Le Lettere di Renato Pierri – Quando cattolici e false Madonne interpretano male il Vangelo
(dialogo immaginario tra due monache)
Veronica: “«Era abitudine di molti lavoratori a Carrara, passare nelle cantine a bere prima di rientrare a casa. Poi, ubriachi, sfogavano in famiglia i malumori accumulati durante la giornata di duro lavoro alle cave. Il nostro vicino di casa non era un cavatore, faceva la guardia carceraria. Però il vizio di ubriacarsi e di picchiare la moglie, lo aveva anche lui. Molti anni più tardi, appresi che l’uomo aveva la graziosa abitudine di prendere la povera donna per i capelli e di trascinarla per casa. Una sera il chiasso fu più forte del solito, l’ubriaco era vicino al nostro uscio, e gridava e bestemmiava, e ricordo che un mio fratellino dal terrore si strappava i capelli… ». Ricordi queste parole?
Teresa: “Sì, Renato Pierri, uno dei ricordi d’infanzia che ti ha inviato di Renato Pierri, ma perché me le leggi?”
Veronica: “Mi sono tornate alla mente, leggendo alcune righe di un religioso signore sul blog “Come Gesù”, ascolta, ascolta: «La caratteristica delle Sequela Christi (VS n.19 la definisce il fondamento della morale cristiana) è certamente amare Dio e l’uomo ma anche portare la propria croce. Cosa è croce per l’uomo moderno? Se non è anche sopportare, sforzandosi di amare, il proprio coniuge quando le cose non vanno bene, mi chiedo cosa di più e meglio possa costituire croce in un rapporto domestico». Capito, Teresa cara, capito?”
Teresa: “Forse il religioso signore avrà in mente le parole di Gesù: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua», e non ci ha capito molto”
Veronica: “Esattamente, amore mio, non ha capito in che cosa consista la croce di chi vuole seguire Gesù, di chi vuole imitare Gesù”
Teresa: “Ma facciamo l’esempio di un caso ancora peggiore di quello descritto da Renato Pierri. Pensiamo ad un uomo che non solo prende a legnate la moglie, ma anche i figlioletti… “
Veronica: “Ma certo, andiamo ancora oltre, poniamo il caso di un uomo che oltre ad andare a letto con la moglie, vuole andare a letto anche con le figlie… che cosa dovrebbe fare la sventurata, unita per errore dal buon Dio al gran mascalzone, prendere tranquillamente la sua croce? Cose ‘e pazze!”
Teresa: “Cose ‘e pazze, hai ragione, amore mio. Mi ricordo di uno dei messaggi strampalati della Madonna di Medjugorje, un’altra che della croce cristiana ha capito poco: «Mi domandate di quella donna che vorrebbe lasciare il marito perché la fa soffrire. Io dico: resti con lui e accetti la sofferenza. Anche Gesù ha sofferto». (29 agosto 1981).”
Veronica: “Eh, sì, Gesù ha sofferto? Allora soffriamo anche noi anche se non è necessario. Ma che discorso è? Ha sofferto mio padre? Allora soffro anch’io, sai com’è contento il babbo mio?”
Teresa: “Ma sì, cara, le croce è la conseguenza della sequela Christi. Ma che significa? Di quale croce parlava Gesù? «Vi consegneranno ai sinedri e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe, sarete trascinati… ». La croce è la conseguenza della scelta di percorrere la via della verità e della giustizia, non è detto, però, che sempre si vada incontro a dolorose conseguenze. Ma forse il religioso signore pensava ad una piccola croce, ad una crocina, ha scritto infatti: «Quando le cose non vanno bene», non ha detto quando le cose vanno male o malissimo”
Veronica: “Se è così, se si tratta di una crocetta, una crocetta da niente, possiamo anche perdonarlo, imperdonabile è la Madonna di Medjugorje, capisce poco del vangelo questa Madonna, per questo non piace a Papa Francesco. Evitare la croce, quando è possibile senza allontanarsi dalla verità e dalla giustizia, non solo è un diritto, ma anche un dovere”.
Veronica Tussi