Articoli / Blog | 23 Novembre 2016

Newsletter del blog – 7 post x 7 giorni

Il mercoledì il blog pubblica un Newsletter che racconta brevemente gli ultimi otto giorni del blog: in questo modo chi ritenesse utile far conoscere il blog può semplicemente suggerire ai propri amici l’iscrizione alla newsletter. Verranno informati una volta la settimana dell’andamento del blog: non solo degli articoli di Mauro Leonardi ma anche delle discussioni, degli scritti, dei video e delle Lettere di tutti gli utenti, con una semplice mail. Basta lasciare il proprio indirizzo email nel riquadro in basso a destra della homepage del blog. Grazie! 

Le Lettere di Un Cireneo – Il Papa ed i quattro Cardinali: un dialogo impossibile? 

È stata pubblicata, anche su questo blog, la lettera di quattro cardinali inviata nel mese di Settembre al Papa contenente 5 dubbi riguardanti la coerenza dell’esortazione apostolica Amoris laetitia con il Magistero della Chiesa. La lettera, che non ha ricevuto risposta dal Papa, è stata pubblicata pochi giorni fa su alcuni siti e ripresa da molti organi di informazione.
Un primo aspetto che non è stato molto approfondito, e non lo farò neanche io, attiene alla legittimità dei 5 dubbi. Sono sensati? Hanno ragione ad essere dubbiosi i cardinali?
Non entro nella sostanza, pur riconoscendone l’importanza, perché desidero occuparmi di un altro aspetto.

Il Papa non ha risposto.

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L’angolo del teologo – Il castigo di Dio

Noi uomini sappiamo bene che quando si commette una colpa, la giustizia prevede una giusta pena ed una giusta riparazione, entrambe proporzionate alla colpa. Questo vale a tutti i livelli, sia familiari che sociali e, dopo il pentimento, l’espiazione della pena restituisce al colpevole il pieno diritto ad essere reintegrato nella comunità.

Dio è un Padre misericordioso, per questo sappiamo che, dopo il peccato, Dio continua ad amarci  come prima e non desidera altro che il nostro ravvedimento, affinché continuiamo a riconoscere il suo Amore, ma anche la bontà delle sue leggi.

Dal punto di vista dell’uomo però, quanto detto sopra sulla colpa e sulla pena vale anche nei confronti di Dio, per cui è giusto dire: “ho meritato i tuoi castighi (per i peccati che ho fatto)”.

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L’Huffington Post – Il volto umano della Clinton, quando a un politico mancano le parole è il momento di ascoltarlo

Dopo la sconfitta, Hillary una di noi. “Ci sono stati momenti cui tutto quel che avrei voluto fare era acciambellarmi a leggere un buon libro o giocare con i nostri cani senza dover uscire di casa mai più”. Hillary una di noi non per quello che ha “fuori”: potere, lavoro, denaro, prestigio, posizione sociale. Ma per quello che ha dentro: fatica, delusione, amarezza, abbattimento, “ho sbagliato”.

Qualcuno dice che forse avrebbe dovuto mettere più in mostra questo suo lato “umano” durante la campagna elettorale. Forse. Non so. Devo dire che a me sembra anche molto bello che ci sia un “lato umano” che non entra a far parte delle strategie degli esperti e delle campagne elettorali. Che non diventi un elemento da sfoderare a seconda di come vanno i punteggi di gradimento. Mi piace pensare che il nostro “lato umano” sia ancora nostro e che “esca” perché siamo umani e non perché stiamo sotto con i sondaggi o perché dobbiamo ricostruirci un profilo politico.

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Lettere di Renato Pierri – Il blog “Come Gesù” come la Fortezza Bastiani

Faccio le valigie, me ne vado, lascio la mia stanzetta, lascio il bel castello e me ne vado. Così mi dico da parecchio tempo, ma non faccio le valigie e non me ne vado. E mi chiedo se il bel castello non è per me come il sanatorio sulla montagna incantata. Ma no, ma no, magari potrebbe somigliare di più alla Fortezza Bastiani nel deserto dei Tartari. C’è qualcosa che mi trattiene, che m’impedisce d’andar via. Ma che cosa? Qui non c’è la pace del sanatorio e neppure la solitudine della Fortezza nel deserto. E neppure nemici lontani. Qui c’è una confusione da matti e si litiga di brutto, e alle volte ci si offende pure. Chi se lo sarebbe mai aspettato su un blog frequentato per lo più da cristiane cattolicissime persone? Persino io, pensate, così carino, così educato (non per niente mi chiamo Renato), persino io sono arrivato a dire a qualche cattolico arrabbiato che non capisce un tubo.

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Massimo Recalcati – La ferita del giovane Papa potrà diventare poesia

«Chi è Dio?», «Dov’è Dio?», «Cos’è Dio?». Sono le domande incalzanti che risuonano insistenti in The Young Pope, l’ultimo grande film di Paolo Sorrentino trasmesso per Sky nella forma del serial televisivo che oggi si conclude. Domande che il giovane papa, Pio XIII, interpretato da un intensissimo Jude Law, non cessa di porsi sebbene sia stato nominato inaspettatamente dal Conclave erede di San Pietro. Domande che costituiscono uno dei centri più forti della narrazione di Sorrentino sullo sfondo della triste fenomenologia della degradazione morale del clero e delle sue gerarchie vaticane, dei giochi di potere, del cinismo e del carrierismo narcisistico. Nel suo sembiante Pio XIII si presenta come un papa che non conosce la subdola minaccia del dubbio. Il suo magistero viene impostato come anti-illuminista e anti-conciliare.

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METRO News Italia – Proviamo a riprovare responsabile vergogna

Qualche giorno fa un importante politico italiano dice nel fuori onda di un importante talk show televisivo che un altro importante politico italiano “andrebbe ammazzato”. Mettete voi nomi, cognomi, date e luoghi al fatto. Io l’unica parola che voglio spendere è questa: irresponsabile. Chi pronuncia e amplifica questa frase, da qualsiasi parte la si giri, è un irresponsabile. Etimologicamente, è qualcuno che non avverte il peso delle parole.
Cosa aspettiamo a rimettere in moto le coscienze, a ridestare dentro di noi le nostre conoscenze e sensibilità, a collegarle tra loro così da porci delle domande ed e rispondere in prima persona, senza fuori onda ma essendo presenti a noi stessi?

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L’Huffington Post – Se Papa Francesco spalanca al perdono dell’aborto

“Perché lei può assolvere Totò Riina e non me?”. Me lo chiedeva una donna povera – la chiamo Rita con nome di fantasia – che aveva abortito perché pensava che non ce la faceva proprio a sfamare un figlio in più. E io avevo dovuto spiegarle la lunga trafila che si frapponeva tra la sua richiesta d’assoluzione e quel perdono che la chiesa mi rendeva possibile dare a chiunque, anche a un capo mafioso pluriomicida, ma non a lei.

Avevo cercato di spiegarle nel modo più delicato possibile che avremmo dovuto vederci di nuovo. Perché io nel frattempo – per ovvi motivi non voglio rivelare la città nella quale vivevo, (che eravamo negli anni della cattura del famoso capo mafioso si è già capito) avrei dovuto cercare il vescovo o qualcuno che lo rappresentava (il penitenziere della cattedrale per esempio), spiegargli con discrezione la situazione, farmi dare l’adeguata penitenza, e quindi incontrarla di nuovo.

Ma la giovane ragazza con la quale stavo parlando, prima che finissi si era voltata ed era sparita. Mi piacerebbe tanto che mi leggessi oggi e mi scrivessi, Rita. Grazie a Papa Francesco, da oggi, potrei chiederti perdono in un modo più vero.

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