Blog – A Cardiff ha perso l’Italia non la Juventus
Da buon milanista, ho visto la finale Juve – Real a casa di amici juventini. Non capisco il cinquanta per cento di italiani che hanno tifato Madrid, non ho capito il cinquanta per cento di spagnoli che hanno tifato Juventus. Detto questo voglio raccontare qui, sul mio blog, quelle che a me sembrano le uniche riflessioni un po’ sensate utili ad asciugare le lacrime degli amici bianconeri, e a trasformare una sconfitta in un’opportunità di crescita e di cambiamento.
È, in pratica, quanto scrive oggi Mario Sconcerti sul Corriere: “Conta pochissimo l’Italia, ora sappiamo definitivamente che non siamo un buon paragone.” La squadra che ha vinto gli ultimi sei scudetti dello stivale è scomparsa dopo un primo tempo alla pari perché, giocando in un campionato di scarsa qualità, non è abituata a gare di un certo tipo, ad avversari di grandissimo livello. Da anni la Spagna non è più solo Real Madrid e Barcellona. E non c’è da aggiungere solo l’Atletico. Stando alle statistiche ufficiali della UEFA, la Liga spagnola è il miglior campionato d’Europa degli ultimi 5 anni, ma ciò che lascia a bocca aperta gli esperti è l’età media, con squadre stracolme di giovani promesse pronte a conquistare il mondo. È lì dove tanti astri nascenti si fanno le ossa e molti di loro diventeranno i migliori campioni della prossima generazione.
Ieri sera non ha perso la Juventus: ieri sera hanno perso tutte quelle società italiane che fanno sì che il campionato italiano sia di un livello davvero mediocre. È praticamente impossibile vincere contro la squadra più forte del mondo se non sei abituato a giocare contro le squadre più forti del mondo. Ma questo avviene se, non per colpa tua, sei abituato a cimentarti solo con i mediocri, con le seconde scelte, con gli scartati. Se sei da solo, anche se fai il massimo sei destinato a scioglierti come neve al sole. Un giovane con grande talento non può diventare un talento assoluto a livello mondiale se non compete con i migliori del mondo. Vale per il calcio, per il tennis, per il nuoto ma vale anche per la medicina e l’economia, per l’informatica e l’astrofisica.
Se la Juventus ha perso 7 finali su 9 di Champions/Coppa campioni la colpa non è della Juve ma del campionato italiano e dell’Italia.
Alle 6.59 di lunedì scorso ero in coda sul GRA – la strada a grande scorrimento attorno a Roma dove per gran parte del tempo si viaggia a passo d’uomo – e la prima notizia sportiva del GR24 non era la doppietta Ferrari a Montecarlo ma il ritiro di Totti dal calcio. La scelta di questo palinsesto rispecchia l’ordine dei valori, delle priorità, delle prospettive del provincialismo del nostro paese.
La sconfitta di ieri sera non è colpa della Juve ma dell’Italia.