La Lettera di Hermes – Ben venga la mia vita
Mi vedo, metaforicamente, ad un tavolino, dinnanzi a me una bellissima donna dagli occhi grigi e dalla labbra grandi, collo slanciato, capelli corti un pò lunghi sulla nuca, look da gran serata, decoltè generoso, spalle nude, una rosa d’organza sul cuore. Siamo seduti entrambi e giochiamo a carte una partita interminabile. Lei si chiama “Libido” e sa giocare benissimo, io però sono un osservatore attento e spesso prevedo le sue mosse. Mi difendo bene anche se lei è sicura di sè e non si stanca mai. Lei è un’invenzione di Dio che, in quelli come me, ha profuso moltissima fantasia sbizzarrendosi parecchio. Dio mi ha fatto sensibile alle immagini e questa immagine incanta, seduce, quasi annebbia la ragione, dando libero spazio all’emozione erotica. La donna mi guarda e mi rimanda ad altro da sè perchè in passato è stata una strega, in futuro sarà una fata e poi diverrà un uomo dal fascino irresistibile, uno in cui io mi identificherò al punto tale che non saprò più scorgere una netta linea di separazione tra lui e me. L’uomo si chiama “Eros” e formeremo una osmosi perfetta. Ad un tratto mi sveglio da questo sogno ad occhi aperti e…ritrovo la realtà: sono gay, con ricordi quasi svaniti di eterosessualità e sono single. Non mi domando più se troverò la perfezione che cerco e che vorrei cercasse me; mi muovo in un mondo di immagini belle e meno belle, caste o provocanti che nutrono l’anima e anche il corpo. Si può dire ad un uomo di annullare totalmente la pulsione sessuale? E’ come dire ad un angelo di annullare la sua natura spirituale ! E allora andiamo avanti così, stabilendo un arduo compromesso tra corpo e anima, difficile ma possibile. Certo se fosse data l’ opportunità di andare a ritroso nel tempo avrei trovato una ragazza e mi sarei fidanzato sposato magari mettendo al mondo dei figli ma non è da escludere che con molta discrezione mi sarei fatto pure un amichetto. E’ quello che fanno molti uomini, conservando un’immagine sociale rispettabile, non mortificando al contempo la pulsione omosessuale. Nel mio caso però c’è un punto che non potrebbe quadrare: non riesco ad essere falso, ipocrita. Il tradimento non fa per me. Allora, ben venga la mia vita! Ripeto a me stesso: “sei a posto, meravigliosamente normale.” Naturalmente c’è da combattere sopratutto perchè si vive in una società ancora abbastanza cristallizzata entro moduli di stampo tradizionale che fanno fatica a smuoversi. A volte sento il bisogno di esternare il mio affetto con gesti teneri verso la persona che amo ma mi trattengo: c’è gente intorno che potrebbe reagire con ironia e io poi non so che farei. Meglio evitare. Potrei sempre trasferirmi in una grande città ma la grande città più della piccola, oggi come oggi, presenta problemi ben più gravi rispetto alle tematiche sessuali. Attacchi terroristici, aggressioni, intolleranze razziali, fanatismi che raggiungono il parossismo, violenze preoccupanti di tipo religioso (anche se Papa Francesco dice che la religione non c’entra). Questa rabbia mostruosa che sembra dilagare mi induce a ridimensionare la mia piccola storia personale ampliando i miei orizzonti su uno scenario oggettivamente drammatico che presumo ci fa star male un pò tutti. La sera dopo una giornata piena di tensioni ma anche di speranze, guardo il Crocifisso e gli chiedo una cosa: ogni volta che mi sento morire, Signore Gesù fammi risorgere!