Audio & Video / Blog / Papa Francesco | 07 Ottobre 2016

Papa Francesco – Gesù non dirà mai a un omosessuale ‘vattene’

Un caro amico mi ha scritto una mail che è diventato un lungo post criticando il mio articolo su L’HuffPost a proposito di Papa Francesco, Gender e rispetto per le persone omosessuali. Qui di seguito la risposta

Caro amico Anonimo rispondo finalmente alla tua bella mail:

…diverse cose che dici mi sembra che non aiutino a chiarire con giustizia il problema…

Ne parliamo più avanti ma ti dico subito una cosa che forse può esserti sfuggita data la poca frequentazione di alcuni ambienti laici: come si vede dai commenti sotto l’articolo di cui parliamo (alcuni li ho riportati in data 3 ottobre ore 20.05 ma molti altri ne trovi andando al link dal momento che sono aumentati col passare dei giorni) moltissimi laici si sono arrabbiati con me perché dico che bisogna rispettare il Papa nelle sue convinzioni “anti gender” (uso questa espressione equivoca nel senso imposto dal Family Day): quindi la gente normale, cioè la gente che prende la metro e che va per strada, ha capito che io difendo il Papa che ha fatto le solite dichiarazioni della Chiesa Cattolica “contro gli omosessuali”

1) Innanzi tutto l’esempio dei vegani mi sembra del tutto fuori luogo perché in tale pratica non c’è di mezzo alcun disordine morale. Caso mai sono i vegani che forse pensano che gli altri siano immorali, ma bisognerebbe chiederlo a loro se è così. Nell’ambito dell’opinabile è valido “cercare di assumere qualcosa dell’altro in sé stessi”, ma non nell’ambito della moralità: si può ben essere amici, condividendo tante cose, ma non il vizio, o comunque ciò che in coscienza si ritiene tale. Quindi il rispetto per gli omosessuali non può arrivare al punto di condividere qualcosa della loro pratica, mentre questo sembra che tu lo faccia intendere come necessario per avere rispetto per loro. Il papa questo non lo ha mai detto.
Ho fatto l’esempio dei vegani – che ovviamente ha dei limiti come tutti gli esempi – proprio perché è speculare: alcuni di essi sono convinti che sia immorale mangiare carne, e che lo sia per motivi “di natura”, così come i cattolici sono convinti che gli atti omosessuali siano immorali, e lo siano per motivi di natura. Il senso del mio articolo – il rispetto – è, come dico nell’articolo, assumere qualcosa dell’altro nella propria vita. “Rispettare i vegani” è un’operazione che descrivo puntualmente nell’articolo e, per esempio, dico “di mangiare meno carne”, non di pensare che mangiare carne sia immorale: questo è semplicemente cambiare idea e diventare dell’idea dell’altro; ma il rispetto di cui parlo si muove su un altro piano: è relazionarsi con chi la pensa in modo diverso.
E qui il discorso si ampia: camminano per strada le persone di carne ed ossa con le loro storie: non camminano per strada le categorie morali, le filosofie, i valori non negoziabili e i principi etici. Gesù ci dice che dobbiamo amare il nostro prossimo e per amarlo dobbiamo prima stimarlo e io devo essere capace di stimare chiunque anche chi la pensa in maniera diversa da me. Forse cinquant’anni fa qualche cattolico avrebbe detto di stare lontano da Giovanni Falcone che aveva divorziato per sposare una persona divorziata a propria volta, Francesca Morvillo, ma credo che una tale sciocchezza raccapricciante oggi non passi più per l’anticamera del cervello di nessuno. Apprezzare Giovanni Falcone per quanto ha fatto nel suo lavoro di magistrato, e in tante altre cose, non significa (in caso) condividere le sue scelte matrimoniali. Sono cose diverse. Allo stesso modo faccio, in realtà, con qualsiasi altra persone (e che le altre persone fanno con me, spero) perché ciascuno di noi è peccatore: ho rispetto per persone che non pagano le tasse, anche se io le tasse le pago; ho rispetto per persone che ecc. ecc. anche se io quell’ecc. ecc. non lo condivido. Erode rispettava Giovanni Battista anche se non condivideva il giudizio di Giovanni Battista sul divorzio. Due persone omosessuali mi possono insegnare tantissimo anche qualora non fossi d’accordo con le loro abitudini tra le lenzuola. Spero di essere stato chiaro.

2) Che il papa non abbia amato il Family Day e Gandolfini non mi risulta mai dichiarato da lui e se è una tua supposizione lo dovresti dire esplicitamente e non farlo passare come certo.
Se è per questo, il Papa ha detto a Gandolfini “andate avanti“: così come ha detto “andate avanti” alle due lesbiche che pubblicano libri “gender”. Il Papa crede che ciascuno debba seguire la propria coscienza e quindi, se Gandolfini ritiene giusto fare il Family Day, lo incoraggia. Altra cosa è che lui, il Papa, condivida la procedura del Family Day. Sono moltissimi gli osservatori convinti di quello che ho scritto. Io, nel mio articolo, mi sono limitato a linkare un articolo di cui parlo di questo (il link è quando i caratteri sono colorati: se ci clicchi sopra ti esce un riferimento). Tieni presente che in un articolo si può parlare di un’idea, le altre possono essere solo citazioni. Chi d’altra parte vuole conoscere il mio pensiero in termini completi ha tutta la possibilità di documentarsi su internet. Una sola affermazione, in genere, non rende giustizia dell’intero pensiero di una persona.

3) Il racconto del papa sul transessuale è ben preciso e circostanziato con altri particolari che non hai riportato, da cui si capisce che non si tratta di un “sesso d’elezione”, come fai intendere nel tuo commento, e quindi è fuor di luogo la generalizzazione che ne hai fatto.
“Sesso d’elezione” è il termine tecnico di quanto avvenuto. Quando un maschio decide di fare l’operazione chirurgica per diventare fisicamente donna, il divenire femmina si chiama “sesso d’elezione”. Non significa altro che questo. Non mi è davvero chiaro quale sarebbe la generalizzazione di cui parli. L’incontro del Papa con Diego Neria Lejarraga è una fatto notorio. Il link che cito è un articolo di Avvenire che risale all’epoca dei fatti. È stato evidente fin da subito che il Papa voleva indicare con quale genere di rispetto bisogno trattare gli omosessuali e i transessuali: è quanto poi ha scritto in Amoris Laetitia n. 250: “ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare «ogni marchio di ingiusta discriminazione»[276] e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza. Nei riguardi delle famiglie si tratta invece di assicurare un rispettoso accompagnamento, affinché coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita.”

4) In ultimo il riferimento al catechismo di S. Pio X è messo in modo tale da far intendere che quello che dice il papa ne sia una sconfessione o comunque un superamento, quando non è così, perché una cosa è l’accoglienza, il discernimento, l’accompagnamento, ecc… e anche il rendersi conto che le persone non sono pienamente coscienti del peccato o che per le loro circostanze personali non sono pienamente colpevoli, ecc… un’altra cosa è il dire che questi atti non sono peccato in sé e questo il papa non l’ha mai detto, anzi ha detto proprio il contrario, da cui il titolo del tuo articolo.
Mi dispiace che tu intenda così quello che ho scritto. Vorrei che almeno accettassi il fatto che tu intendi così ma altri, come si vede da altri commenti, non intendono come tu intendi. Mi sembra evidente che la frase del Papa “”quando una persona omosessuale arriva davanti a Gesù, lui sicuramente non dirà: ‘Vattene via che sei omosessuale!’” non è l’equivalente di “gridare vendetta al cospetto di Dio”. In quest’ultima espressione, l’immagine che arriva è quella di un Dio che quando finalmente, nell’al di là, si trova davanti un omosessuale si rimbocca le maniche e comincia, gridando, a vendicarsi. Abolire espressioni odiose (“gridare vendetta al cospetto di Dio” lo è: e poi perché bisognerebbe “gridare vendetta” in quel caso e non, per esempio, per i reati di mafia o per la pedofilia dei preti?) non significa che la Chiesa dica che una cosa non è più peccato. La mia tesi è che nella società civile contemporanea sia necessario rispettare persone che hanno convinzioni diverse che, in quanto tali, non diventeranno le stesse: è bene creare una situazione in cui si rispettano le convinzioni dei vegani e quella in cui si rispettano le convinzioni dei cattolici. Il cambiamento che sta portando avanti il Papa, e non solo, è in questa linea.
Oltretutto dare rispetto è l’unica strada per poterlo pretendere.
Grazie per aver dato il permesso di pubblicare. Nella speranza che tu abbia voglia di leggere ed, eventualmente, di replicare.