Blog / Una donna nel Vangelo | 08 Novembre 2016

Mercoledì 9 Novembre – Il segno che lascia l’amore

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato». I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Giovanni 2,13-22. 

Se è casa.
È tutto senza prezzo.
Non ho bisogno di denaro.
Se è casa
È di tutti.
Non ho bisogno di vendere nulla.
Se è casa del padre.
Io sono figlio e non ho bisogno di comprare nulla.
Se è casa.
La divora l’amore.
Non la cupidigia.

L’unico segno per dire che questa è casa tua.
È dare la vita.
È prendere la vita.
Morirai e risorgerai.
Ecco il segno che lascia l’amore. La vita.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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