Blog / Le Lettere dal carcere / Lettere | 26 Ottobre 2016

Le lettere dal carcere – L’Asinara: l’isola degli ergastolani senza scampo

La visita all’Asinara lascia il segno per tanti motivi, il primo naturalmente è il penitenziario e cosa è stata la sezione Fornelli, ci sono i segni di quanti sono passati per espiare parte della condanna, il mio amico Carmelo c’è stato per cinque anni, di cui 18 mesi di isolamento totale. Abbiamo visto la cella dove in molti sarebbero impazziti, abbiamo saputo di quando i brigatisti riempirono le caffettiere di tritolo e fecero il botto… Abbiamo avuto la conferma di uno Stato il più delle volte vendicativo e feroce, anche quando non era necessario. Vi chiediamo e ci chiediamo: quanto può valere un anno di carcere all’ Asinara? Noi non crediamo che valga lo stesso di quanto in un carcere, diciamo, normale. Carmelo fino ad oggi ha trascorso nelle patrie galere 26 anni, oltre metà di una vita, forse era meglio la morte, una bella scossa e via. No! Siamo da sempre contro la pena di morte, a favore del recupero del reo, Carmelo in carcere ha conseguito tre lauree, il motivo per il quale non è impazzito. Spesso dalla Tv vengono trasmesse le immagini delle carceri del Nord Europa, possibile che le nostre in confronto sono dei lager. Siamo una nazione, come ha scritto Scalfari, di atei credenti, sarà per questo motivo che le cose non sono mai cambiate. I reclusi piangono Marco Pannella, hanno scritto che si sentono più soli, è venuto a mancare la speranza di una carcerazione che abbia come obiettivo il sincero recupero di chi per mille motivi ha sbagliato.

Conosciamo alla Tv La 7 Giancarlo Feliziani, ha scritto un importante libro sullo stragismo, abbiamo incontrato a Foggia in occasione della presentazione dell’ ultimo libro sulla storia il dott. Paolo Mieli, ci rivolgiamo alla redazione di otto e mezzo alla dott.ssa Gruber, alla redazione de Idiecicomandamenti, al dott. Floris a dimartedì.
Noi siamo andati all’Asinara per vedere e sentire: il Parco naturalistico è una favola, ma che non lascia indifferenti chi ha chi visitato la sezione FORNELLI, dell’ isola una volta definita del Diavolo!

Inviamo la nostra esperienza agli oltre 2000 contatti, con la speranza di sensibilizzare e coinvolgere a proseguire sula strada intrapresa quanta più gente possibile, la libertà non ha prezzo e per questo che ci battiamo e ci batteremo sempre!
Il nostro impegno è legato indissolubilmente a Nadia Bizzoto della Comunità Papa Giovanni XXIII° e lei che ha adottato Carmelo e ce lo ha fatto conoscere. Nadia è diversamente abile, siede su una sedia a rotelle a causa di un tamponamento. Instancabile, visita le carceri e ci conforta tutti.

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