Blog / Una donna nel Vangelo | 08 Gennaio 2017

Lunedì 9 Gennaio – La Tua parola sono le nostre vite

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. Marco 1,14-20. 

Anche tu.
Che sei Gesù.
Per proclamare il vangelo.
Hai bisogno di altri.
Che stiano con te.

Da soli.
Non si può predicare il vangelo di Dio.
Perché Dio è amore.
E l’amore lo si predica amando.
E allora il vangelo lo predicano solo gli amici, i fratelli, gli amanti tutti.

Anche tu.
Che sei Gesù.
Arrestato Giovanni, hai chiamato altri.
Che venissero con te a predicare il vangelo.
Che fossero con te per essere quel vangelo.
Il vangelo di Dio è l’amore che lega le persone che lo predicano.
La Sua parola sono le nostre vite.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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