Articoli / Blog | 07 Marzo 2017

FaroDiRoma – Effetto Francesco sulla veglia per DjFabo

Effetto Francesco. Venerdì prossimo nella parrocchia milanese dove è cresciuto, si farà una veglia di preghiera per dj Fabo: lo ha chiesto la mamma. E Valeria Imbrogno, la compagna, ha invitato tramite Facebook gli amici ad andare a salutare Fabiano Antoniani alle 19.00 in chiesa. Marco Cappato ha condiviso il post e lo ha rilanciato ricordando che “dieci anni fa il Vaticano chiuse le porte in faccia a Welby: invece per Fabo, le porte della Chiesa saranno aperte”. Infine Mina Welby, la moglie di Piergiorgio, ringrazia Papa Francesco che è riuscito a portare la chiesa su posizioni di “rinnovata sensibilità verso la comprensione di posizioni non canoniche”.

“Il tempo è superiore allo spazio” (EG 222) è uno degli assiomi su cui poggia la vita, e dunque il pontificato, del vescovo di Roma. Mai come oggi, a dieci anni dal “funerale laico” dinnanzi alle porte chiuse di San Giovanni Bosco, la convinzione del Papa si è dimostrata vera. Le cose cambiano. Allora moltissimi gridarono “vergogna” e contestarono il vicariato che non autorizzò la cerimonia religiosa. Venerdì prossimo, il giorno in cui in quaresima i cattolici più meditano e pregano sul dolore e sulla penitenza, alla parrocchia di sant’Ildefonso a Milano si mediteranno i misteri dolorosi attraverso la “via crucis” della vita di dj Fabo.

Fabiano Antoniani, su invito della compagna, riceverà l’ultimo saluto degli amici nella stessa chiesa dove quarant’anni fa era stato battezzato e negli anni successivi aveva ricevuto i sacramenti della prima comunione e della cresima. Venerdì prossimo dj Fabo sarà una delle immagini di quella sofferenza umana su cui la Chiesa ci chiama a pregare. Perché i dolori – e anche le scelte di dj Fabo – non chiedono in primo luogo verità o valori scagliati come coltelli ma sono sofferenze e decisioni che in primo luogo chiedono silenzio, partecipazione e preghiera.

Quella preghiera ci dice che non è il momento di giudicare, di fare i doganieri della morale e dell’etica ma è il momento di fare quella compagnia a Gesù che Cristo domandò senza ottenere quando, nell’orto degli ulivi, sudò sangue, ebbe paura e chiese al Padre di allontanare il calice.
Bisogna stare lì senza parlare, senza fare discorsi sul valore della vita o sulla volontà di andare avanti ma bisogna stare vicino con tutti i nostri limiti.
La veglia di preghiera per dj Fabo non sarà una riflessione pro o contro l’eutanasia, il fine vita e il suicidio assistito ma semplicemente lo stringersi ad un fratello, alla sua compagna, alla sua famiglia, e ai suoi amici. Uno stringerci tra noi rispetto ad una sofferenza umana che domanda solo questo: amore e non verdetti. E grazie a Papa Francesco venerdì la chiesa riuscirà a fare quello che dieci anni fa non riuscì ad essere. Vicinanza.

Tratto da Faro di Roma

L’articolo di Avvenire

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