anno di grazia del Signore.

[20] Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui.

[21] Allora cominciò a dire: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”.

[22] Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è il figlio di Giuseppe?”.

L’eunuco, il castrato non poteva frequentare il Tempio: Deuteronomio 23:1: un eunuco “non può entrare nell’assemblea del popolo di Dio!”

Gesu’ viene circonciso l’ottavo giorno, e da bambino frequentera’ il Tempio fino alla morte.

Con eunuco ai tempi di Gesù venivano indicati  gli uomini nati impotenti, o castrati per fare i maggiordomi nella casa dei ricchi, non erano condannati come peccatori. Per indicare gli omosessuali si usava sodomiti, e per i travestiti effeminati, questi erano considerati peccatori.

CHI SONO I SODOMITI

Romani 1:26-32

1:26 Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura, 27 e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento. 28 E siccome non si son curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti, 29 essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, d’omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 delatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti ai genitori, 31 insensati, senza fede nei patti, senza affezione naturale, spietati; 32 i quali, pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose son degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

2 Pietro: 2:4,8
 
 Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell’inferno, serbandoli per il giudizio;
non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi;

condannò alla distruzione le città di Sòdoma e Gomorra, riducendole in cenere, ponendo un esempio a quanti sarebbero vissuti empiamente.

Liberò invece il giusto Lot, angustiato dal comportamento immorale di quegli scellerati.

Quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, si tormentava ogni giorno nella sua anima giusta per tali ignominie.

 
Giuda: 1, 7
 
 Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all’impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura,
stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.
LA DISTRUZIONE DI SODOMA E GOMORRA
Genesi: 18, 17-33
Genesi: 19: 1-30
LA LEGGE DI DIO CONDANNA I SODOMITI
 
 
Il Levitico 18,22 proibisce l’omosessualità e la sua pratica.
Il Levitico 18,29 indica la punizione per l’omosessualità: la morte.
1 Re 14,24 racconta che Dio aveva scacciato davanti agli Israeliti i prostituti sacri.
Anche  il Nuovo Testamento condanna sodomiti ed effemminati.
 

I SODOMITI NON ENTRERANNO NEL REGNO DEI CIELI

 

1 Corinzi  6:9-11

6:9 Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, 10 né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. 11 E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro.

LA LEGGE DI DIO E’ CONTRO I SODOMITI

1Timoteo 1:9-10

9 riconoscendo che la legge è fatta non per il giusto, ma per gl’iniqui e i ribelli, per gli empî e i peccatori, per gli scellerati e gl’irreligiosi, per i percuotitori di padre e madre, 10 per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i ladri d’uomini, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina.

Gli eunuchi non sono condannati, ecco un esempio di un eunuco che praticava la religione ebraica e non era condannato,

e poi e’ accettato nel cristianesimo; Atti 8:26-38;

[26] Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: “Alzati, e và verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta”.

[27] Egli si alzò e si mise in cammino, quand’ecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candàce, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme,

[28] se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia.

[29] Disse allora lo Spirito a Filippo: “Và avanti, e raggiungi quel carro”.

[30] Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: “Capisci quello che stai leggendo?”.

[31] Quegli rispose: “E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?”. E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui.

[32] Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:
Come una pecora fu condotto al macello
e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa,
così egli non apre la sua bocca.

[33] Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato
negato,
ma la sua posterità chi potrà mai descriverla?
Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita.

[34] E rivoltosi a Filippo l’eunuco disse: “Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?”.

[35] Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù.

[36] Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c’era acqua e l’eunuco disse: “Ecco qui c’è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato?”.

[37] .

[38] Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, ed egli lo battezzò.

L’EUNUCO SPIRITUALE CHE INSEGNA GESU’

Gesù volendo esprimere un vergine che vive casto, usa il termine eunuco volontario, vivere come un eunuco,

vergine e casto, nessuno prima di Gesù aveva fatto questa similitudine, Gesù è stato l’inventore di questo termine.

Matteo 19: 10-12;

[10] Gli dissero i discepoli: “Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”.

[11] Egli rispose loro: “Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.

[12] Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”.

 Con la parola “eunuco” (dal greco eunouchos) si intendeva sia colui che era impotente dalla nascita (così il primo caso contemplato dal detto di Gesù; cfr. anche Sap 3,14); sia chi lo era divenuto in seguito a evirazione (secondo caso, vietato in Israele, cfr. Lv 22,24, per cui si era anche esclusi dall’assemblea sacra, cfr. Dt 23,2; Lv 21,20); quando la parola traduce l’ebraico saris (derivato dall’accadico) è possibile che designi un maggiordomo del padrone o il funzionario di corte (cfr. Ne 1,11): ha assunto sempre più il significato di “castrato” perché spesso si affidava questa carica delicata a chi era fisicamente impossibilitato a insidiare l’harem del proprio signore (cfr. Est 2,3.14). Il terzo caso è quello di chi liberamente sceglie di non sposarsi (cfr. il contesto di Mt 19,10-11), per dedicarsi totalmente al regno dei cieli (cfr. anche 1Cor 7,32); ma questa opzione è un dono di Dio («chi può capire, capisca»).

Quindi gli ebrei non potevano indicare Gesù con eunuco, poiché Gesù era un vero uomo perfetto che frequentava il Tempio,

poi eunuco spiritualmente è un concetto insegnato da Gesù.

Gesù non era ritenuto un peccatore sodomita ed effemminato, ma era creduto essere un Santo Profeta;

 Matteo 16: 13-16;

[13] Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”.

[14] Risposero: “Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”.

[15] Disse loro: “Voi chi dite che io sia?”.

[16] Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

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3) M.L. Afferma;

Egli fu ingiuriato come eunuco dai suoi avversari per la sua vita celibe” . Bisogna sapere infatti che “all’interno del giudaismo la scelta di Gesù di rinunciare ad avere moglie e figli era scandalosa” (p. 227) e incomprensibile. Un uomo che conduceva una normale vita di lavoro a casa propria con i genitori e che non spiegava perché andava contro la tradizione non sposandosi, non poteva che essere considerato un omosessuale.

Risposta

Il fatto che Gesù non fosse sposato non lo metteva contro la cultura del suo tempo, perché altri ebrei praticavano il celibato per motivi specifici e per questo erano lodati.

Non possiamo nemmeno dimenticare che già nell’Antico Testamento alcuni Profeti, come ad esempio Elia, Isaia, Geremia,  non erano sposati. Inoltre, alcuni contemporanei di Gesù, praticavano il celibato a motivo di una vocazione religiosa e non erano per questo criticati, anzi, alcuni storici e filosofi ammiravano tali persone.

 Rabbi Simeone ben Azzai, quasi contemporaneo di Gesù, giustificava il suo celibato in questo modo: “La mia anima è innamorata della Torah. Altri penseranno a far andare avanti il mondo”. La letteratura rabbinica, inoltre, accosta spesso il tema della continenza con quello dell’esercizio della profezia; per questo Mosè aveva deciso di non abitare più con la moglie, dopo aver ricevuto la chiamata da parte di Dio. Questo rapporto tra purezza, continenza e profezia può aiutare a comprendere i motivi della volontaria scelta del celibato da parte di Gesù.

Neppure Giovanni Battista si sposò. Pertanto, pur essendo il celibato poco comune, non era qualcosa di inaudito.

Gli Esseni, la cosiddetta comunità di Qumran, un gruppo di Giudei stanziatisi nei pressi del mar Morto verso il II secolo a.C. e operanti ancora ai tempi di Gesù.
Ecco cosa scrive Giuseppe Flavio a loro riguardo:
“Merita inoltre tutta la nostra ammirazione il fatto che [gli Esseni] superino, quanto a rettitudine, tutti gli altri uomini che si dedicano alla pratica della virtù;

 e in tale misura che non si è mai visto alcuno, sia per breve tempo, né fra i greci né fra i barbari, che fosse in grado di resistere a lungo fra di loro”
(Antichità Giudaiche 18.1.5, 20).
“Essi respingono i piaceri come un male, mentre considerano virtù la temperanza e il non cedere alle passioni. Presso di loro il matrimonio è spregiato, e perciò adottano i figli degli altri quando sono ancora disciplinabili allo studio, e li considerano persone di famiglia e li educano ai loro principi; non è che condannino in assoluto il matrimonio e l’aver figli, ma si difendono dalla lascivia della donne perché ritengono che nessuna rimanga fedele a uno solo” (La guerra giudaica II, 120).

Questi due testi ci parlano dell’ammirazione dello storico Giuseppe Flavio per la condotta morale di questo gruppo religioso e ci parlano del fatto che essi praticavano il celibato, pur non condannando il matrimonio. L’aspetto rilevante è che nonostante essi non consigliassero il matrimonio, e anzi, molti di loro vivessero in una condizione

di celibato  , tuttavia questo stato non li rendeva oggetto dell’altrui disprezzo; piuttosto essi erano ammirati per la loro condotta. Che praticassero il celibato è provato,
Sia i manoscritti della setta che l’esame del cimitero della comunità, dove sono presenti soltanto scheletri maschili e dove donne e bambini sono seppelliti fuori dall’area principale, mostrano come essi erano dediti ad una vita comunitaria dedita al celibato.

Filone d’Alessandria ci riporta una considerazione simile in Hypothetica 11:14.17 dove troviamo scritto: “Nel percepire con acutezza ed esattezza più che ordinarie ciò che da solo, o per lo meno al di sopra di altre cose, è inteso a minare la comunità, ripudiano il matrimonio; e, al tempo stesso, praticano la continenza al massimo grado. Nessuno tra gli esseni prende moglie [..]. Questo dunque è l’invidiabile stile di vita degli Esseni, tale che non solo gli uomini comuni ma anche i potenti sovrani, nell’ammirare costoro, ne riveriscono la setta e ne accrescono la dignità e la nobiltà a un grado ancor più elevato, grazie alle lodi e agli onori che tributano loro”. In realtà esistevano anche comunità di Esseni che permettevano il matrimonio; in parte l’abbiamo già visto nel passo di Giuseppe Flavio, in parte lo si può vedere in un ulteriore paragrafo che lo storico ebreo dedica a questa comunità e precisamente nella Guerra Giudaica II,160.

Altri esempi sono quello di Giovanni Battista ( anche lui è chiamato Rabbi Gv 3: 269 nel Nuovo Testamento e, per quel che concerne Israele nel periodo a cavallo tra il primo secolo a.C. e il primo secolo d.C., quello della setta dei Therapeutae, nota a Filone d’Alessandra e di cui ci dà una descrizione in De Vita Contemplativa.
 
Il celibato, secondo i costumi ebraici  non era  tanto praticato, i Rabbini  si sposavano e condannavano il celibato,
è altrettanto vero che gli Ebrei ritenessero importante il mandato dato loro da Dio nella legge (Ge 1:28: “siate fecondi e moltiplicatevi” )
 Gesù viene chiamato Rabbima Gesù non era un rabbino in senso tecnico. Spesse volte a Gesù veniva posta la domanda con quale autorità facesse certe cose o insegnasse certe cose; ciò perché Egli non aveva una carica ufficiale o istituzionale e nemmeno aveva studiato ai piedi di qualche rabbino o all’interno di qualche scuola. Gesù non era un rabbino nel senso tecnico della parola; (Gv 7: 15-16,  la dottrina di Gesù viene dal Padre).
I suoi discepoli lo chiamarono sì rabbino o maestro, ma non a causa di una investitura datagli da una qualche scuola, bensì perché egli insegnava loro come uno che ha autorità (cfr. ad esempio Mt 7:28-29).
Il fatto che Gesù non fosse sposato non lo metteva contro la cultura del suo tempo, perché altri ebrei praticavano il celibato per motivi specifici e per questo erano lodati. 
Ai tempi di Gesù la cultura greca era diffusa, e sappiamo che molti filosofi greci erano celibi; Pitagora, Platone, e anche il famoso Apollonio da Tiana, detto il Cristo pagano.
Dopo Gesù il celibato religioso si diffonde nei cristiani, anche l’Apostolo  Paolo, ebreo divenuto seguace di Gesù, era celibe, tesseva le lodi della propria condizione e invitava gli altri ad imitarlo: “Ai celibi e alle vedove dico che è cosa buona per loro rimanere come sono io” (1 Corinzi 7,8).
Dopo Gesù, molti che aderirono al cristianesimo rimasero vergini, racconta San Giustino martire, de II secolo d.C.!
 
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5) M.L. Afferma che Gesù era omosessuale;
Se fossi stato pertanto il prete di una comunità scolastica che marginalizza ed esclude i diversi mi sarei quindi davvero messo in crisi:
 mi sarei chiesto perché non avessi riconosciuto in Ivan quel Gesù che predico e dico di amare.
Risposta;
Gesù si identifica nel sofferente; Matteo 25: 31-46;  ma mai si dichiara peccatore, e Gesù sappiamo che condanna l’omosessualita’ come il piu’ grave peccato, dopo quello degli increduli verso di Lui e la bestemmia contro lo Spirito Santo.
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6) M.L. Cita;
La fonte è Joachim Gnilka, esperto mondiale indiscusso e ammirato anche da Joseph Ratzinger. Nel suo libro – Gesù di Nazareth, ed. Paideia – questo signore dà ragione del perché Cristo, quando parla del suo celibato, usa non la parola che ho usato ora io – celibato –  o altre simili ma “eunuco”: termine dispregiativo anche allora che indicava l’impotente e il castrato.
 
Risposta
 

Joachim Gnilka, teologo cattolico, attualmente professore emerito di Esegesi neotestamentaria ed Ermeneutica biblica presso l’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera (Germania), può essere considerato uno dei più conosciuti studiosi del Nuovo Testamento a livello mondiale.

Ha scritto molti libri sul cristianesimo. Ora ha scritto anche un libro su Gesu’, ” Gesu’ di Nazareth”, dove fa delle ipotesi  sue, no si tratta di verità storiche ma di una sua esegesi, che non ha quindi nessuna importanza. Questo libro scritto ne 1993 non ha avuto successo, ma è stato usato da Ratzinger nel suo libro su Gesù di Nazareth.

Tratto da mirabilissimo