Articoli / Blog | 30 Marzo 2017

MIO Anno II n. 13/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Solidarietà, il dono più bello

Mauro Leonardi (Como 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù. Il compenso di questo numero va a una ragazza di famiglia numerosa che userà i soldi per pagare alcune cure mediche. 

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Caro don Mauro sono la nonna di Livia, una bellissima bimba nata 3 mesi fa. Tra qualche giorno ci sarà il battesimo ma il sacerdote ha detto a noi familiari di non fare regali costosi; di evitare di comprare vestitini e bomboniere, di non andare a festeggiare al ristorante e di ridare valore al sacro. Io ci sono rimasta male perché in fondo è una festa e vorrei che a Livia non mancasse nulla. (Carla, Erice)

 

Carissima, hai ragione: il Battesimo è una festa. Nostro Signore ha partecipato a numerosi banchetti e gioiva degli eventi felici nella vita delle persone quindi non dobbiamo demonizzare bomboniere, ristorante e vestitino. Il punto però, credo, sia riscoprire anche il vero motivo della festa e dei regali: Livia, con il Battesimo, rinasce ad una vita nuova radicata in Cristo. Questa gioia – che giustamente va celebrata – impone anche la sobrietà che è tipica delle gioie intime e vere. Quindi sarebbe opportuno evitare sprechi e inserire i festeggiamenti e lo scambio di doni in un orizzonte più alto, magari quello della solidarietà. Noi cristiani, infine, dobbiamo anche pensare a quei nostri fratelli che non avendo i soldi per proporre feste splendide come fanno i più ricchi, ne soffrono. Gelosie, invidie, paragoni che non dovrebbero esserci e che però ci sono. Pensa che, a volte, sbagliando, ho saputo di genitori che decidevano addirittura che siccome non si poteva fare la festa, il Battesimo andava rimandato. E poi, col passare, degli anni non si è più fatto. Insomma, Carla, credo che il tuo parroco questa volta abbia ragione.