Lettere Renato Pierri – Ecco perché bisogna mettere al mondo pargoletti
«Mamma, perché mi ha messo al mondo?». «Che domande fai, figlio mio? Perché vuoi sapere perché ti ho messo al mondo? Non sei contento d’essere al mondo?».
«Certo che sono contento, però volevo sapere perché. Se mi desideravi, ecco, se mi hai fatto nascere per amore». «Ma certo, figlio mio, che ti desideravo, come poteva essere altrimenti?». «E perché mi desideravi?». «Ma quante domande, figlio mio. Perché ti desideravo? Figlio mio, “a livello europeo l’Italia si situa da anni all’ultimo posto come tasso di natalità”».«E che significa, madre cara?». «Come che significa? Ti sto spiegando perché ti ho desiderato tanto». «Non capisco, mamma, proprio non capisco». «Caro figlio mio, “senza scomodare le statistiche, è sufficiente, fare un confronto elementare e intuibile da chiunque, per capire che la ripresa economica potrà arrivare soltanto dal mercato giovanile. Il bambino, trovandosi nell’età della crescita, consuma una paio di scarpe ogni sei mesi. L’adulto invece cambia le scarpe ogni sei anni o anche più… ”. Capisci, figlio mio? Più bambini mettiamo al mondo noi donne italiane, più scarpe si fabbricano e si vendono, e più fiorisce l’economia. Possibile debba spiegarti queste cose così elementari? “La Francia socialista è in cima alla classifica europea come numero di figli per donna fertile, mentre l’Italia ne è il fanalino di coda”». «Adesso ho capito, mamma. Che tristezza, mamma, che tristezza!».
Le parole tra virgolette alte (“) sono tratte da una lettera indirizzata a Il Foglio e apparsa sul blog “Come Gesù” del prete e scrittore Mauro Leonardi.
Elisa Merlo
Tratto da Politicamente Corretto