Articoli / Blog / In spagnolo / Papa Francesco | 07 Febbraio 2017

Palabra – El Papa y los sin techo

Nei primi giorni dell’anno è calato su Roma il gelo peggiorando di molto le condizioni di vita dei senza tetto. Per questo Papa Francesco ha autorizzato mons. Krajewski a lasciare i dormitori aperti 24 su 24. Alcuni clochard però, sorprendentemente, non intendevano lasciare gli angoli delle strade dove abitualmente “alloggiano”: non perché la reputino “casa” ma perché è il miglior posto dove mendicare durante il giorno. E il Papa è venuto loro incontro parcheggiando per strada, vicino ai luoghi preferiti dai senza fissa dimora, le auto della Elemosineria: se tu non vieni da me io vengo da te. Perché il protagonista del mio bene è chi ha bisogno: a Roma si dice “attacca l’asino dove vuole il padrone”. E se il padrone è un senza tetto che non vuole un tetto ma solo un modo di proteggersi dal freddo, il Papa gli presta un auto. È aiutare servendo, cioè aiutare amando.
Quando facciamo il proposito di essere più buoni, non dobbiamo pensare prima all’oggetto da regalare ma al qualcuno cui vogliamo fare del bene. Se voglio regalare un tetto a un senza-tetto capita che il senza-tetto il tetto non lo voglia. Allora non gli spiego perché sbaglia ma tiro fuori la macchina dal garage e gliela presto per la notte. Se vivessimo così il servizio all’altro allora saremmo veramente autorevoli, veramente regali, veramente vivremmo il ministero sacerdotale ordinario del battesimo: servire.
Non dobbiamo sforzarci di migliorare noi stessi ma di voler bene all’altro: questo è – “paradossalmente” direbbe Victor Frankl – l’unico vero modo di migliorare sé stessi. Se la mia attenzione è sul destinatario ultimo della mia azione alla fine il vero beneficiario del proposito, sono io, la mia anima, il mio cuore, la mia vita. Entrare nell’ordine di idee di aiutare adesso, nel piccolo, in concreto, l’altro con quello che si ha è oltretutto l’unico modo che di non trasformare i buoni propositi in aria fritta. Un buon proposito si attua velocemente. Un buon proposito è fatto con quello che già abbiamo, che già siamo.

Questo articolo è stato pubblicato il castigliano sul numero di febbraio del mensile Palabra