Blog / Sandokan | 20 Agosto 2016

Le Lettere di Sandokan – Perdonare le offese

Ho letto una interessante (almeno per me) discussione sui social che si è sviluppata a partire da una frase che il Papa ha pronunciato ad Assisi il 4 agosto scorso: “che grande regalo ci ha fatto il Signore insegnandoci a perdonare o, almeno, ad avere la volontà di perdonare”.
Una persona ha subito chiesto: “Perchè perdonare?”.
Eh, già: perchè? L’insegnamento di Gesù sul perdono non sembra essere stato compreso da tanti, neanche in teoria. E non è semplicemente una questione di fede.
“Dobbiamo perdonare per liberarci dal rancore. Amare fa sempre un po’ male e senza perdono non sarebbe possibile amare”.
“Ma non perdonare non significa sempre provare rancore”.
“Hai ragione. Diciamo allora che perdonare rende liberi”.
“Liberi da cosa?”.
“Se ti perdono, riesco a pensare al resto della mia vita che non è tutta nel male che mi hai fatto. Perdonare non è un atto, ma è amare. Ci vuole una vita per perdonare”.
“Quindi è una scelta utile? Ma a me non perdonare non limita nulla, non capisco. Non provo il desiderio di perdonare e non sarebbe neanche giusto: pagare le colpe si deve”.
“Non farlo allora. Una sola domanda: sei mai stato perdonato?”.
“Non so. È possibile, come no. Ma non mi pongo il problema delle mie colpe. Quello che ho fatto, pago”.
“Non ho risposte definitive. Ti sto raccontando un po’ di me. Per me perdonare è lasciar andare”.
“Infatti non capisco perchè lasciar andare”.
“Il dolore ti lega a rimanere in quell’atto che lo ha causato. Se perdoni stai meglio”.
“Ma non provo dolore. Semplicemente non perdono. E poi non sto male se non perdono. Sto bene”.
“Non sai quanto ti capisco. Io alla fine ho trovato nel perdono aria nuova. Sanare il possibile in una relazione ferita e poter continuare ad amare io lo chiamo vivere”.
“È se il mancato perdono è rivolto a una persona con cui non si ha una relazione? Perchè volete perdonare tutto a tutti”.
“Secondo me non ha senso parlare di perdono per tutti. Io posso perdonare soltanto chi conosco. Per me il perdono nasce sempre dentro una relazione (che può anche aver avuto origine dall’offesa ricevuta). Si può perdonare davvero solo qualcuno con cui poi si vuole stare, intendo dire dopo averlo perdonato. Non è questione che chi perdona poi sta meglio, dipende. Uno perdona perchè vuole rimanere nella relazione. Se non ci vuole rimanere non perdona davvero, anche se usa parole di perdono. È chiaro che anche chi vuole essere perdonato lo vuole perchè vuole continuare a stare con me”.
“Però esiste il caso in cui la persona offesa non sei tu, ma è una persona che tu ami. In questa circostanza, anche se la persona che offende non la conosci, rimani coinvolto nella necessità di unirti alla scelta di perdono (o di non perdono) di chi è stato offeso in virtù del tuo amore per lui. Perchè l’amore unisce in ciò che è essenziale e chi è offeso ha bisogno che colui che lo ama perdoni con lui”.