Blog / Una donna nel Vangelo | 22 Novembre 2016

Mercoledì 23 Novembre – L’amore non conosce fine

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime”. Luca 21,12-19

L’amore è fedeltà.
L’amore è perseveranza.
L’amore risponde sempre.
Anche se incatenato, trascinato via, percosso, tradito, ucciso.
L’amore non conosce fine.

L’amore non ha bisogno di difesa.
Ma di testimonianza.
L’amore non ha bisogno di discorsi.
Ma di essere due. Uniti. Vicini. Perché l’amore non si spiega con le parole ma con i fatti.
L’amore non si ascolta.
Si vede.

Perseguitata.
Incarcerata.
Giudicata.
Accusata.
Tradita.
Uccisa.
Odiata.
Ma con la tua mano tra i capelli.
A contarli.
A carezzarli.
E nessuna oltre la tua potrà toccarli.
Potrà toccarmi.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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