Blog / Renato Pierri | 18 Luglio 2016

Le lettere di Renato Pierri – Sentirsi superiori ad altre persone non è razzismo

“Il razzismo di chi si sente superiore”, questo il titolo di un articolo apparso su Metro di Roma del 15 luglio a firma del prete e scrittore Mauro Leonardi. Un articolo che crea un po’ di confusione. Il sacerdote scrive: «Papa Francesco tempo fa parlava di Roma, della nostra metro. Raccontava un fatto di cui tutti abbiamo esperienza. “Quando prendevo il bus a Roma e salivano degli zingari, l’autista spesso diceva ai passeggeri: ‘Guardate i portafogli’. Questo è disprezzo, forse è vero, ma è disprezzo”. Disprezzo: parola dura, non politicamente corretta. Ma vera, che racconta la meschinità che tocca tutti noi e dalla quale tutti ci dobbiamo difendere. Leggo per caso su Facebook un post che fa al caso mio, al caso nostro. Riporta una frase di Elizabeth Strout, scrittrice statunitense. “L’ho già detto: mi meraviglia come riusciamo a trovare modi per sentirci superiori a un’altra persona, o a un gruppo di persone. Succede dappertutto, di continuo. Comunque lo si chiami, a mio giudizio è il fondo del barile di chi siamo, questo bisogno di trovare qualcuno da snobbare” (“Mi chiamo Lucy Barton”). Ecco il razzismo: sentirsi superiori». Sentirsi superiori, in realtà, non è razzismo. Se tutti quelli che si sentono superiori ad altre persone, fossero razzisti, sarebbe un bel guaio. Razzismo è disprezzare, maltrattare, addirittura voler eliminare fisicamente coloro rispetto ai quali ci si sente superiori. Razzismo è generalizzare: poiché alcuni zingari rubano, tutti gli zingari sono ladri. Così, riguardo alla parole del Papa: se sul bus salgono due simpatiche zingarelle con un panno o un giornale sul braccio sinistro, che serve a coprire la mano destra che frugherà nelle tasche o nelle borse dei turisti, l’avvertimento dell’autista non è disprezzo verso le simpatiche zingarelle, ma solidarietà verso i turisti. Sentirsi superiori ai ladri non è razzismo. Sentirsi superiori ai mafiosi non è razzismo. Sentirsi superiori ai tagliatori di teste non è razzismo. Sentirsi superiori a chi manda bombardieri su centri abitati uccidendo innocenti, non è razzismo.

Elisa Merlo

Corriere.it

Politicamentecorretto