Blog / Il diario di Paci | 12 Agosto 2016

Il diario di Paci – 141. Mi sono stancata, Stella

Non ti viene mai voglia di spaccare tutto, Paci?
Non ti viene mai voglia di cambiare il mondo?
Di buttare tutto all’aria?
Non ti stanchi mai di capire?
Di aggiustare?
Di ricominciare?
Non ti stanchi mai?
Quanto pensi di durare ancora?
Davvero tutte quelle preghiere che hai fatto,che fai, sono servite a qualcosa?
Davvero tutte quelle pagine di diario che riempi di parole, hanno mai cambiato qualcosa, qualcuno?

Non lo so, Stella.
Non credo che tu mi stia facendo domande.
Ti stai sfogando.
Non sai dirmi, non vuoi dirmi che tutto quello in cui credo e che faccio, non vale niente, non serve a niente, e allora fai finte domande.
Come se cercassi risposte.
Come se volessi capire o capire insieme a me.
Ma non è così.
E io mi sono stancata, non di spiegare, ma di spiegarmi.
Non voglio distruggere, buttare all’aria, tutto.
Perché quando rompi qualcosa si fanno cocci e polvere.
E poi bisogna pulire.
E poi bisogna raccogliere i cocci.
Quanto vorrei sapere se voi che siete le donne forti, le donne che spaccano tutto, vi siete mai girate a vedere, i cocci che fate, la polvere accecante che create.
No, non lo fate.
A voi piace la forza che fa rumore, che alza il polverone, perché vi piace che la gente si giri al vostro passaggio di donne forti.
Non siete forti, siete rumorose.
Non amate buttare tutto all’aria.
Amate essere guardate mentre buttate tutto all’aria.
Amate essere guardate.
Stop.
Volete cambiare il mondo ma non volete cambiare nulla di voi e, del mondo, l’unico cambiamento che vi interessa, è che diventi come voi, per voi.
Stop.
E poi per voi è tutto o mai o sempre, o si o no, o bianco o nero.
Sarebbe bello un mondo secco, netto, senza sfumature: di qua o di là.
Non lo so.
Il mondo non è così.
Il mondo non è netto. Non è secco.
E allora è inutile viverlo così. È inutile perdere tempo a pensare così.
Io mi stanco di ricominciare, di aggiustare, di capire.
Qualche volta mi stanco e qualche volta no.
Stop.
Le preghiere mi servono a parlare con Gesù.
Si chiama così. Ascoltarlo o parlargli.
Si dice pregare.
A me interessa lui.
Non quello che fa.
E quello che fa mi interessa perché mi interessa lui.
Scrivo il diario perché scrivere e pensare per me sono la stessa cosa.
Tutto quello che mi passa per la testa mi arriva alla mano.
Tutto quello che mi muove il cuore, mi muove la mano.
E se qualche volta ho buttato tutto all’aria poi ho raccolto i cocci.
E i cocci tagliano.
Mi sono stancata di tagliarmi.
Ho imparato a fermarmi.
Ho imparato a sedermi a terra.
Ho imparato a chiedere aiuto a chi mi ama.
Che mi fermi lui.
Come può.
Come sa.

Stella, la prossima volta che sei arrabbiata, arrabbiata con me, litiga con me.
Non farmi finte domande.
Mi sono stancata.
Scusa se ti ho sommerso ma mi sono stancata.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Il diario di Paci sono 153 brani in poesia che sono stati pubblicati integralmente nel romanzo “Il diario di Paci – L’amore non basta per amare” per Amazon. “Il diario di Paci” è inoltre all’origine del romanzoUna giornata di Susanna(Cooper, 2018) acquistabile online e in tutte le librerie.

Paci è un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.