Articoli / Blog | 17 Novembre 2016

MIO n. 45/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Sul Giubileo dei detenuti

Mauro Leonardi (Como 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive per Huffington Post, METRO e su ilsussidiario.net. Il suo blog Come Gesù è uno dei più seguiti su internet. Il compenso di questo numero va a un ragazzo minorenne del Senegal che vive in una casa famiglia
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Don Mauro buon giorno. Recentemente Papa Francesco ha invitato a Messa in San Pietro una rappresentanza di carcerati e ha detto tante parole di speranza. Bello. Molto bello. Ma la giustizia? Le vittime? Chi lo paga tutto questo buonismo? Non riesco a capire. Veramente mi sembra che sia solo come il su amico Marco Pannella, ma che Papa è? Può aiutarmi? Anna. Roma

Anna buongiorno. Prima di tutto complimenti per la franchezza. Credo che molti la pensino come lei ma non abbiano la forza di dirlo così apertamente. I detenuti non sono stati invitati a Messa come si viene invitati a una cena per ospiti speciali ma come la mensa, la casa, di chi non ha nulla e ha bisogno di tutto. Non era la Messa “per” i carcerati ma “con” i carcerati. Il Papa ha chiesto ai governanti non di abolire la giustizia ma che la detenzione non sia disumana. Un carcere disumano o una pena di morte da vivi quale è l’ergastolo, non è dare corso alla giustizia è fare una cosa disumana. Quando la Corte Europea ci aveva condannato per la sentenza Torreggiani eravamo 65.905 detenuti a fronte di 46mila posti; ora siamo un po’ meglio: 54.912 prigionieri per 50.062 posti. E molto merito per questo passo in avanti c’è stato grazie al partito radicale e a Marco Pannella che hanno aiutato a far capire alla gente che esistono diritti fondamentali per ogni essere umano anche quando è in carcere e qualsiasi sia l’errore commesso. Questa è la verità della fede cristiana e di una società civile degna di questo nome. Se il Papa e Pannella su questa cosa la pensavano uguale perché avrebbero dovuto nasconderlo?