Blog / Renato Pierri | 01 Marzo 2017

Le Lettere di Renato Pierri – L’eutanasia e il pessimo articolo di Rocco Buttiglione

Un pessimo articolo di Rocco Buttiglione riguardo alla dolce morte in Svizzera del dj Fabo, riceve applausi sul blog “Come Gesù”, frequentato per lo più da cattolici. E questo spiega perché nel nostro Paese si tarda persino a fare una legge sul testamento biologico.Buttiglione vuole parlare di una legge sull’eutanasia, dà ad intendere che vuole parlare di una legge sull’eutanasia, ma in realtà parla, ricorrendo a mezzi intellettualmente poco onesti, dei pericoli che potrebbero derivare da una legge sull’eutanasia. Non affronta il problema ma gira intorno al problema. Scrive: “Immaginate un anziano che vive a fatica ed ha bisogno del sostegno materiale e morale dei suoi familiari, dei vicini, della assistenza e della sanità pubblica. Quanto è più facile, davanti alla depressione ( una volta si diceva disperazione) che talvolta lo assale, dirgli : ma perché non la fai finita e non liberi te stesso dalla sofferenza e noi dalla fatica di starti vicino? Il sistema sanitario e pensionistico, in una società in cui diminuisce il numero dei lavoratori ed aumenta quello degli anziani, diventa sempre più costoso. Ogni anziano che abbrevia la sua esistenza comporta un risparmio interessante per i politici che hanno il compito di fare quadrare i conti della sanità”. Honni soit qui mal y pense. E ancora: “Il World Catholic Register del 7 febbraio riferisce di foto orribili che stanno facendo il giro del Web e che mostrano una donna olandese immobilizzata dai familiari mentre dei medici le fanno una iniezione mortale. L’ispettore generale della salute in Olanda sta investigando 10 casi analoghi”. Ora, è opportuno che un legislatore pensi anche ai pericoli che potrebbero derivare da una legge sull’eutanasia, ma prima di tutto deve appurare se è giusto o non è giusto fare una legge sull’eutanasia. Riguardo al caso in questione: è giusto che lo Stato dia la possibilità a chi si viene a trovare nelle condizioni del giovane Fabo, di porre fine alla propria esistenza, oppure è giusto che se ne lavi le mani? Buttiglione si limita ad affermare: “Far morire un essere umano non è mai la cosa giusta da fare”. Ma si guarda bene dal dimostrarlo. Nel caso della legittima difesa, ad esempio, togliere la vita ad un essere umano è cosa giusta da fare.  Si ricorre ad un mezzo in sé cattivo (la morte) per un fine buono (la salvezza di un innocente), poiché non vi sono altre strade percorribili.  C’è un’analogia con l’eutanasia: si ricorre ad un mezzo in sé cattivo (la morte) per raggiungere un fine buono, la fine della sofferenza, poiché non vi sono altre strade percorribili. Nessuno è riuscito, infatti, a far sì che Fabo desiderasse di continuare a vivere in quelle condizioni.