Blog / Sandokan | 27 Agosto 2016

Le Lettere di Sandokan – Fanatici

“Il fanatico è colui che non può cambiare idea e non vuole cambiare argomento”.

Vorrei parlare di fanatismo partendo da questo aforisma di Churchill, un uomo che aveva il dono dell’ironia e della sintesi.

“Non può cambiare idea” … una volta un tizio mi raccontò delle sue iniziative apostoliche – così le chiamava, immagino per distinguerle dal resto della sua vita – e di una persona che aveva conosciuto, per la quale chiedeva le mie preghiere.

– “Per cosa devo pregare?”.

– “È molto preso dalle sue cose”, mi diceva, “che mi racconta con passione. È boy scout e vuole invitarmi a un loro incontro. Penso di andarci perchè è necessario entrare nella vita delle persone per conoscerle bene. E poi, chissà, forse riesco a invitarlo alle nostre attività di formazione e, col tempo, può essere che diventi dei nostri”.

– “Sì, può essere” risposi io “ma può essere pure che sarai tu a diventare boy scout”.

Mi guardò sorpreso, come se gli avessi prospettato qualcosa di impossibile per lui, che non poteva cambiare idea (mentre l’altro, a quanto pareva a lui , avrebbe potuto … anzi sarebbe stato un bene per lui se l’avesse fatto).

Pensavo, scrivendo questa storia, che non ci si relaziona davvero con nessuno se si esclude a priori che la relazione possa cambiarci in qualcosa, che possa arrivare a un punto tale da mettere in discussione cose importanti della nostra vita. Non sto dicendo che debba accadere, sto dicendo che non si può escluderlo a priori.

“Non vuole cambiare argomento” … ho un conoscente col quale da tempo provo a intrecciare relazioni umane. Non è che non abbia con lui relazioni umane, è che però so già che delle mille cose che provo a raccontargli a lui ne interessa soltanto una.

Tutto il resto, che pure ascolta con pazienza – e spirito di sacrificio, ne sono certo, avrebbe di meglio da fare e invece mi sta a sentire su dettagli della mia vita di cui gli importa fino a un certo punto – lo affronta come se ammirasse la rincorsa dell’atleta che precede il salto: lui mi vuol vedere saltare, sempre. E se non salto, sto perdendo tempo e sprecando la mia vita. Perchè io per lui non sono un uomo: sono un saltatore.

Ecco, io credo di non essere un saltatore e credo pure che non sia mai un “argomento” a tenere unite davvero le persone, ma il piacere di stare insieme. Forse sarà un “argomento” ad avviare una relazione, ma non ne sarà mai il cuore.
Se così fosse, esaurito l’argomento (perchè le cose cambiano nella vita) finirebbe la relazione. E molte volte ci si accorge che è proprio quello che accade.

C’è da aggiungere altro o basta Churchill per spiegare?

Per prudenza ho fatto un giro su Wikipedia, che mi fa sapere che, secondo il filosofo George Santayana, «il fanatismo consiste nel raddoppiare i tuoi sforzi quando hai dimenticato lo scopo ultimo del tuo impegno».

Mi sono detto: quanto è vero. Il fanatico è molto preso dai suoi sforzi. Si sforza molto, ma non sembra che i suoi sforzi lo tranquillizzino. É piuttosto allarmato e prova a rasserenarsi sforzandosi di più e spingendo tutti a fare altrettanto.

Non può cambiare idea, non vuole cambiare argomento e si sforza tanto per non andare fuori tema, perchè si aspetta di trovare gioia dall’argomento (e non dalle persone che, si sa, sono quelle che sono … perchè vogliono parlare d’altro e non capiscono, non vogliono capire, danno importanza a cose inutili, …), spremendolo come se fosse un limone.

I suoi sforzi dovrebbero rasserenarlo, lui lo sa e si sforza pure di ridere (nei casi peggiori), per dimostrare a se stesso e agli altri che va tutto bene, perchè lui è allegro e parla spesso della gioia che ricava dalla sua vita. Ma non è l’allegria dell’animale sano, è l’allegria dell’animale malato: è l’allegria che precede le sedute di analisi.