MIO Anno II n. 11/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – I pregiudizi sulle donne
Mauro Leonardi (Como 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù. Il compenso di questa settimana va a una ragazza che vive in una stanza con la nonna e la cui madre non sempre riesce a pagare la bolletta del gas.
____________________________
Caro don Mauro,
il mio barbiere ha la collezione di MIO e ti leggo sempre. Però oggi che è l’8 marzo una cosa te la voglio dire chiara: sei troppo femminista. Loro, le donne, certe volte, certe cose, se le vanno proprio a cercare. Spesso dire che sono vestite è un eufemismo. E poi, da come ti guardano, ti posso dire che siamo noi maschi ad essere molestati. Non so se certe cose, te che sei prete le capisci. Vediamo se una buona volta hai il coraggio di andare contro corrente (Demetrio, Ercolano).
Caro Demetrio, spero solo che la tua sia ignoranza. Tu diresti a una persona cui hanno rubato l’auto che la colpa è sua perché non la doveva comprare? O a chi ha avuto i ladri in casa che non doveva andare in vacanza e tenere la casa occupata? I maschi non hanno idea della paure che possono avere delle donne quando camminano per strada. Non immagini quanto sia autolimitante credere che d’ora in poi, per non subire violenze, non parcheggerò più l’auto così lontano dalla luce del lampione; o non andrò più al cinema la sera; o non mi vestirò in un certo modo anche se è solo così che mi vedo bella. Mentre i primi esempi che ti ho fatto riguardano cose, oggetti, esterni a se stessi (l’auto, la casa); i secondi sono giudizi che riguardano il proprio essere persona. Sono un modo di vedere se stessi che possono inibire, bloccare e rovinare un’intera vita. Se tutti mi dicono che sono stonato finirò per crederlo anche se la mia voce è meravigliosa. Da come parli immagino che tu non sia padre. Se mi sbaglio e hai figlie ti chiedo, davvero, di cambiare. Potresti far loro molto molto male.