L’Huffington Post – Gender e rispetto per i gay: perché Papa Francesco non è cerchiobottista
“Papa Francesco, si sa, fa di tutto pur di essere d’accordo con chi gli sta davanti: è un gran furbo e dice sempre ciò di cui l’interlocutore è convinto salvo poi dire l’esatto contrario a chi viene dopo”. Quante volte, abitando a Roma, ho sentito usare queste o simili parole per accusare Papa Bergoglio di “cerchiobottismo”. “Quando parla ai suoi – vescovi, preti e suore – va giù duro col gender come ha fatto in Polonia o in Georgia: poi quando parla in aereo coi giornalisti fa quello che accoglie gli omosessuali e dice ‘chi sono io per giudicare i gay?’“. Chi poi non borbotta cose simili, si lancia in teoremi da accademia affermando che bisognerebbe distinguere tra “quando il Papa parla e quando insegna“.
Tutto più semplice, invece, se si comprende che il principale messaggio del Papa è il rispetto e che il rispetto è possibile solo tra chi ha identità diverse. Tra vegani e chi si ciba di tutto, il primo livello del dialogo – quello se è buono o meno mangiare carne – arriva ben presto a un punto morto. A quel punto se si è persone civili si capisce che il dialogo deve proseguire scoprendo il valore del rispetto e muovendosi in quella cornice.
Per rimanere nell’esempio, in primo luogo se invito a casa mia un vegano e io non lo sono non gli offrirò per cibo una bistecca ma qualcosa che è in linea con le sue convinzioni, e così si comporterà lui; in secondo luogo faremo entrambi in modo che esistano supermercati e ristoranti dove è possibile cibarsi nei due modi, vegano e no; infine, e questo è il punto più delicato, ciascuno cercherà di imparare dall’altro qualcosa di positivo da portare nella propria vita: perché rispettarsi non è solo sorridersi cortesemente ma anche assumere qualcosa dell’altro in sé stessi. Chi non è vegano, per esempio, si sforzerà di imparare da loro a limitare l’uso della carne anche se non giungerà a sopprimerne del tutto l’uso.
Papa Francesco non è cerchiobottista, non è ondivago, non è “politico”, non “parla coi giornalisti” e poi – chiusa la porta – “insegna”: Papa Francesco rispetta e chiede rispetto. Tra i cristiani – alcuni sono anche gesuiti – c’è chi ritiene possibile il matrimonio tra persone omosessuali: ma io credo che questa non sarà mai l’idea di Bergoglio. Però il Papa, che non ha amato il Family Day nonostante per rispetto abbia ricevuto Gandolfini, rispetta le persone omosessuali e le loro decisioni. Racconta in aereo il caso di Diego Neria Lejarraga, transessuale spagnolo che andò all’appuntamento con la fidanzata. “L’anno scorso ho ricevuto una lettera di uno spagnolo che mi raccontava la sua storia di bambino e di ragazzo. Prima era una bambina, una ragazza che ha sofferto tanto. Si sentiva ragazzo ma era fisicamente una ragazza. Lo aveva raccontato alla mamma dicendo di voler fare l’intervento chirurgico. La mamma le ha chiesto di non farlo mentre lei era viva. Era anziana, è morta presto. Ha fatto l’intervento, ora è un impiegato di un ministero in Spagna. Poi si è sposato, ha cambiato questa identità civile e lui – che era lei ma è lui – mi ha scritto che sarebbe stato di consolazione venire da me. Li ho ricevuti.” E poi fa capire che il giovane parroco che “mandava all’inferno Diego” sbagliava mentre invece il vecchio parroco che lo accoglieva era nel giusto.
Da notare che nel racconto Francesco dice proprio che Diego “era una lei ma adesso è un lui”: e vi assicuro che questo è rispetto, e che non sono tanti i cattolici capaci della delicatezza di usare correttamente per le persone transessuali il maschile o il femminile a seconda del sesso d’elezione. Chiedere a un vegano di mangiare carne è mancargli di rispetto e così non si può impedire a un Papa di manifestare una convinzione che ritiene identitaria per il proprio credo. Allo stesso tempo non lo si può accusare di trasformismo se manifesta rispetto per chi la pensa in maniera diversa dalla sua.
Il valore del rispetto diventa visibile solo quando non si hanno le stesse idee: per questo, anche se poche ore prima ha detto qualcosa di diverso, credo si debba gioire quando il Papa dice che “quando una persona omosessuale arriva davanti a Gesù, lui sicuramente non dirà: “Vattene via che sei omosessuale!” Ce lo ricordiamo quando il catechismo di san Pio X diceva che l’atto omosessuale rientrava tra i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio? Io essere come Francesco lo chiamo rispettare, non essere ondivago o cerchiobottista.
Per me lo è un cerchiobottista,da rispetto agli omosessuali dice di non condannare che Gesu non condanna ecc.ed allora perché non muta il Catechismo della Chiesa cattolica?perche se la dottrina cristianai dice che è peccato essere omosessuali,uncristiano può benissimo condannare l omosessualita,perche è un peccato e giudicare un omosessuale!quindi quando dice cose contro CCC viene logicamente attaccato.Inoltre illude queste persone gay che ci sia apertura della chiesa verso di loro.Invece non C ê stato nulla dinulla;tutto uguale,come prima.Ora si è fissato con il gender ,ma per favore!
Quindi atteggiamento cerchiobottista del papà,prima dice una cosa in un contesto,poi in un altro contesto smonta tutto.
Papa F. non è cerchiobottista; persegue il suo obbiettivo di accrescere il numero di like verso la Chiesa. E’ il prototipo del papa 3.0, socialissimo, comprensivo, abile nel mettere in mezzo quando occorre nuovi poteri senza volto (guerre occulto, insegnamento, ecc) per allargare il cerchio delle responsabilità, rispettoso di tutto, di tutti. Un papa buonissimo, di sicuro intelligentissimo, molto friendly, poco smart, tanto melting pot, come va di moda oggi.
Dialogare con tutti, davvero tutti (e non mi riferisco agli omosessuali, trans), a prescindere da ogni altra precondizione, senza porre vincoli se non generiche espressioni di “pace e bene”, significa mancare fortemente di rispetto a qualcuno.
“il rispetto è possibile solo tra chi ha identità diverse”.
Il secondo, principale obbiettivo, di papa F….
Di più non si può dire, altrimenti qualcuno mi mancherebbe di rispetto. Pazzo sì, Distorsore pure, Allocco o Scemo a volte, previo consenso informato.
Anche oggi il peccato contro natura grida vendetta al cospetto di Dio.
Dialogare con tutti, davvero tutti (e non mi riferisco agli omosessuali, trans), a prescindere da ogni altra precondizione, senza porre vincoli se non generiche espressioni di “pace e bene”, significa mancare fortemente di rispetto a qualcuno.
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@Distorsore, credo anch’io che sia così.
@Distorsore Pazzo, tu scrivi: “Papa F. non è cerchiobottista; persegue il suo obbiettivo di accrescere il numero di like verso la Chiesa.”
Ti copio qui i commenti che ho ricevuto sull’Huffington sotto il mio articolo.
Puoi capire da solo quanti “like”, metaforici e non , stia prendendo il Papa con le sue dichiarazioni.
Angela Nastasi •
Devo ammettere che l’abile prete, fino ad oggi, era riuscito bellamente a menarmi per il naso.
Feliciano Zacchia •
Con tutto il rispetto, questo è uno scritto quasi insopportabile come le parole del papa. L’uomo Gender mangia i bambini uuuuuuuhhhhhhh!!! Ma basta, questo è un papa oscurantista!!! Aridatece Ratzinger, almeno lui era un fine intellettuale col quale era un piacere essere in disaccordo, di un’altra categoria, e sicuramente cattolicamente onesto, meritevole di rispetto, lui, non questo.
Giovanna Pilati •
Non mi sembra che il catechismo di S. Pio X sia mai stato abrogato, come neppure il Nuovo Testamento e neppure i Catechismo della Chiesa Cattolica . Un conto è chi si ritrova nel dramma di una identità sessuale non sviluppata e deve chirurgicamente provvedere, un conto è affermare che una cosa del genere la possa fare chiunque ne abbia il desiderio. Non so dove il Papa vada a scovare tutti questi sacerdoti acerrimi e acidissimi ; per l’età che ho, ho visto un sacco di preti lassisti e addobbati di tanta sociologia e poco amore per le verità della fede. Proprio come Lei.
Angelo Angelo
Dopo aver letto questo lungo e insipiente sproloquio privo di argomenti tangibili resto convinto che questo Papa sia un cerchiobottista, populista e parolaio e che stia indebolendo la Chiesa come nessun altro prima di lui. Nonostante la censura non voglia che lo si scriva, buona parte del mondo cattolico lo pensa.
Questo papa piace più ai radical chic che la chiesa la vogliono in cenere più che ai suoi fedeli.
Mariagrazia Vianello •
La Chiesa è sulla buona strada ( della sparizione),non solo quella cattolica..
Mariagrazia Vianello •
Il rispetto è sempre dovuto,ma qui si tratta di accogliere in chiesa e ai sacramenti ,non in strada , nei luoghi pubblici, o in parlamento. Si rispettano tutti,anche gli atei,ad esempio,ma che vengono a fare in chiesa?
Lina Meneghetti •
Il primo messaggio di un Papa cattolico è quello di proclamare la Buona Novella : ai gay…. agli islamici…. agli atei….. e anche ai preti che hanno dimenticato la loro fondamentale missione evangelica.
Il “rispetto” può essere nel comportamento, non certo nelle frasi equivoche che proferisce.
Ad esempio : dare la Comunione ai divorziati, come è sua intenzione, NON è un atto di “rispetto”, ma di confusione dottrinale.
Resto quindi dell’idea che Bergoglio si comporti da peronista, anzi da “cerchiobottista” argentino.
Quindi in tanti confermano che lo sia!!
Io non so se papa Francesco si destreggi volutamente tra posizioni contrapposte al fine di non scontentare nessuno, so con certezza che questa volta ha affermato cose che non stanno né in cielo né in terra.
DML, o lei sottovaluta l’intelligenza di papa F., o, probabilmente, io sottovaluto la sua.
Cerchiamo di spiegare la situazione con un esempio facile facile, relativo al calcio, di cui è appassionato.
Ipotizziamo che Berlusconi abbia venduto il Milan ai Casamonica, poiché pagano bene e in contanti, cosa che di questi tempi è un miraggio.
Lei, nonostante la probabile antipatia per questa Famiglia, cambierebbe squadra? Anche se papa F. avesse comportamenti da papa Borgia, Onda cambierebbe squadra? Diventerebbe buddista? Credo di no.
La fede in una squadra di calcio o in Gesù non cambia a seconda dei giocatori, dei presidenti, dei papi.
Il target di papa F. è un altro, ed è lì che raccoglie consensi. Le assicuro che parenti a cui della Chiesa non interessava un fico secco trovano simpatico questo papa, che è tanto buono con tutti.
Il target è quello delle persone lontane lontane dalla Chiesa, non troppo giovani, che non si fanno troppe domande, e aspettano nella solitudine una parola buona, di conforto in questa vita piena di soprusi e ingiustizie,, il che è comprensibilissimo. L’altro target è quello delle “nuove risorse”, di cui abbiamo disperatamente bisogno, e di cui non si capisce come abbiamo potuto fare a meno fino ad ora.
Papa F. non afferma raramente cose che non stanno né in cielo né in terra, degne di un politico italiano di lungo corso (tutta la discussione che è uscita fuori sull’A.L. è un capolavoro gattopardesco, interpretazioni su interpretazioni, e un atteggiamento “come se non l’avesse scritta lui”. Ma l’ha scritta davvero lui?), ma ha la grande intelligenza e umiltà di farlo candidamente, in buona fede.
Purtroppo non posso parlare del secondo possibile obbiettivo per cui papa F. è lì dove si trova (con un altro papa ancora vivo, per cui è papa 3.0), ed è simpatico a tutti, ma proprio a tutti, i potenti della terra. La storia non ci ha insegnato nulla, e la memoria è corta, troppo corta.
Papa Francesco, getta ponti e non alza muri. E questo sta a dimostrare quanto sia difficile oggi , paradossalmente, comunicare . Le parole vengono raggirate e fraintese, qundi manipolate per alterarne il senso a proprio uso e consumo. Come tutti vive la sua lotta quotidiana, stare con i piedi a terra, mantenendo il cuore in cielo.
Hai colto in pieno distorsorepazzo questo è l atteggiamento tipico del papa,non siamo noi a dirlo,u commenti sulla huffington lo dimostrano,ma lo dimostrano più che altro i fatti Certamente io sarò sempre cristiana come ben dici,cgi segue Gesù ,non si perderà,e come te il papà credo faccia tutto in buona fede,anche se confonde un po’ le persone,forse nel costruire i ponti il cemento armato non ha retto,l intenzione era buona!!poi io amo il papà per altre cose belle che dice e fa.
Scusate come ho omesso nella frase come dici te
“La fede in una squadra di calcio o in Gesù non cambia a seconda dei giocatori, dei presidenti, dei papi.”
La differenza tra i due è radicale. La chiesa è mossa ed è animata dallo Spirito Santo, nonostante Papi, Vescovi, Cardinali, e noi, presi uno per uno con molta o poca fede.
La differenza tra i due è radicale per te, Betulla, che hai alle spalle migliaia di anni di cultura occidentale, cristiana. Di guerre e battaglie sanguinose per strappare un pezzetto di libertà, di diritti umani, di libertà per le donne.
Per un pigmeo cannibale quello che conta più di tutto è se può mangiare o no un altro cristiano (come diventerà lui), con il perdono del papa, preventivo, a consuntivo, o con formula dubiativa.
Quando saremo tutti uguali, uguali uguali, il livellamento non sarà verso l’alto.
Lo SS a volte con i papi ha sbagliato. Spero che tu abbia ragione.
Sui ponti di papa Francesco i cristiani vengono buttati di sotto, così come sui barconi i cristiani vengono fatti affogare, perché portano male.
I muri non servono a viente, Le parole e le coscienze sì. Ancora per poco.
Distorsore..il papa è un uomo e quindi fallibile come il resto dell’umantà.Prendo ciò che di buono c’è in ogni persona e questa proposta di costruire ponti mi attrae e la condivido e mi esimo dall’entrare nel merito delle sue azioni, messaggi, di cui dovrà rispondere a Dio, e a ogn, i cristiano e uomo della terra. Per quanto mi riguarda, tengo presente nella ma vita quanto disse Ratzinger “Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Le opinioni umane vengono e vanno. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l’eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l’eterno, la vita eterna.”(Papa Benedetto XVI – dall’Udienza Generale del 7 novembre 2007)
@Distorsore Pazzo
Io ti assicuro di non aver capito il tuo intervento. Probabilmente sono io quello poco intelligente
Comunque Distorsore…, ho voluto aprire uno spiraglio di speranza con un tocco di visione sopprannaturale alla tua cruda e fondata lettura della realtà.
Non basta far questo. Quando si è davanti a una cangrena, bisogna risalire alla causa che l’ha determinata, e se è il caso amputare. Meglio tagliare il male che fare imputridire tutto il corpo.Così deve essere con i l coraggio a dire la verità, base per poggiare il pilastro dal quale fare protendere il ponte.
“Sia fervida la carità nel correggere, nell’emendare… Non voler amare l’errore nell’uomo, ma l’uomo; Dio infatti fece l’uomo, l’uomo invece fece l’errore. Ama ciò che fece Dio, non amare ciò che fece l’uomo stesso…Anche se qualche volta ti mostri crudele, ciò avvenga per il desiderio di correggere……
…Chi è quel padre che non dà castighi? E tuttavia sembra che egli infierisca. L’amore infierisce, la carità infierisce: ma infierisce, in certo qual modo, senza veleno, al modo delle colombe e non dei corvi”. S.Agostino.
Pero anche tanti cristiani fanno cerchiobottani prendono del papà ciò che gli conviene,lui è così,non tocca la dottrina cristiana,ma se n è
Inventata una tutta suache a me piace da impazzire,solo che in un contesto dice una cosa in un altro un altra e mi confonde.
Inventata tra parentesi cioè vuole che amiamo tutti come Gesù,cosi come sono,piu coerenza Eva bene così.
Don Mauro, credo che lei non abbia capito perché è una persona buona, non perché sia poco intelligente, lei è molto intelligente, ed un abile scrittore.
Io sono pazzo (a proposito, Betulla, come direbeb Kurt Russell in “Fuga da New York”, chiamami “Pazzo”), e cattivo.
Ci sarebbe troppo da dire sul cambiamento che sta avvenendo nella nostra società a livello di diritti e libertà, e che coinvolge la politica, l’economia, l’informazione, l’istruzione, la giustizia… troppa carne al fuoco.
Mi limito quindi ad aggiungere un ultimo commento su questo papa.
Delle qualità ho già parlato, vorrei solo accennare a due caratteristiche che non trovano il mio gradimento. La prima è la mancanza, deficienza, non abbondanza, fate voi, di carisma, e autorevolezza.
Il carisma o uno ce l’ha, o non ce l’ha, non si può acquisire.
Non è necessario che un conducente di bus abbia carisma, da un papa (che conduce la Chiesa) mi aspetterei almeno una forte autorevolezza, visto anche che è l’ultimo monarca assoluto, almeno in linea di principio, della civiltà occidentale.
Questa mancanza fa sì ad esempio che in politica estera (vedi guerra in Siria, tra l’altro) non si senta mai la sua voce ferma, solida, accusatoria. Nessuna minaccia di rottura di relazioni diplomatiche, nessun incontro “politico” per evitare i bombardamenti o l’ingerenza esterna nella guerra civile.
Sarà un caso? La guerra in Siria viene mantenuta viva da qualcuno come paravento per giustificare una nuova tratta degli schiavi? Fine della prima pazzia.
La seconda è che questo papa manifesta a volte un senso terreno della giustizia che trovo distorto, deforme, ma sicuramente sono io che sbaglio.
Sbaglio ad aspettarmi che un papa dica che ogni essere umano che nasce sulla terra ha il sacrosanto dirito di vivere dignitosamente nella terra in cui è nato, tra la sua gente, secondo gli usi e costumi che sono parte della sua carne, e del suo sangue. No, sento dire dal papa che ognuno deve accogliere un immigrato, come se questa fosse la normalità, che questa sia la soluzione. E’ un caso? In Europa si sta procedendo ad una sistematica sostituzione della popolazione…
@Sarò ingenua, ma sinceramente credo che vedere nei gesti del papa una grande macchinazione internazionale contro noi comuni mortali…Mi sembra sterile. Ci deresponsabilizza. La globalizzazione e la società multiculturale sono una realtà da decenni. A scale diverse l’umanità si è sempre incontrata e scontrata. Europei andati in America, Australia, etc. Tratta degli schiavi che ha portato persone ci colore in America. Messicani verso gli statti uniti. Unni, Visigoti dentro l’Impero romano. Ha sempre fatto paura l’incontro ol diverso, ma di fatto non è stata mai “la fine del mondo”. se c’è stata violenza ( verso gli indiani d’America pr esempio) siamo stati noi europei a portarla spesso e volentieri. Gli immigrati arrivano. Mi pare che il papa abbia detto chiaramente che guerre e migrazioni arrivano anche da uno sviluppo in-sostenibile dell’Occidente . Anche il terrorismo di nutre di questo. Leggere la Laudato sii è moto istruttivo. Non vedo che centrino questi fenomeni di incontro e confronto tra popolazioni e civilità con gli “obiettivi” del papa. Il papa usa solo, secondo me, linguaggi e temi adatti al contesto. Quindi, mentre cristianamente, accoglie ed ama ogni persona con la sua storia e realtà ( soprattutto se fatta di sofferenze), dall’altra condanna ogni fondamentalismo che vorrebbe ridurre ad un unico denominatore le vite di tutti. E condanna il fondamentalismo gender, come quello cattolico, come quello islamico, come quello economico, etc. Magari in uno stato del mondo dice che è sbagliato fare figli come conigli in nome del Vangelo e in un altro dice che è bene aprirsi alla fecondità e non essere egoisti. Non è che si contraddice. la verità e la misura sono sempre la dignità e il rispetto per l’uomo. Declinati in modi diversi a seconda delle vite, delle realtà che si incontrano. Qui si vede la vitalità dello Spirito santo ed è per quest che è possibile che rimanendo unica la Parola, essa rimanga vitale nei secoli e anche in diversi contesti spazio temporali e culturali.
Distorsore “Pazzo “quello che hai scritto, è la lettura cruda e autentica di ciò che sta accadendo e non posso che condividerla.
Ho scritto in modo frammentario e ho cercato di dire che per costruire ponti la verità non si può barattare con altre “verità”. E’come se omettessi la pietra angolare che regge tutto il ponte!
Secondo me vi rode il culo che questo papa vuole salvare tutti e voi, che siete sempre stati i primi della classe, vi ritrovate ad essere fratelli (UGUALI) di questi “peccatori incalliti”. Mi ricorda una certa parabola, ma sono sicura che siete più bravi di me a raccontarla.
CHE FASTIDIO VI DÅ pensare che I GAY possano andare IN PARADISO? mica ci sono i posti limitati. C’è posto per tutti, eh.
C’è un problema di “amore per la verità”? Di “amore per la legge”? Non è stato per caso Gesù a dire che se non c’è amore NON C’È LEGGE?
@Senza peli sulla lingua
Benvenuta!
Ogni tanto c’è chi mi chiede se le persone che commentano i post sono di mia invenzione.
Riflettendo sul perché di questa domanda ho pensato che forse qualcuno può avere l’impressione che quando scrive qui parla tra pochi amici e conoscenti: tanti quanti le dita di due mani. E si dimentica così di essere davanti a decine di migliaia di persone tra le quali ci sono molte sensibilità: e che, soprattutto nei campi sensibili, occorre veramente molta attenzione per non far del male e suscitare reazioni ferite.
L’ho scritto sabato ma desidero ripetermi: secondo Google Analytics sono molto quelli che ci leggono e che non leggono solo le persone che commentano. io sto pensando come fare a favorire l’intervento di tutti e anche la ripartenza del forum, ma c’è una grandissima maggioranza di gente che legge e preferisce non scrivere nulla. Però legge, guarda e osserva.
Ricordo dunque che nel mese di settembre 30.000 persone diverse (per l’esattezza 29.163) hanno visitato il nostro blog Come Gesù. Di esse lo frequentano abitualmente 16.552: anche qui, per essere più precisi, dirò che ciascuno di essi rimane a leggere il sito mediamente 2 minuti e 10 secondi.
Se entra gente come questa senza peli sulla lingua meglio stiano a leggere,visto le poco gradevoli espressioni dello scrivere che usa.Don Mauro questa sarà esterna,ma in tanti nomi che sono stati usati sul blog ultimamente C era qualcuno tra quelli che già scrivono,stanne certo!Se stanno due minuti dopo aver letto questa qui,staranno un secondo.Comunque io ho sempre su questo blog difeso i gay e mi pare gentile senza peli sulla lingua che nessuno stia parlando male di loro o del non accoglierli,ma si parla del papà,datti una calmata!
@don Mauro sono sempre stata sincera,ho sempre cercato di miglorarmi ,grazie a te ed agli altri e credo che si intuisce quando qualcuno entra con nomi particolari,che non voglia dialogare ,ma solo creare scompiglio,o aggredire,saranno benvenuti coloro che dialogano e non offendono,per cui se modera il linguaggio questa senza peli,sara accolta bene come tutti,se no certe sparate può rispiarmarsele ed evitare di disturbare.Ho scritto ciò che toccherebbe scrivere a te don Mauro e non fai….mai.U na cosa è costruire ponti,e mi va bene,ma una che entra così aggredendo le persone vuole solo mettere scompiglio ed offendere.Scusa la sincerita,ma sono abituata a dire ciò che penso e lo sai!
Se poi a te va bene fatti tuoi,tu sei il blogger,ne va del tuo onore e rispettabilità.
Beh, Mauro, Onda non ha tutti i torti. Io mi faccio scrupoli alle volte quando dico “tubo” (non capire un tubo)…
Oppure il “Benvenuta!”, aveva un diverso significato?
Secondo me vi rode il culo che questo papa vuole salvare tutti e voi, che siete sempre stati i primi della classe, vi ritrovate ad essere fratelli (UGUALI) di questi “peccatori incalliti”.
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sono in parte d’accordo
questo Papa giustifica l’essere come una continua tensione tra peccato e misericordia di Dio
così ci si scopre tutti peccatori, pure i primi della classe
e questo fa un gran bene
tutto questo però non tocca né ridimensiona il peccato dell’uomo
Secondo me vi rode il culo che questo papa vuole salvare tutti …
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Per quanto riguarda me, io capisco perfettamente chi vuole salvare tutte le persone che ama e il papa, essendo il vicario di Cristo, “deve” amare tutti e quindi “deve” voler salvare tutti, che lo voglia o no. Questo “dover amare” tutti non deve essere facile.
Poi è chiaro che non è il papa che salva. Nel giudizio, il papa non ci sarà. Anzi, anche lui sarà sottoposto al giudizio, come tutti.
Devo dire che io capisco colui il quale non vuole la salvezza di chi non ama. Non voglio dire che lo giustifico o approvo ciò che fa. Non spetta a me né giustificare, né approvare.
Mi disturba di più chi non ama la persona X e però dichiara di volerlo salvare e poi chiama “amore” questo suo desiderio di salvarlo (che mi pare somigli di più al desiderio di farsi “salvatore”). Penso che il papa ce l’abbia con questa categoria di persone, ma comunque non so … è solo una mia impressione.
Volevo copiare qui una cosa che ho letto ieri su Facebook. Una persona che conosco, una delle “sentinelle in piedi”, ha messo nel suo profilo una sua foto in piazza mentre leggeva un libro. Un tipo, che io non conosco ma che evidentemente non simpatizzava per le “sentinelle in piedi”, ha messo un cuore alla foto. Ecco lo scambio di messaggi tra i due, che invece si conoscono:
– Cioè, XXX, tu “cuori” la foto di una “sentinella in piedi”?
– Io “cuoro” TE, che fai tutto ciò in cui credi senza volere il male di nessuno, nemmeno quando non concordi con ciò che fa. Per me le persone contano, e se riuscissi a trovare un modo per permettere a quelle buone di conoscersi profondamente sono certo che metterebbero da parte tutte le distanze. Forse sto già dormendo? Forse sto già sognando? Chissà.
“Secondo me vi rode il culo che questo papa vuole salvare tutti e voi, che siete sempre stati i primi della classe, vi ritrovate ad essere fratelli (UGUALI) di questi “peccatori incalliti”. ”
Chi salva è Dio, il Papa in quanto Vicario d i Cristo , rappresenta la chiesa ed è al suo servizo .
Forse vuoi dire che viene attaccato perchè riesce a dialogare con tutti, e che molti non l’approvano? Allora si hai ragione. Personalmente sto imparando dal Papa che il dialogo è tale se c’è un antagonista, altrimenti è un monologo.
Non pensi che sia questo l’aspetto su cu i fare leva?
Per desiderio dell’interessato pubblico anonima una mail di una persona che non ha condiviso il mio articolo
Caro Mauro,
nel tuo articolo sul papa che non è cerchiobottista (…) condivido solo il titolo, ma diverse cose che dici mi sembra che non aiutino a chiarire con giustizia il problema.
1) Innanzi tutto l’esempio dei vegani mi sembra del tutto fuori luogo perché in tale pratica non c’è di mezzo alcun disordine morale. Caso mai sono i vegani che forse pensano che gli altri siano immorali, ma bisognerebbe chiederlo a loro se è così. Nell’ambito dell’opinabile è valido “cercare di assumere qualcosa dell’altro in sé stessi”, ma non nell’ambito della moralità: si può ben essere amici, condividendo tante cose, ma non il vizio, o comunque ciò che in coscienza si ritiene tale. Quindi il rispetto per gli omosessuali non può arrivare al punto di condividere qualcosa della loro pratica, mentre questo sembra che tu lo faccia intendere come necessario per avere rispetto per loro. Il papa questo non lo ha mai detto.
2) Che il papa non abbia amato il Family Day e Gandolfini non mi risulta mai dichiarato da lui e se è una tua supposizione lo dovresti dire esplicitamente e non farlo passare come certo.
3) Il racconto del papa sul transessuale è ben preciso e circostanziato con altri particolari che non hai riportato, da cui si capisce che non si tratta di un “sesso d’elezione”, come fai intendere nel tuo commento, e quindi è fuor di luogo la generalizzazione che ne hai fatto.
4) In ultimo il riferimento al catechismo di S. Pio X è messo in modo tale da far intendere che quello che dice il papa ne sia una sconfessione o comunque un superamento, quando non è così, perché una cosa è l’accoglienza, il discernimento, l’accompagnamento, ecc… e anche il rendersi conto che le persone non sono pienamente coscienti del peccato o che per le loro circostanze personali non sono pienamente colpevoli, ecc… un’altra cosa è il dire che questi atti non sono peccato in sé e questo il papa non l’ha mai detto, anzi ha detto proprio il contrario, da cui il titolo del tuo articolo.
Sempre disposto a parlarne..
@Onda e Renato
Credevo di essere stato chiaro più sopra. Il “Benvenuta” ha il sapore del risarcimento: non so chi sia “Senza peli sulla lingua” e non conosco il suo orientamento sessuale ma devo dire che soffro non poco per espressioni a volte omofobe che spuntano di tanto in tanto nel blog. Questa mattina, per esempio sono stato a lungo al telefono con Hermes. Penso anche a persone che leggono il blog e che hanno figli e parenti omosessuali o amici omosessuali.
Capisco una persona ferita cui scappa una parolaccia
@don Mauro non C è giustificazione alla maleducazione,per quanto io possa capire chi si sente ferito,non. Certo da me e Renato,che su questo blog abbiamo sempre difeso queste persone che riteniamo normali.Ma ci sono modi più decenti di esprimere opinioni in cui si ha ragione,in questo modo si passa dalla parte del torto
Don Mauro io non ho letto MAI espressioni omofobe su questa specie di b!og!
Uso la parola “omofobia” perché l’ha usata lei.
Ma non vuol dire niente. È solo un modo per denigrare chi la pensa diversamente.
No ha ragione don Mauro,il blog pullula di omofobi.Li si legge da Hermes e qui in questi commenti,se non lo sei hai il diritto di dirlo,se quella senza peli sulla lingua si è alterata un motivo ci sarà,anche se è stato violento il suo intervento.
Buonanotte
Qualche esempio?
Perché quella senza peli sulla lingua può pure sbagliare, no?
Altrimenti chi si altera di più ha sempre ragione!
E se chi esordisce con culo è sicuramente una persona che ha subito ingiuste ferite, perché avete tolto il cazzo a quel povero Giuseppe Sevasta?
Lo avete trattato ingiustamente.
Bisogna chiedere perdono!
Io questo ho voluto dire che ci dovrebbe essere un contegno nell espressioni scritte,da qualunque parte giungano,appunto perché tanti leggono e possono rimanere scandalizzati,ma si sarà capito?buona giornata,mi farò i fatti miei d ora in poi,chi gestisce il blog ,si regolerà da se.buona giornata a tutti
Don Mauro strumentalità le persone e le situazioni ai propri fini. Diverso è quando uno rispetta ogni persona per quello che è.
Indipendentemente dai propri fini politico-culturali e ideologici.
Condivido molto del pensiero dell’anonimo autore o autrice.
Peccato che non abbia voluto presentarsi, neanche con uno pseudonimo.
Neanche io, don Mauro, ho contezza di espressioni omofobe o offensive nei confronti delle persone omosessuali. Nelle discussioni si sono confrontati modi diversi di vedere, ma sempre rispettosi della persona.
Laddove ho visto aggressività e parolacce, forse, è stato nelle lettere di alcune persone omosessuali.
Ora, io non ritengo che la rabbia sia un elemento giustificativo. Rabbia ce l’abbiamo tutti per mille motivi. Ha probabilmente rabbia il marito tradito che uccide la moglie. Ha probabilmente rabbia l’automobilista che si vede tagliare la strada ed ammazza l’altro guidatore. Aveva probabilmente rabbia la persona che alla biglietteria della metropolitana di Roma uccise un’altra persona con un pugno. Attenzione ad invocare la rabbia come giustificativo delle azioni.
Se le parolacce non sono neanche lontanamente paragonabili a omicidi, il principio sottostante è lo stesso. La forma scritta, a differenza dei discorsi verbali, permettono a chi scrive di prendersi il tempo per rivedere ciò che ha scritto.
Mi spiace se alcune persone possano sentirsi ferite da certi discorsi. Ma allora devo pensare che anche il divorziato risposato che legge, possa sentirsi ferito. Il figlio di genitori separati. Coloro che decidono di ricorrere alla maternità surrogata, ecc. Insomma, non dovremmo più parlare di certi argomenti o, forse, dovremmo parlarne solo in un certo modo? Questo già accade sulla quasi totalità dei mass media. Lasciaci discutere e confrontarci almeno qui.
Senza peli sulla lingua, ti rispondo senza peli sulla mia lingua.
Ci possono essere persone, anche tra i cattolici (ma non solo, anzi spesso accade fuori dall’ambito religioso) che si sentono primi della classe. Chi dovesse sentirsi tale, purtroppo, non si rende conto di essere lontano da Cristo. Lui ci ha invitati a lavare i piedi agli altri. Lui ci ha invitato a sederci all’ultimo posto del banchetto e non ai primi. Lui ci ha detto di farci ultimi per entrare nel Regno. E questo perché Lui per primo ha abbandonato il Suo trono di Re e si è fatto servo.
Siamo tutti peccatori. Questa è la realtà. L’omosessuale è una persona come me ed entrambi siamo peccatori. Ma il peccato non risiede nel suo essere persona omosessuale, ma nella pratica omosessuale. E questo, piaccia o no, si sia d’accordo o meno, è ciò che è scritto e professato da II millenni nella dottrina della Chiesa.
La differenza, forse, non è tra i “primi” della classe “gli “ultimi”. Ma tra chi considera, seguendo la Chiesa, l’atto omosessuale peccato, e chi non lo considera tale perché, magari, considera l’amore che c’è dietro quell’atto. Non voglio ri-entrare nel tema che è stato trattato abbondantemente in questo blog. È solo per dirti che forse non hai ben colto il senso della diversità delle opinioni.
Questo è un blog in cui si confrontano posizioni diverse. Se non c’è l’obbligo di pensiero unico, quello che osservi è questa differente visione delle cose. Che è poi ciò che caratterizza oggi la Chiesa, intesa nella sua accezione propria di comunità di credenti.
Ognuno si assume la propria responsabilità per la posizione che, certamente in buona fede e in tutta coscienza, assume.
Ciao
Vorrei rispondere all’anonimo della lettera di qualche post fa:
“Quindi il rispetto per gli omosessuali non può arrivare al punto di condividere qualcosa della loro pratica” – Non è la “Loro pratica” è la loro vita.Il Papa non l’ha mai detto perchè parla di persone e non di “pratiche”. Credo che dovremmo pensare di avere davanti persone quando parliamo. I valori esistono perchè esistono le persone che li incarnano. Un valore con cui si puo “condividere” qualcosa non esiste, perchè esistono solo le persone.
“Che il papa non abbia amato il Family Day e Gandolfini non mi risulta mai dichiarato da lui e se è una tua supposizione lo dovresti dire esplicitamente e non farlo passare come certo.” –
Ci furono molte lamentele da parte dei partecipanti e dei loro rappresentanti perchè il Papa non aveva appoggiato apertamente il FD e non ne avesse fatto cenno all’Angelus di quella domenica. Il Papa, così come disse di andare avanti alle due donne lesbiche che avevano scritto un libro di favole, mi pare, per i loro figli, così direbbe a ciascuno di noi perchè credo che voglia che ci prendiamo sulle spalle la nostra croce, e a a volte delizia, di cambiare la società in cui viviamo o comunque di vivificarla noi con le nostre vite.
“da cui si capisce che non si tratta di un “sesso d’elezione”” –
Il racconto del Papa è chiarissimo. Forse dovrebbe rileggerlo..
“un’altra cosa è il dire che questi atti non sono peccato in sé e questo il papa non l’ha mai detto, anzi ha detto proprio il contrario, da cui il titolo del tuo articolo.”
Ma di che articolo stiamo parlando?
Siamo tutti peccatori, lo ripetiamo tanto spesso, e quindi da ciascuno di noi e dalle nostre pratiche-vite ci dovrebbe essere qualcosa da imparare, da ascoltare, da comprendere. Nessuno escluso. Oppure non siamo tutti peccatori e allora il peccato, come una malattia contagiosa, va tenuto lontano tenendo lontano coloro, che a differenza di noi, ne sono infetti.
La questione a cui la Chiesa dovrebbe dare risposta, presto, è posta da Ale sul sito del progetto Gionata. Una risposta non personale, del singolo, ma una risposta che sia dottrina.
“La richiesta è semplice: la Chiesa Cattolica ha cambiato la sua visione dell’omosessualità? Sì o no?
Lo dica chiaramente e presto!
O forse la Chiesa non è a conoscenza del fatto che migliaia di omosessuali cristiani combattiamo ogni giorno una battaglia durissima confrontandoci con le nostre attrazioni per persone dello stesso sesso?
[…]
La Chiesa deve darci una parola chiara:
l’omosessualità è o non è un sentimento disordinato?
L’atto omosessuale è o non è un grave peccato?
Le unioni omosessuali sono o non sono fuori dal piano d’amore di Dio Creatore?”
A me pare che stia tutta qui la questione.
Parte della risposta di Umberto Galimberti alla mia lettera “Monsignor Charamsa, l’omosessualità, il celibato, e la Chiesa”
La chiesa antica non condannava l’omosessualità. Solo dall’800, sotto la spinta del materialismo della scienza, i precetti della condotta sessuale hanno perso di vista il primato dell’amore.
I Vangeli sono stati scritti nel I secolo d.C. e fino al Concilio Lateranense III del 1179, l’omosessualità non era considerato un problema che meritasse una particolare discussione, tanto è vero che Anselmo d’Aosta (1033 – 1109), filosofo, teologo, abate e arcivescovo di Canterbury, poi elevato agli onori degli altari, poteva avere relazioni amorose prima con Lanfranco, poi con una serie di suoi allievi, a uno dei quali, Gilberto dedica un intero epistolario dove tra l’altro leggiamo: “Amato amante, dovunque tu vada il mio amore ti segue, dovunque io resti il mio desiderio ti abbraccia. E nulla potrebbe placare la mia anima finché tu non torni, mia latra metà separata” (Epistulae 1,75). Fu solo nell’800, con la nascita della medicina scientifica, che con gli occhi puntati alla fisiologia e alla patologia dei corpi si stabilì che, siccome gli organi sessuali sono deputati alla riproduzione, ogni rapporto sessuale al di fuori del rapporto tra maschio e femmina, è patologico. E così il “peccato” divenne “malattia”. Concetto ribadito dalla psicanalisi che, dopo avere indicato nel superamento del complesso edipico il giusto “verso” dello sviluppo psichico, rubricò l’omosessualità tra le “per – versioni”. E’ triste assai assistere al fatto che la Chiesa, la quale non di rado confligge con le posizioni di volta in volta assunte da sapere medico e psicoanalitico, ceda alla loro visione materialistica, e misconosca, proprio lei, lo “spirito” che, anche nelle relazioni omosessuali, si manifesta innanzi tutto nell’affettività e nell’amore, e solo dopo anche nel sesso. Di questo appiattimento soffrono anche gli Stati che non riconoscono le unioni omosessuali, dimenticando il monito di Platone che nel Simposio (182 d) scrive: “Ovunque è stabilito che riprovevole essere coinvolti in una relazione omosessuale, ciò è dovuto a difetti dei legislatori, a dispotismo da parte dei governanti e viltà da parte dei governati”
Liberazione 15 ottobre 2004
Buttiglione sbaglia, l’omosessualità non è peccato.
Caro direttore, Rocco Buttiglione, ingenuamente, come tanti cattolici, crede in ciò che la Chiesa ha sempre lasciato credere, ma che in realtà neppure essa può sostenere in base al vangelo, ed alla ragione naturalmente. Secondo il Catechismo della stessa Chiesa cattolica, ed alla ragione, gli atti di omosessualità non possono essere definiti peccato grave (mortale). Così al n. 1857 del Catechismo: “Perché un peccato sia mortale, si richiede che concorrano tre condizioni: «E’ peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso»”. Ora, anche se in un atto omosessuale sussistessero le due ultime condizioni, verrebbe sempre a mancare la prima, vale a dire la materia grave. Infatti, stando sempre al Catechismo, e sempre alla ragione: “La materia grave è precisata dai Dieci comandamenti, secondo la risposta di Gesù al giovane ricco: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre» (Mc 10,19)”. Al più, quindi, gli atti di omosessualità possono essere definiti peccato veniale; peccato che, secondo Giovanni Paolo II, “Non priva della grazia santificante, dell’amicizia con Dio, della carità, né quindi della beatitudine eterna”.
Veronica Tussi
La lettera dell’Anonimo è chiara e ne condivido il contenuto.
Per amore di correttezza, l’affermazione che la chiesa antica non condannava l’omosessualità, almeno non fino all’800, non mi pare esatta.
Vorrei ricordare che:
1) San Paolo ha condannato in maniera ferma e forte le pratiche omosessuali (Prima Lettera ai Corinzi e Lettera ai Romani).
2) Nei primi secoli era interdetto il battesimo alle persone omosessuali.
3) Nel Medioevo vi era la condanna a morte degli omosessuali.
4) Papa Pio V, proclamato Santo, stabilì nel XVI secolo che l’omosessuale conclamato dovesse essere punti con la morte.
Visione analoga si aveva nella Chiesa ortodossa.
Per evitare che anime sensibili si scandalizzino, evito di riportare le frasi esatte. Ma i seguenti Santi, tutti dottori della Chiesa, si sono espressi in maniera chiara e inequivocabile, condannando senza se e senza ma la pratica omosessuale.
i) Sant’Agostino
ii) San Gregorio Magno
iii) San Giovanni Crisostomo
iv) San Tommaso d’Aquino
v) Santa Caterina da Siena
vi) San Bonaventura
vii) San Bernardino da Siena
Mamma mia che dolore. Di quanto dobbiamo chiedere scusa!
Si può ben essere amici, condividendo tante cose, ma non il vizio, o comunque ciò che in coscienza si ritiene tale. Quindi il rispetto per gli omosessuali non può arrivare al punto di condividere qualcosa della loro pratica,
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Non ho capito bene cosa voglia dire “condividere il vizio”. Sono sicuro che io o don Mauro non ci proponiamo di trombare con un omosessuale al fine di non mancargli di rispetto.
Vuol dire che io devo approvare o disapprovare le sue scelte di vita? Se me lo dovesse chiedere, direi ciò che penso a lui, ma se non me lo chiede, eviterò di parlarne. Il fatto che me lo chieda o non me lo chieda dipenderà poi da quanto sono importante io per lui e lui per me, cioè dal reciproco convincimento che possiamo raccontarci qualcosa di rilevante (e anche di doloroso) per le nostre vite senza sentirci giudicati come persone … e non basta dire la frasetta magica che uno giudica il peccato e non il peccatore perchè tutto questo ci guadagni il diritto di entrare nella vita degli altri da padroni del loro bene e del loro male.
Sarei curioso di sapere da Anonimo se un omosessuale ha mai messo piede a casa sua. Un omosessuale non solo “credente”, ma “praticante”, non un omosessuale che vive con sofferenza la sua omosessualità, un omosessuale sereno.
Una persona qui nel blog ha parlato di una sua amica lesbica che è stata da lei invitata a cena a casa sua e che ha portato con se la sua compagna. Ecco, una cosa del genere, Anonimo, a casa tua potrebbe avvenire con naturalezza?
A volte mi pare che la dottrina della Chiesa di cui parla UnCireneo, che è chiara, ci serva per tenere pulita la casa, perchè a casa nostra entri solo gente vestita a modo. E ci serve anche per sentirci gente a modo, che vive nell’Ecumene del mondo.
Interessante il commento di Tres. ( mamma mia che dolore, di quanto dobbiamo chiedere scusa).
Bene. Il prossimo passo sarà chiedere scusa agli adulteri, ( a partire da Erodiade, mamma mia che dolore i rimproveri di giovanni battista)
Poi si può passare ad epurare i passi di s Paolo , sulla necessità di allontanare come un pagano chi si comporta male.( il tipo sereno, ” praticante”, come dice Sandokan)
O anche passi chiarissimi del Vangelo, tipo ” scuotete la polvere dei sandali”.
Via tutto questo oscurantismo.
Tutti a chiedere scusa a tutti ( gli uomini).
L’importante è che non si chieda più scusa a Dio. E che per carità, non si dica a nessuno, che esiste il peccato o che si può finire all’inferno.
# chiesamoderna#
L’unica casa che cerco di tenere pulita è quella del mio cuore. E siccome non ci riesco, chiedo spesso perdono a Dio per la mia incapacità.
Questo sforzo è guidato dalla Parola di Dio e dagli insegnamenti della Chiesa che non sono un peso ma una indicazione forte per camminare dritti. Se altri ritengono di fare diversamente sono liberissimi di farlo. Non li giudico e non ne rifiuto l’amicizia.
Sarebbe onesto evitare di additare implicitamente come manichei o farisei coloro che cercano di camminare secondo quanto indicato da madre Chiesa.
UnCireneo, un dottore della Chiesa può anche aver detto o fatto qualche stronzata in vita sua e rimanere dottore della Chiesa. Non mi pare che i santi in elenco sull’omosessualità abbiano detto qualcosa di diverso da quello che dicevano tutti alla loro epoca e non credo siano dottori della Chiesa per le loro posizioni sull’omosessualità.
Sandokan, io replicavo ad una affermazione inesatta sulla posizione storica della Chiesa.
Il fatto che siano stati proclamati Santi e Dottori vuol dire che la Chiesa ha riconosciuto l’eroismo delle loro virtù e la correttezza dottrinale del loro pensiero.
Se la Chiesa oggi intende cambiare la Dottrina lo deve dire in modo chiaro e nelle modalità idonee.
Dal momento che ciò non è avvenuto, preferisco attenermi a ciò che la Chiesa ed i Santi affermano. Ognuno, con la propria vita e con la propria anima, scommette su chi crede. Io ho scommesso la mia vita su Cristo e sulla Chiesa.
Sarebbe onesto evitare di additare implicitamente come manichei o farisei coloro che cercano di camminare secondo quanto indicato da madre Chiesa.
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UnCireneo, io sono esplicito e se avessi voluto dare a te del manicheo o fariseo lo avrei fatto esplicitamente. Ti ho citato perchè hai parlato di dottrina e io dico che la dottrina il papa la conosce come la conosci tu. Il suo problema è che alcuni suoi preti (e laici) gli omosessuali li tengono alla larga dalla Chiesa con la dottrina, come se la dottrina fosse un antitarme.
San Pio V per esempio sul fatto che l’omosessuale conclamato divesse essere messo ha morte ha detto una stronzata
Sandokan, io non credo che il problema per cui una persona omosessuale decide di rimanere lontana dalla Chiesa possa essere imputato, prevalentemente, ad alcuni laici e presbiteri. Così facendo annulli la libera scelta delle persone. Magari, alcuni omosessuali, non vogliono rinunciare a soddisfare i loro desideri, né più né meno di come può decidere un eterosessuale adultero. Come dimostrano gli omosessuali del progetto Gionata, c’è chi si impegna, cioè tenta, di vivere cristianamente i suoi impulsi. Sono scelte, certamente non facili. Ma tutti noi dobbiamo affrontare decisioni non facili. Aderire alla chiamata di Dio implica buttare il vestito vecchio e indossare un abito nuovo. E fa fatica a tutti.
Se il Papa non si sente in grado di giudicare un omosessuale, tu ti senti in grado di giudicare un Santo e Dottore della Chiesa? Omosessuali no, Santi sì?
Ma mica giudico il santo. Il santo rimane santo. Solo che ha detto una stronzata, a mio parere.
Sandokan, io non credo che il problema per cui una persona omosessuale decide di rimanere lontana dalla Chiesa possa essere imputato, prevalentemente, ad alcuni laici e presbiteri
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Ma neanche io in generale. Mi pare però che il Papa di questo parlasse spiegando come si comportava il giovane parroco rispetto al vecchio parroco
TelluFolio 16 ottobre 2009
Una bella occasione per la Chiesa
L’Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay. ha affermato che “affossare la legge contro l’omofobia è stato un passo indietro per l’Italia”. Non sarebbe una bella occasione per la Chiesa di fare un passo avanti? Di fare un gesto simbolico a favore degli omosessuali? Potrebbe dichiarare pubblicamente che dal Catechismo della Chiesa Cattolica saranno cancellati definitivamente i pessimi articoli che li riguardano. Ne riporto alcuni passi: “La Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale (cf 2357). Ecco: qui la Chiesa si affida alla Tradizione (non al vangelo) e rinuncia alla ragione. Bisognerebbe, infatti, non solo dimostrare che cosa è intrinsecamente ordinato e che cosa non lo è in tutti gli atti che gli uomini compiono ogni giorno, ma anche dimostrare che “disordine” sia uguale a peccato. Il celibato contrasta col comando del Signore: “Siate fecondi e moltiplicatevi” (Gn 1,28), però non è peccato. Astenersi dall’amplesso nei periodi fecondi, metodo consigliato dalla Chiesa agli sposi, è un atto contrario alla legge naturale, però non è peccato. Mangiare una bella pizza quando abbiamo già cenato e non ne abbiamo punto bisogno…Si potrebbe continuare all’infinito. Un altro passo del Catechismo: “Gli omosessuali devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza” (cf 2358). Che bontà! Significa: gli omosessuali sono dei poveri disgraziati, ma non dovete bruciarli nei forni crematori, non dovete impiccarli picchiarli bastonarli; la Chiesa che è Madre e Maestra, vi dice: abbiate compassione di loro! Ancora: “Le persone omosessuali sono chiamate alla castità” (2359). Il che significa: cari omosessuali, poiché ogni atto di omosessualità è peccato, per tutta la vita dovete astenervi anche dal dare un bacio alla persona amata.
Renato Pierri
Affaritaliani 14 maggio 2012
Persone omosessuali caste come le monache
Don Filippo Di Giacomo, su L’Unità dell’ 11 maggio, scrive: “La settimana scorsa l’Agesci ha reso noto gli atti di un seminario di studi…Qualcuno ha provato a prendersela con il teologo padre Francesco Compagnoni, uno dei più aperti docenti di teologia morale che…ha riassunto la dottrina ufficiale della Chiesa usando anche per la condizione omosessuale , parole che in teologia morale valgono per tutti”.
Ora, come si può essere uno dei docenti più aperti di teologia morale, riassumere la crudele dottrina della Chiesa riguardo agli omosessuali, senza un minimo cenno di disapprovazione? Ecco il riassunto: “Appoggiandosi alla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” (“2357). E allora? A prescindere dal fatto che resta abbastanza difficile distinguere l’ordine dal disordine (la rinuncia perpetua all’esercizio della sessualità, è ordine o disordine?), è forse valido il criterio: ordinato = morale; disordinato = immorale? Ma continuiamo il riassunto: le persone omosessuali “devono essere trattate con rispetto, compassione, delicatezza” (2358). Capito? Abbiate compassione di questi poveri disgraziati! E più avanti: “Le persone omosessuali sono chiamate alla castità” ((2359). Che significa? E’ forse la castità degli sposi? Neppure per sogno. Significa che le persone omosessuali, se non vogliono essere giudicate depravate, devono astenersi da ogni atto sessuale per tutta la vita. Come le monache. Unica possibilità: la masturbazione. Ma che dico? Peggio che andar di notte! “La masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato” (2352).
Elisa Merlo
Reset Italia 7 aprile 2013
Se Gesù avesse condannato l’omosessualità, i cristiani avrebbero la certezza che non era il Figlio di Dio
La fede può prescindere dal principio della non contraddizione? Posso credere, per fare un esempio, che la Trinità, Padre, Figlio e Spirito, è costituita da sei persone? Impossibile. Posso credere che due angeli più due angeli fanno cinque angeli? Posso credere che Dio sia giusto e ingiusto? Posso credere che Dio non faccia discriminazioni tra i suoi figli e credere che faccia discriminazioni tra i suoi figli? Impossibile. Posso credere che Dio riconosca diritti ai suoi figli secondo il genere cui appartengono? Che neghi ad alcuni ciò che concede ad altri? Impossibile. E’ sin troppo evidente che una fede seria, vera, non può essere contraddittoria. Ora, se tornasse Gesù sulla terra e mi dicesse: “Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale… Le persone omosessuali sono chiamate alla castità” (Catechismo n. 2358 e 2359). E chiarisse: “Questo significa che le persone omosessuali, a differenza delle persone eterosessuali, sono condannate per tutta la vita a rinunciare all’esercizio della sessualità”. Io gli direi: “Signore, questa è una palese ingiustizia, e poiché Dio non può essere ingiusto, significa che tu non sei il Figlio di Dio”. Per fortuna Gesù non condannò l’omosessualità. Calpestando il principio di non contraddizione, lo fece San Paolo, ma l’ebreo di Tarso, in fatto di sessualità non può essere preso sul serio. Fu sempre lui, infatti, a dire: “E’ cosa buona per l’uomo non avere contatti con donna” (1 Co 7,1). Riguardo a Gesù, qualcuno, volendogli attribuire un pensiero ingiusto e contraddittorio, obietta che se egli avesse voluto abrogare il divieto, presente nell’Antico Testamento, di compiere atti omosessuali, lo avrebbe fatto. Ma è un’obiezione che lascia il tempo che trova. Gesù, Infatti, non abrogò neppure tutte le assurde norme cultuali e morali presenti, tanto per limitarci ad un esempio, nel Levitico. E ciò non significa che le approvasse. Se le avesse approvate, sarebbe stato in contraddizione con se stesso.
Renato Pierri
Sono persuaso che chi si ostina ancora oggi a ritenere l’amore omosessuale un peccato, si macchia la coscienza. E’ un peccato per la Chiesa ma non per Dio.
Ora, se tornasse Gesù sulla terra e mi dicesse: “Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale… Le persone omosessuali sono chiamate alla castità” (Catechismo n. 2358 e 2359). E chiarisse: “Questo significa che le persone omosessuali, a differenza delle persone eterosessuali, sono condannate per tutta la vita a rinunciare all’ esercizio della sessualità”. Io gli direi: “Signore, questa è una palese ingiustizia,”
Ovviamente questo discorso varrebbe anche per persone che hanno tendenze pedofile innate o tendenze sadiche innate etc etc. Vero? Anche loro non le scelgono, ma ci nascono.
Dunque anche loro non dovrebbero rinunciare all’esercizio delle loro tendenze innate. Perchè mai escludere qualcuno dai suoi innati diritti?
“Ma mica giudico il santo. Il santo rimane santo. Solo che ha detto una stronzata, a mio parere.”
Capisco che tu possa pensare questo d’un santo , ma quando sono tanti i santi ad affermarlo, non credi che valga la pena rfletterci sopra un pochino di più. Che ne pensi?
Papa Pio V, proclamato Santo, stabilì nel XVI secolo che l’omosessuale conclamato dovesse essere punti con la morte.
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Betulla, secondo te questa decisione di san Pio V fu una stronzata o no?
Tieni presente Betulla che Gesù è nato prima di san Pio V e non mi pare che abbia messo a morte nessun “peccatore”, anzi quando i suoi apostoli volevano fulminare un po’ di gente li cazziò. Ti pare che il suo vicario, mille e cinquecento anni dopo di lui, possa decidere di mettere a morte altri “peccatori”? Non ti sembra che si sia un po’ fatto prendere la mano dai suoi tempi?
Quindi , se accettiamo il discorso per un santo papa, a maggiore ragione varrebbe per un papa, non ancora santo.
Quindi anche del papa attuale, si potrebbe dire che qualche sua decisione è una…?
Anche lui si potrebbe “essere fatto prendere la mano dai suoi tempi”?
Questa fu la stronzata di san Pio V, secondo me. Quindi un santo può aver detto stronzate. Se secondo te non è una stronzata, chi sono io per farti cambiare idea?
Delle corbellerie dei santi potrei fare un libro.
Bravissimo Renato Dio non condanna la chiesa si….purtroppo ed alimenta così l omofobia
Sandokan, devi distinguere, a mio avviso, tra il peccato e la punizione. Tutti questi Santi hanno ritenuto che la pratica omosessuale fosse peccato. E questo è ciò che ci riguarda oggi. La Chiesa ha sempre condannato, e condanna oggi, anche con figure di primissimo piano, la pratica omosessuale. La pena per questo peccato dipende dai tempi. Con la sensibilità attuale è difficile valutare il passato. Oggi nessuna persona invocherebbe la pena di morte. Anzi, personalmente ho pena per quelle persone omosessuali morte come per tutti gli altri morti. Ma, ieri come oggi, possiamo dire che la Chiesa lo considera peccato.
Sandokan , un uomo dichiarato santo può pure sbagliare. Gli altri non mi sembra che abbiano commesso questi o altri errori in merito. Ci penserei un pochino su. Grazie dell’attenzione.
Quindi , se accettiamo il discorso per un santo papa, a maggiore ragione varrebbe per un papa, non ancora santo.
Quindi anche del papa attuale, si potrebbe dire che qualche sua decisione è una…?
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Ma certo che lo puoi dire. Esprimi una tua opinione. Io ho detto ieri (mi pare) che l’idea che ci sia il gender che ha dichiarato guerra al matrimonio per me è una stronzata ed è una idea di questo papa, che a me continua a piacere molto.
Se si inizia ad esprimere opinioni, allora può valere tutto ed il contrario di tutto.
La teoria di Sandokan può essere del tutto rovesciata da uno ( lo chiameremo Luca)che potrebbe dire” il gender che ha dichiarato guerra al matrimonio è una bellissima idea di questo papa,che a me continua a non piacere molto”. Perché la idea di Sandokan dovrebbe risultare migliore di quella di Luca?
Se si usa come criterio il dire opinioni, devono avere tutte uguale spazio e peso.
@linguaconpeli ciao. Le conclusioni che trai da quanto ho scritto, sono tue e tengo a precisarlo. Nascono da tue paure e insicurezze credo. Da parte mia, se chiedo scusa ad una persona che la mia Chiesa voleva ammazzare a causa di ciò che era, non mi sento una bestemmiatrice di Dio o una che cancella i santi. Forse dovresti fidarti di più dell’amore e del perdono. Se chiedi scusa a qualcuno è anche per poterti avvicinare a lui e stare con lui. Ma forse è questo il problema? Hai bisogno di stare lontano da certa gente? Questo ho capito dal tuo scritto. Sottolineo “tuo”. Io chiedo scusa a Dio e amo molti santi e proprio perchè sono molto perdonata mi fa solo bene chiedere scusa a chi se lo merita. In questo caso gli omosessuali.
Ciao
@conpelisullalingua e non @linguaconpeli.
Ma non potevi scegliere un nick meno bruttino? Scherzo , fai come vuoi
http://mobile.avvenire.it/Papa_Francesco/santmarta/Pagine/Papa-omelia-Messa-Santa-Marta-dottrina-non-rigido-attaccamento-alla-Legge.aspx
Personalmente ritengo, Tres, non molto sensato chiedere scusa per errori commessi 500, 1000, 2000 anni fa.
Quando chiedo perdono a Dio, lo faccio per le mie mancanze e non chiedo scusa a Dio per la disubbidienza di Adamo e di Eva.
Sono così a posto, così “primo della classe”, che posso guardare e giudicare – perché questo è il punto, è sempre un giudizio quello che viene dato – persone che vivevano in epoche così lontane?
Sarebbe opportuno scindere la Verità astorica, senza tempo, dal comportamento umano che ha interpretato quella Verità.
Non fare questo e, ripeto, giudicare con la sensibilità di oggi, vuol dire privare l’uomo del suo essere nel tempo, figlio della cultura e della mentalità del tempo in cui vive.
Provare sofferenza per i morti causati da altre persone è certamente molto cristiano.
Ma chiedere scusa vuol dire professare che hanno sbagliato.
E questo è un giudizio di valore che, come dicevo, vale per la sensibilità di oggi. Ma se nei tempi passati la sensibilità era diversa, perché il valore della vita umana 1000 anni fa era completamente altro per tutti gli uomini, dobbiamo accettarlo.
Ad esempio, lo storico non giudica mai gli avvenimenti passati; li ricostruisce sapendo che è necessario entrare nella mentalità, negli usi, nei costumi del tempo. Ed è la cosa più difficile.
Guardare le colpe nostre, le colpe della Chiesa può aiutare.
Ma l’amore per la verità impone anche di considerare quante sofferenze patisce oggi la Chiesa. E denunciarle.
Sempre a mio avviso, andrebbe recuperato equilibrio.
Chiedere scusa per tutto; pensare che il problema degli omosessuali nella Chiesa sia legato solo ai sacerdoti “cattivoni”; evidenziare come sia stato poco attento quel parroco mentre l’altro….; pensare che chi segue gli insegnamenti sia farisaico è un atteggiamento che ritengo errato, profondamente errato, poiché si concentra solo su una parte del problema trascurandone un’altra parte. E non mi riferisco a te. Penso ad alcuni sacerdoti, anche con alte responsabilità, del presente e del passato che non stanno ben servendo, forse, la Verità.
Vogliamo ammettere che vi sia una parte di persone omosessuali ma, come dicevo anche a Sandokan, eterosessuali che stanno vivendo relazioni di adulterio e sono felici della loro situazione, che sono lontani dalla chiesa perchè non gli interessa, perchè hanno fatto la loro scelta., libera scelta, vogliamo ammettere che il problema principale di questi tempi, anche se non viene mai ricordato, è l’ateismo, ideologico o pratico, il disinteresse verso Dio e verso la Chiesa, l’individualismo che fa ritenere che la propria verità, magari basata su sensazioni, su una lettura di un articolo su Facebook, prevalga su una tradizione bimillenaria di una Chiesa che ha riconosciuto al suo interno persone Sante, in grazia di Dio, che hanno parlato con Dio, che hanno visto il Regni dell’oltremondo e hanno visto e toccato cosa sia il peccato e gli effetti di quel peccato, e forse qualche cosa da dirci in più rispetto alle nostre sensazioni e opinioni, ce l’hanno?
Il Papa nell’omelia di Santa Marta, parla di “rigido” attaccamento alla Legge.
La Legge non giustifica, come dice San Paolo, ma indica la strada per camminare accanto a Cristo.
Proprio per quanto dice il Papa, secondo te lo Spirito che guida la Chiesa fin dal tempo dell’Ascensione di nostro Signore, ha dormito fino ad adesso e si è svegliato all’improvviso, oppure ha guidato anche coloro che nel passato anche interpretato la Parola di Dio e fornito indicazioni che la Chiesa chiama dottrina?
Perchè se lo Spirito si è svegliato all’improvviso, bisognerebbe motivare questa affermazione.
Altrimenti è necessario sforzarsi di raccordare le verità sempre valide, poichè guidate per 2000 anni dallo stesso Spirito presente oggi, con le riflessioni attuali.
Affaritaliani 7 novembre 2013
Agli occhi di Dio non può esserci differenza tra amore omosessuale ed amore eterosessuale
Un lettore, su L’Espresso.it del 6 novembre, a proposito delle parole di Papa Francesco: “Se una persona gay cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarlo?”, osserva: “Questa frase é stata considerata come una grande apertura ed é stata addirittura utilizzata per sponsorizzare il matrimonio gay. In realtà il Papa non ha detto nulla di nuovo. Fin dal catechismo si apprende che va distinto l’errore dall’errante e che nessuno ha il diritto di giudicare le persone. La Chiesa non esclude nessuno perché tutti siamo peccatori, ma non possiamo pretendere che cambi il Vangelo o i 10 comandamenti di Dio”. E’ evidente che il lettore conosce poco il Vangelo e poco i 10 comandamenti di Dio, giacché in essi non si trova una sola sillaba contro l’amore omosessuale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, infatti, per affermare che gli atti di omosessualità sono peccaminosi, non avendo la possibilità di basarsi sul Vangelo o sui comandamenti, recita: “Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”. E quali sono i testi della Sacra Scrittura? L’Antico Testamento e le lettere di San Paolo. Ma l’Antico Testamento condanna anche un uomo che giace con una donna con le sue regole (cf Lv 15), possiamo sempre prenderlo sul serio? E se dovessimo prendere sul serio S. Paolo, quando parla di “turpitudini d’uomini con uomini” (Rm 1,27), dovremmo considerare seriamente anche l’affermazione: “E’ cosa buona per l’uomo non avere contatti con donna” (1 Co 7, 1). Se la Chiesa si basasse sulla ragione, anziché sulla Tradizione, comprenderebbe facilmente che agli occhi di Dio non può esserci differenza tra amore omosessuale ed amore eterosessuale. Ben altri sono i gravi disordini in questo povero mondo, ben altri i peccati gravi.
Renato Pierri
Caro amico Anonimo rispondo finalmente alla tua bella mail:
…diverse cose che dici mi sembra che non aiutino a chiarire con giustizia il problema…
Ne parliamo più avanti ma ti dico subito una cosa che forse può esserti sfuggita data la poca frequentazione di alcuni ambienti laici: come si vede dai commenti sotto l’articolo di cui parliamo (alcuni li ho riportati in data 3 ottobre ore 20.05 ma molti altri ne trovi andando al link dal momento che sono aumentati col passare dei giorni) moltissimi laici si sono arrabbiati con me perché dico che bisogna rispettare il Papa nelle sue convinzioni “anti gender” (uso questa espressione equivoca nel senso imposto dal Family Day): quindi la gente normale, cioè la gente che prende la metro e che va per strada, ha capito che io difendo il Papa che ha fatto le solite dichiarazioni della Chiesa Cattolica “contro gli omosessuali”
1) Innanzi tutto l’esempio dei vegani mi sembra del tutto fuori luogo perché in tale pratica non c’è di mezzo alcun disordine morale. Caso mai sono i vegani che forse pensano che gli altri siano immorali, ma bisognerebbe chiederlo a loro se è così. Nell’ambito dell’opinabile è valido “cercare di assumere qualcosa dell’altro in sé stessi”, ma non nell’ambito della moralità: si può ben essere amici, condividendo tante cose, ma non il vizio, o comunque ciò che in coscienza si ritiene tale. Quindi il rispetto per gli omosessuali non può arrivare al punto di condividere qualcosa della loro pratica, mentre questo sembra che tu lo faccia intendere come necessario per avere rispetto per loro. Il papa questo non lo ha mai detto.
Ho fatto l’esempio dei vegani – che ovviamente ha dei limiti come tutti gli esempi – proprio perché è speculare: alcuni di essi sono convinti che sia immorale mangiare carne, e che lo sia per motivi “di natura”, così come i cattolici sono convinti che gli atti omosessuali siano immorali, e lo siano per motivi di natura. Il senso del mio articolo – il rispetto – è, come dico nell’articolo, assumere qualcosa dell’altro nella propria vita. “Rispettare i vegani” è un’operazione che descrivo puntualmente nell’articolo e, per esempio, dico “di mangiare meno carne”, non di pensare che mangiare carne sia immorale: questo è semplicemente cambiare idea e diventare dell’idea dell’altro; ma il rispetto di cui parlo si muove su un altro piano: è relazionarsi con chi la pensa in modo diverso.
E qui il discorso si ampia: camminano per strada le persone di carne ed ossa con le loro storie: non camminano per strada le categorie morali, le filosofie, i valori non negoziabili e i principi etici. Gesù ci dice che dobbiamo amare il nostro prossimo e per amarlo dobbiamo prima stimarlo e io devo essere capace di stimare chiunque anche chi la pensa in maniera diversa da me. Forse cinquant’anni fa qualche cattolico avrebbe detto di stare lontano da Giovanni Falcone che aveva divorziato per sposare una persona divorziata a propria volta, Francesca Morvillo, ma credo che una tale sciocchezza raccapricciante oggi non passi più per l’anticamera del cervello di nessuno. Apprezzare Giovanni Falcone per quanto ha fatto nel suo lavoro di magistrato, e in tante altre cose, non significa (in caso) condividere le sue scelte matrimoniali. Sono cose diverse. Allo stesso modo faccio, in realtà, con qualsiasi altra persone (e che le altre persone fanno con me, spero) perché ciascuno di noi è peccatore: ho rispetto per persone che non pagano le tasse, anche se io le tasse le pago; ho rispetto per persone che ecc. ecc. anche se io quell’ecc. ecc. non lo condivido. Erode rispettava Giovanni Battista anche se non condivideva il giudizio di Giovanni Battista sul divorzio. Due persone omosessuali mi possono insegnare tantissimo anche qualora non fossi d’accordo con le loro abitudini tra le lenzuola. Spero di essere stato chiaro.
2) Che il papa non abbia amato il Family Day e Gandolfini non mi risulta mai dichiarato da lui e se è una tua supposizione lo dovresti dire esplicitamente e non farlo passare come certo.
Se è per questo, il Papa ha detto a Gandolfini “andate avanti“: così come ha detto “andate avanti” alle due lesbiche che pubblicano libri “gender”. Il Papa crede che ciascuno debba seguire la propria coscienza e quindi, se Gandolfini ritiene giusto fare il Family Day, lo incoraggia. Altra cosa è che lui, il Papa, condivida la procedura del Family Day. Sono moltissimi gli osservatori convinti di quello che ho scritto. Io, nel mio articolo, mi sono limitato a linkare un articolo di cui parlo di questo (il link è quando i caratteri sono colorati: se ci clicchi sopra ti esce un riferimento). Tieni presente che in un articolo si può parlare di un’idea, le altre possono essere solo citazioni. Chi d’altra parte vuole conoscere il mio pensiero in termini completi ha tutta la possibilità di documentarsi su internet. Una sola affermazione, in genere, non rende giustizia dell’intero pensiero di una persona.
3) Il racconto del papa sul transessuale è ben preciso e circostanziato con altri particolari che non hai riportato, da cui si capisce che non si tratta di un “sesso d’elezione”, come fai intendere nel tuo commento, e quindi è fuor di luogo la generalizzazione che ne hai fatto.
“Sesso d’elezione” è il termine tecnico di quanto avvenuto. Quando un maschio decide di fare l’operazione chirurgica per diventare fisicamente donna, il divenire femmina si chiama “sesso d’elezione”. Non significa altro che questo. Non mi è davvero chiaro quale sarebbe la generalizzazione di cui parli. L’incontro del Papa con Diego Neria Lejarraga è una fatto notorio. Il link che cito è un articolo di Avvenire che risale all’epoca dei fatti. È stato evidente fin da subito che il Papa voleva indicare con quale genere di rispetto bisogno trattare gli omosessuali e i transessuali: è quanto poi ha scritto in Amoris Laetitia n. 250: “ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare «ogni marchio di ingiusta discriminazione»[276] e particolarmente ogni forma di aggressione e violenza. Nei riguardi delle famiglie si tratta invece di assicurare un rispettoso accompagnamento, affinché coloro che manifestano la tendenza omosessuale possano avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita.”
4) In ultimo il riferimento al catechismo di S. Pio X è messo in modo tale da far intendere che quello che dice il papa ne sia una sconfessione o comunque un superamento, quando non è così, perché una cosa è l’accoglienza, il discernimento, l’accompagnamento, ecc… e anche il rendersi conto che le persone non sono pienamente coscienti del peccato o che per le loro circostanze personali non sono pienamente colpevoli, ecc… un’altra cosa è il dire che questi atti non sono peccato in sé e questo il papa non l’ha mai detto, anzi ha detto proprio il contrario, da cui il titolo del tuo articolo.
Mi dispiace che tu intenda così quello che ho scritto. Vorrei che almeno accettassi il fatto che tu intendi così ma altri, come si vede da altri commenti, non intendono come tu intendi. Mi sembra evidente che la frase del Papa “”quando una persona omosessuale arriva davanti a Gesù, lui sicuramente non dirà: ‘Vattene via che sei omosessuale!'” non è l’equivalente di “gridare vendetta al cospetto di Dio”. In quest’ultima espressione, l’immagine che arriva è quella di un Dio che quando finalmente, nell’al di là, si trova davanti un omosessuale si rimbocca le maniche e comincia, gridando, a vendicarsi. Abolire espressioni odiose (“gridare vendetta al cospetto di Dio” lo è: e poi perché bisognerebbe “gridare vendetta” in quel caso e non, per esempio, per i reati di mafia o per la pedofilia dei preti?) non significa che la Chiesa dica che una cosa non è più peccato. La mia tesi è che nella società civile contemporanea sia necessario rispettare persone che hanno convinzioni diverse che, in quanto tali, non diventeranno le stesse: è bene creare una situazione in cui si rispettano le convinzioni dei vegani e quella in cui si rispettano le convinzioni dei cattolici. Il cambiamento che sta portando avanti il Papa, e non solo, è in questa linea.
Oltretutto dare rispetto è l’unica strada per poterlo pretendere.
Grazie per aver dato il permesso di pubblicare. Nella speranza che tu abbia voglia di leggere ed, eventualmente, di replicare.
Ho sempre guardato prima alla persona che alla sua tendenza sessuale, o al suo stato giuridico o sociale, e questo mi ha sempre aiutata a essere accogliente e a non fare distinzioni razziali. Penso che sia anche frutto dell’educazione che ho ricevuto a casa, dove non ho mai sentito pronunciare una sola parola che identificasse qualcuno per la sua “diversità” . La mamma frequentò sempre una sua amica nonostante fosse stata lasciata dal marito , e con mio fratello giocavamo con i suoi due figli a casa e ( mio fratello) anche a scuola (le scuole prima erano separate quelle maschil da quelle femminili). Pochi anni fa ho incontrato uno di loro che mi è corso incontro abbracciandomi e ringraziandomi per il bene “unico” che in quel periodo difficile (perchè emarginati e additati da tutti), avevano ricevuto da noi bambini e soprattutto da mia madre ,che non lasciò mai la sua mamma da sola, fino a quando prese la decisione di cambiare città. Questo non vuol dire che condivideva il divorzio, ma che in primo luogo la prima attenzione era rivolta alla persona che considerava assolutamente alla stessa stregua delle altre sue amiche.
La lunga risposta di don Mauro, potrebbe essere bellissima, ma parte appunto da quello che anche Betulla nota.
E cioè: quando mai abbiamo visto preti che gridavano dietro alle persone: il tuo peccato grida vendetta davanti a Dio?
E quali laici mai, hanno evitato le persone, gridando cose del genere?
Che poi in ogni epoca ci possano essere preti o laici intolleranti, questo è un discorso diverso: ma di gente accogliente nella Chiesa, ce ne è sempre stata.
Anzi i santi sono stati spesso quelli che si sono fatti carico di ” appestati” di ogni genere e l hanno aiutati a prescindere dal loro degrado fisico-morale.
Non è giusto far pensare ai cattolici di oggi…che solo oggi…lo Spirito soffi.
Ha sempre soffiato! Ed anzi forse prima, la sua opera si coglieva con maggiori semplicità e chiarezza,
Ho messo ora in “video del blog” la conferenza stampa con i minuti esatti in cui Papa Francesco racconta del prete che mandava all’inferno il transessuale che lui ha ricevuto
https://mauroleonardi.it/forums/argomento/i-video-del-blog/page/54/#post-136250
“Personalmente ritengo, Tres, non molto sensato chiedere scusa per errori commessi 500, 1000, 2000 anni fa.
Quando chiedo perdono a Dio, lo faccio per le mie mancanze e non chiedo scusa a Dio per la disubbidienza di Adamo e di Eva.
Sono così a posto, così “primo della classe”, che posso guardare e giudicare – perché questo è il punto, è sempre un giudizio quello che viene dato – persone che vivevano in epoche così lontane?”
@Uncireneo ciao.
Per Dio il tempo è tutto davvanti a sè. 2000 anni fa o 5 minuti fa non cambia.
Per me essere stata perdonata oggi di cose di 30 anni fa è capitato e ne sono felice e quindi lo faccio con gli altri.
Io non chiedevo scusa a nome di Papi e santi da te citati. Io chiedevo scusa per me. Il tuo esempio di Adamo e Eva quindi non calza.
Nessun primato da parte mia. Io non giudico i papi o i santi ma mandare a morte la gente è sbagliato e lo dico.
Mandare a morte è sbagliato? E’ un discorso di oggi.
Con la sensibilità di oggi.
Così come i metodi educativi del passato, oggi, possono sembrare esagerati. Oggi.
Don Mauro per primo dice che bisogna contestualizzare i discorsi.
A quel punto, bisogna anche accettare di temporalizzarli, cioè calarli nel loro tempo.Senza partire in quarta a dire giusto-sbagliato.
La carità, o la si ha con tutti o con nessuno. Non si fanno pesi e misure diverse secondo il proprio gusto.
Ho letto ora il commento sul mio nick! Tres, dici che è bruttino?
Ma, in una epoca in cui tutti parlano liberamente, (senza peli sulla lingua)…averne qualcuno…può essere trasgressione pura!
http://www.repubblica.it/online/mondo/chiesa/chiesa/chiesa.html
Condannare a morte le persone è sbagliato anche per me, Tres. Ma solo con grande fatica ed equilibrio è possibile esprimere un giudizio su comportamenti di 1000 anni fa.
So bene che anche San Giovanni Paolo II chiese scusa. A mio avviso, sbagliò.
Ho letto l’articolo di don Mauro e mi fermerei su questa frase”: Ce lo ricordiamo quando il catechismo di san Pio X diceva che l’atto omosessuale rientrava tra i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio?”
Io non direi che bisogna usare il passato remoto.
Qui, lei don Mauro, ha messo il link a caratteri colorati, della risposta del padre Bellon, che secondo me, è chiarissima. Sono andata a rileggermela.
Infatti viene chiarito che non si tratta di vendetta, ma di peccati che gridano , nel senso che portano ad enormi conseguenze già in questa vita ed in questo mondo.
E non serve dire: ma allora gli omicidi? quelli che derubano? Perchè ci sono 4 peccati di cui parla la risposta.( e quindi anche omicidi e simili).
Copio i motivi per cui essi ” gridano”:
“Caino ha il rimorso della coscienza per sempre. ( omicidio)
– Una società che si gloria della sodomia, si autodistrugge, finisce.
Non c’è bisogno che Dio la punisca.
Si punisce da sola, con la parola “fine”.( sodomia)
– L’oppressione di poveri non porta bene a chi opprime, ma solo sventura, come possiamo vedere in tutti i regimi dittatoriali che sono finiti nel sangue dei dittatori.( oppressione)
– La ricchezza accumulata con l’ingiustizia (frode del salario) è a rovina e perdizione dei ricchi.( arricchimento con frode)”
Penso che dire che tali peccati sono gravi, non significhi non rispettare le persone o non poterle trattare, ricevere, parlarci etc etc..
Credo siano due cose del tutto distinte e diverse : la chiarezza mentale, da una parte ed il modo di trattare dall’altra.
Comunque che la chiesa sia piena di bigotti, è un dato di fatto. La miscela parroci e congregazioni varie che gravitano intorno alle parrocchie ha i suoi limiti e responsabilità. il papa sta dando delle indicazioni che spero possano rendere più facile la vita a tutti.
Il Manifesto; Il Riformista 27 settembre 2011
Omosessualità e adulterio
Il vescovo e Nichi Vendola
Il vescovo emerito di Grosseto, Giacomo Babini, per difendere Berlusconi ed attaccare Vendola, ha dichiarato: “Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l’altro sesso”. Peccato gravissimo, secondo Babini, ma non secondo Gesù, il quale, rispondendo al giovane ricco, enumera i peccati gravi, ma non fa un minimo cenno all’omosessualità: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza. Non frodare, onora il padre e la madre» (Mc 10,19). Si dà il caso che tra questi peccati, ci sia proprio quello ritenuto meno grave dal vescovo, vale a dire l’adulterio. Peccato commesso in continuazione da Silvio Berlusconi, giacché, come il vescovo emerito dovrebbe sapere, secondo la Chiesa cattolica, il Cavaliere è tuttora sposato. Vale la pena ricordare che secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, gli atti di omosessualità al più dovrebbero essere peccati veniali, giacché manca la materia grave, precisata dai dieci comandamenti (Catechismo n. 1858). E il peccato veniale, secondo Giovanni Paolo II, “non priva della grazia santificante, dell’amicizia con Dio, della carità, né quindi della beatitudine eterna” (Reconciliatio et paenitentia,17). Insomma, come cattolico, il vescovo lascia piuttosto a desiderare.
Renato Pierri
Italialaica 29 marzo 2011
Non ci sarebbe stata punizione divina, se si fosse trattato solo di omosessualità
Mario Baudino, su La Stampa del 28 marzo, scrive: “E’ stato un asteroide a distruggere Sodoma e Gomorra, o almeno a dare origine alla storia biblica che riguarda le due città punite per i comportamenti sessuali piuttosto disinibiti degli abitanti”. La Chiesa si è sempre servita dell’episodio della Genesi, per demonizzare l’omosessualità. In realtà, “il delitto degli abitanti di Sodoma è di ordine teologico e sociale oltre che sessuale: infatti esso è una violazione della legge sacra e fondamentale dell’ospitalità ed è anche un’esplicita condanna dei culti cananei della fertilità che comprendevano anche l’omosessualità sacra” (Gianfanco Ravasi, La Bibbia, Edizioni Paoline, 1990). Insomma: se si fosse trattato solo di omosessualità, la punizione divina non ci sarebbe stata. Ciò detto, attribuire a Dio azioni punitive è un antropomorfismo. Il teologo lo sa bene, ed infatti più avanti scrive cautamente per non offendere il buon Dio: “Il cataclisma che distrugge Sodoma e Gomorra riflette la particolare situazione geologica della zona a sud del Mar Morto, ma è letto dalla pagina biblica come il giudizio divino sulle aberrazione dell’idolatria cananea”. “Letto dalla pagina biblica…”.
Miriam Della Croce
La discussione prosegue al post Papa Francesco – Gesù non dirà mai a un omosessuale “Vattene”