Articoli / Blog | 13 Ottobre 2016

MIO n.40/Un prete per chiacchierare – Le tasse vanno pagate

Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e abita a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice sito accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su internet su The Huffington Post e su ilsussidiario.net. Il suo blog si chiama Come Gesù. Il compenso di questa settimana va a un papà egiziano disoccupato che ha due bambine piccole da mantenere
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Quando non chiedo lo scontrino al negozio sotto casa gestito da una giovane coppia amica faccio peccato? Evitare di aggiungere due euro al loro reddito da tassare, è tanto grave? In fin dei conti è il valore di una colazione. Stefano, Cerignola (Fg)
Carissimo Stefano, credo che i piani siano due. Sul primo, hai ragione: è il piano più umano, solidale. Questo “piano” mi dice che aiutare una coppia giovane alle prese con le spese di avviamento e magari un mutuo per comprare le mura del bar o pagare un affitto, con un piccolo “nero” quotidiano di due euro, non è poi tanto grave. C’è poi però un secondo piano che è quello della – potremmo chiamarla così – giustizia sociale. Sono due paroloni molto grossi che vogliono dire una cosa molto piccola però importante: le tasse vanno pagate perché servono a sorreggere la società. Se pensiamo che siano troppe o ingiuste dobbiamo cambiare il sistema fiscale, non evaderle. So bene che quanto dico è molto difficile da vivere ma credo sia l’unico modo per migliorare davvero il nostro paese. La scorciatoia del falsificare i propri profitti e aiutare altri a farlo, è una scorciatoia ingiusta. Prova a chiedere cosa pensa a qualche tuo amico che ha un lavoro dipendente e quindi ha le trattenute fiscali alla fonte: lui le tasse le paga tutte e vedrai che sarà d’accordo con quanto dico. Una società giusta è una società in cui tutti collaborano a rendere più civile la società che condividono.

Quando a scuola sono l’unica madre che paga la mensa perché le altre fanno autocertificazioni false, io non le denuncio perché sono le mie amiche: faccio male? Forse il mio è opportunismo ma non mi sento la vocazione da eroina che combatte il sistema sola contro tutti. Giulia, Frascati (Roma)
Ciao Giulia, una società giusta non dovrebbe chiedere l’eroismo ai propri componenti però è anche vero che fare certificazioni false per ricevere esenzioni è rubare ed è rubare dalle tasche delle altre famiglie. Forse puoi non denunciarle ma sussurrare ad un’altra madre questo aspetto può essere anche più efficace di una denuncia pubblica.

Mio suocero ha insegnato a mio figlio a picchiare per primo in caso di litigio. Chi picchia per primo picchia due volte: questo il piacevole insegnamento. Mio cognato ha ribattuto che non è importante picchiare per primo, anzi non è bello, ma l’importante è picchiare per ultimo. Ho cercato poi di spiegare a mio figlio come ci si deve comportare però sto seriamente pensando di evitare le riunioni di famiglia. Lei che ne pensa? Lucia, Trento
Carissima Lucia, credo che essere famiglia sia proprio questo: tante persone legate da legami di sangue e legami affettivi che condividono una storia, una vita insieme. Difficile che tutto vada bene a tutti: anzi, più la famiglia si allarga e maggiori sono le possibilità di conflitto. Quanto tempo stai con i tuoi suoceri? Puoi allontanarti? Se puoi fallo di sicuro e al più presto perché non è necessario stare sempre insieme se questo stare insieme crea tensioni e malumori. D’altra parte un po’ insieme bisogna stare perché è anche questo famiglia. Potresti scegliere momenti o luoghi diversi e cercare di tenere il discorso su temi “non caldi”. A tuo figlio sta bene stare con il nonno e con lo zio e imparare a sentire cose diverse da quelle che sente a casa. Forse, in caso di messaggi come questi, un po’ troppo diversi dal tuo stile, potresti con calma, se riesci, provare a parlare con i tuoi familiari ma non in presenza di tuo figlio. Che ne dici? Fammi sapere.