La lettera di Un Cireneo – Cardinal Sarah
Il 18 Maggio di quest’anno Robert Sarah, cardinale della Guinea e prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, nonché autore di un libro che ha avuto una grandissima diffusione nel mondo e riscosso un elevatissimo apprezzamento – Dio o niente – pronuncia un discorso alla National Catholic Prayer Breakfast, una associazione statunitense nata nel 2004 come risposta alla chiamata alla nuova evangelizzazione di Papa san Giovanni Paolo II.
Ritengo la riflessione particolarmente importante per diversi ordini di motivi. Il primo dei quali è che, unitamente all’analisi della situazione di grave crisi in cui versa il mondo (prima parte dell’intervento: la situazione del mondo e la missione della Chiesa), le famiglie (seconda parte) e la libertà religiosa (terza parte), il cardinal Sarah suggerisce anche tre rimendi: i) Essere profetici; ii) Essere fedeli; iii) Pregare.
Essere profetici, ovvero “discernere con attenzione”. Essere fedeli, cioè avere il “coraggio di proclamare la verità e non tacere per paura”.
Pregare poiché “chi prega non spreca il suo tempo, anche se la situazione appare disperata e sembra chiamare unicamente all’azione”.
Si tratta di strumenti diversi dalle logiche del mondo, come dichiara il cardinale richiamando Papa Benedetto XVI, ma che sono massimamente efficaci perché pongono al centro della nostra vita il vero Attore, il vero Vincitore, Colui che può tutto. Dio. Profezia, fede preghiera dunque vanno orientate per cercare e compiere la volontà di Dio, come suggerisce Robert Sarah.
Il cardinale individua anche la radice dei mali di questi tempi, ovvero “la liquidazione, l’eclissi di Dio”. Dietro l’illusione di felicità e benessere di coloro che vogliono liquidare Dio per avere dei presunti maggiori spazi per soddisfare se stessi, si cela il maligno la cui volontà è “chiudere il Cielo” all’uomo.
Il secondo motivo di interesse è che, a (quasi) parità di diagnosi, si suggerisce una proposta di “azione” diversa da quella attualmente offerta da una parte della Chiesa. La mia attuale speranza è che, al momento, tale proposta individui una missione non alternativa ma complementare: una sola Chiesa con diversi carismi. Sarà lo Spirito che guida la Chiesa a rendere più chiara la strada – nei tempi e nei modi scelti da Dio – indicandoci eventuali aggiustamenti futuri.
Last but not least, è un discorso che qualcuno potrà anche non condividere, ma ha certamente il pregio di essere chiaro e privo di ambiguità. Sì, sì o no, no.
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Grazie per avermi invitato a questo straordinario incontro, in compagnia di un pubblico così illustre.
Come ben sapete, ciò che accade negli Stati Uniti ha ripercussioni in tutto il mondo. L’intero globo guarda a voi, in attesa e in preghiera, per vedere come l’America risolverà le sfide pressanti che il mondo si trova ad affrontare oggi. Tale è la vostra influenza e responsabilità.
1. La situazione del mondo e la missione della Chiesa
Il rapido sviluppo sociale ed economico nel mezzo secolo appena trascorso non è stato accompagnato da un progresso spirituale altrettanto fervente, come testimonia ciò che Papa Francesco chiama “la globalizzazione dell’indifferenza”.
È il risultato di cedere all’illusione che siamo autosufficienti, che l’uomo è misura di se stesso in presenza di un individualismo dilagante. Essa si manifesta nelle nostre società nel timore di soffrire, chiudendo i nostri occhi ed il nostro cuore ai poveri e ai vulnerabili e, in maniera molto spregevole, nel modo in cui scartiamo i nascituri e gli anziani.
San Giovanni XXIII annunciò profeticamente nella Costituzione Apostolica Humanae Salutis del Concilio Vaticano II che la comunità umana era in “fermento” in quanto cercava di stabilire un nuovo ordine mondiale nel quale l’umanità si affidava interamente a soluzioni tecniche e scientifiche al posto di Dio.
Oggi stiamo assistendo alla fase successiva in cui si profondono gli sforzi per costruire un paradiso utopico in terra senza Dio. È la fase di negare il peccato e la caduta del tutto. Ma la morte di Dio si traduce nella sepoltura del buono, della bellezza, dell’amore e della verità. Il Bene diventa male, la bellezza il brutto, l’amore diventa la soddisfazione di istinti sessuali primordiali, e le verità diventano tutte relative.
Quindi, ogni sorta di immoralità, oggi, non è solo accettata e tollerata nelle società avanzate, ma anche promossa come bene sociale. Il risultato è l’ostilità verso i cristiani e, sempre più, la persecuzione religiosa.
In nessun luogo questo è più chiaro che nella minaccia che le società stanno vivendo sulla famiglia attraverso una demoniaca “ideologia di genere”, un impulso mortale che stiamo sperimentando in un mondo sempre più separato da Dio dal colonialismo ideologico.
Papa san Giovanni XXIII nel 1962 ha osservato:
«Compiti di immensa gravità e ampiezza attendono la Chiesa, come nelle epoche più tragiche della sua storia. La Chiesa deve ora iniettare le energie vivificanti e perenni del Vangelo nelle vene della comunità umana».
Questa è la sfida che la Chiesa sta attualmente affrontando, più ancora che nel 1962, ed è anche il nostro compito oggi. Di questo ho parlato nel mio libro Dio o niente: «Oggi la Chiesa deve lottare contro le tendenze prevalenti, con coraggio e speranza, senza aver paura di alzare la voce per denunciare gli ipocriti, i manipolatori ed i falsi profeti. Per duemila anni, la Chiesa ha dovuto affrontare molti venti contrari ma [anche] alla fine del viaggio più difficile, il successo è stato sempre ottenuto».
2. La Famiglia
«Il futuro del mondo e della Chiesa passa attraverso la famiglia». Queste parole profetiche di san Giovanni Paolo II mostrano come la Chiesa, nel nostro tempo, deve, prima di tutto, difendere e promuovere la bellezza della famiglia cristiana nella fedeltà al progetto di Dio. Nella sua Esortazione post-sinodale sulla Famiglia, Amoris Lætitia, Papa Francesco afferma chiaramente: «In nessun modo la Chiesa deve desistere dal proporre il pieno ideale del matrimonio, il piano di Dio in tutta la sua grandezza … proponendo meno di quello che Gesù offre all’essere umano». Questo è il motivo per cui il Santo Padre apertamente e vigorosamente difende l’insegnamento della Chiesa sulla contraccezione, l’aborto, l’omosessualità, le tecnologie riproduttive, l’educazione dei bambini e molto altro ancora. Nei miei primi cinque anni come Arcivescovo di Conakry (Guinea, Africa), è stato mio compito dedicare tutte le mie lettere pastorali alla famiglia. Forse solo la bellezza della famiglia può risvegliare il desiderio di Dio nei recessi più profondi della coscienza dei nostri fratelli e sorelle, e guarire le ferite inferte dal peccato alla nostra umanità.
San Giovanni Paolo II, il Papa della nuova evangelizzazione, descrive in Familiaris Consortio come la famiglia sia il primo luogo dove il Vangelo viene accolto ed è anche il primo araldo del Vangelo. Quanta verità c’è in queste parole!
L’amore generoso e responsabile dei coniugi, reso visibile attraverso la auto-donazione dei genitori, che accolgono e nutrono i bambini come un dono di Dio, rende l’amore visibile nella nostra generazione. Rende presente la perfetta carità della Trinità. «Se vedi la carità, vedi la Trinità», ha scritto sant’Agostino.
Fin dall’inizio della creazione, Dio, che è comunione di persone – Padre, Figlio e Spirito Santo, tre persone, ma un solo Dio – ha costruito una struttura trinitaria nella nostra stessa natura. Nel continente in cui sono nato, l’Africa, noi diciamo: «L’uomo è nulla senza la donna, la donna è nulla senza l’uomo, e i due sono nulla senza un terzo elemento, che è il bambino». Il Dio Uno e Trino abita in ognuno di noi e infonde tutto il nostro essere: siamo a immagine e somiglianza di Dio.
Ogni essere umano, come le persone della Trinità, ha la capacità di essere unito con altre persone in comunione attraverso il vinculum caritatis – il vincolo della carità – dallo Spirito Santo. La famiglia è una preparazione naturale e anticipazione della comunione che è possibile quando siamo uniti a Dio. La famiglia, per così dire, è una praeparatio evangelica naturale – scritta nella nostra natura.
Questo è il motivo per cui il diavolo è così intento a distruggere la famiglia. Se la famiglia è distrutta, perdiamo il nostro Dio, le fondamenta antropologiche, e così troviamo più difficile accogliere la salvifica Buona Novella di Gesù Cristo: il dono di sé, l’amore fecondo.
San Giovanni Paolo II spiegò: se è vero che la famiglia è il luogo dove più che altrove gli esseri umani possono prosperare ed essere veramente se stessi, è anche un luogo in cui gli esseri umani possono essere umanamente e spiritualmente feriti.
La rottura dei rapporti fondamentali della vita di una persona – attraverso la separazione, il divorzio o imposizioni distorte della famiglia, come la convivenza e le unioni omosessuali – è una ferita profonda che chiude il cuore all’amore oblativo fino alla morte, e conduce perfino al cinismo e alla disperazione.
Queste situazioni causano danni ai bambini infliggendogli un dubbio esistenziale profondo riguardo l’amore. Si tratta di uno scandalo – un ostacolo – che impedisce ai più vulnerabili di credere in questo amore nonché di un peso schiacciante che può impedire loro di aprirsi al potere di guarigione del Vangelo.
Le società avanzate, tra cui – mi dispiace – questa nazione hanno fatto e continuano a fare tutto il possibile per legalizzare tali situazioni. Ma questo non può mai essere una soluzione veritiera. E ‘come mettere bende su una ferita infetta. Essa continuerà ad avvelenare il corpo fino a quando non saranno assunti gli antibiotici.
Purtroppo, l’avvento delle tecniche di riproduzione artificiale, la maternità surrogata, i cosiddetti matrimoni omosessuali e altri mali dell’ideologia di genere, infliggerà ferite ancora più profonde in mezzo alle generazioni in cui viviamo.
Questo è il motivo per cui è così importante lottare per proteggere la famiglia, la prima cellula della vita della Chiesa e di ogni società. Non si tratta di idee astratte. Non è una guerra ideologica tra le idee concorrenti. Si tratta di difendere noi stessi, i bambini e le generazioni future da un’ideologia demoniaca che dice che i bambini non hanno bisogno di madri e padri. Si nega la natura umana e si vuole tagliare intere generazioni da Dio.
3. La libertà religiosa
Vi incoraggio a fare veramente uso della libertà voluta dai vostri padri fondatori, affinché non si perda. In tanti altri paesi, quasi ogni giorno, sentiamo parlare di spietate decapitazioni, di inutili bombardamenti di chiese, di incendi di orfanotrofi e di spietate espulsioni dalle loro case di intere famiglie appartenenti alle minoranze religiose che soffrono in tutto il mondo semplicemente a causa della loro fede. Anche in questo ancor giovane XXI secolo, di appena 16 anni, un milione di persone sono state martirizzate in tutto il mondo a causa della loro fede in Gesù Cristo.
Eppure la violenza contro i cristiani non è solo fisica, ma anche politica, ideologica e culturale. Questa forma di persecuzione religiosa è altrettanto dannosa, ma più nascosta. Non distrugge fisicamente, ma spiritualmente; si demolisce l’insegnamento di Gesù e della sua Chiesa e, di conseguenza, i fondamenti della fede portando le anime fuori strada. Con questa violenza, i leader politici, le lobby e i mass-media cercano di neutralizzare e spersonalizzare la coscienza dei cristiani, in modo da dissolverli in una società fluida, senza religione e senza Dio. Questa è la volontà del maligno: chiudere il Cielo … per invidia.
Non vediamo i segni di questa insidiosa guerra in questa grande nazione degli Stati Uniti? In nome della “tolleranza”, gli insegnamenti della Chiesa sul matrimonio, sulla sessualità e sulla persona umana vengono smantellati. La legalizzazione del matrimonio dello stesso sesso, l’obbligo di accettare la contraccezione all’interno di programmi di assistenza sanitaria, e persino le “indicazioni sulla porta del bagno” che permettono agli uomini di utilizzare i servizi igienici e gli spogliatoi delle donne. Non dovrebbe un uomo biologico utilizzare il bagno degli uomini? Come può essere reso più semplice questo concetto?
Quanto in basso stiamo affondando per una nazione costruita su una serie di istanze morali riguardo Dio, la persona umana, il senso della vita e lo scopo della società date dai primi colonizzatori e fondatori dell’America! Dio è chiamato nei documenti dei fondatori come “Creatore” e “Giudice Supremo” sugli individui e sul Governo. La persona umana abitata da Dio ha quindi il diritto inalienabile alla «vita, alla libertà e al perseguimento della felicità». George Washington ha scritto che «la creazione della libertà civile e religiosa è stato il motivo che mi ha spinto nel campo di battaglia».
Oggi, ci troviamo prima della battaglia di una malattia che ha pervaso il nostro mondo. Ripeto: la battaglia di una malattia. Questo è ciò che abbiamo di fronte. Io chiamo questa malattia “la liquidazione, l’eclissi di Dio”. Papa Francesco descrive le cause di questa “malattia”. Lo cito:
«La libertà religiosa non è solo quella del pensiero o del culto privato. E’ la libertà di vivere secondo i principi etici conseguenti alla verità rivelata, sia privatamente che pubblicamente. Questa è una grande sfida nel mondo globalizzato, dove il pensiero debole – che è come una malattia – abbassa anche il livello etico generale, e in nome di un falso concetto di tolleranza finisce per perseguitare coloro che difendono la verità sull’uomo e le conseguenze etiche».
Quali sono i rimedi a questa malattia? Cosa dobbiamo fare per proteggere la famiglia, la libertà religiosa, e il matrimonio – come rivelatoci da Dio?
Osservazioni conclusive
Prima [di concludere] un incontro così illustre, offro tre umili suggerimenti.
1. In primo luogo: Essere profetici. Il libro dei Proverbi ci dice: «Dove non c’è visione, discernimento, il popolo perisce» (29, 18). Discernere con attenzione – nella vostra vita, nelle vostre case, nei vostri luoghi di lavoro – come, nella vostra nazione, Dio viene eroso, eclissato, liquidato. Il beato Paolo VI lo vide nel 1968 quando, per la Chiesa, ha coraggiosamente scritto l’Humanae vitae. Quali sono oggi le minacce per l’identità cristiana e per la famiglia? L’ISIS, la crescente influenza della Cina, la colonizzazione delle ideologie come quella gender? Come reagiamo?
2. Essere fedeli. Questo è il mio secondo suggerimento. In particolare per voi, uomini e donne chiamati ad influenzare anche la sfera politica e che avete la missione di portare la Divina Rivelazione nella vita dei vostri concittadini. Sostenete i principi saggi dei vostri padri fondatori. Non abbiate paura di proclamare la verità con amore, in particolare sul matrimonio secondo il disegno di Dio, coraggiosi come San Giovanni Battista che ha rischiato la sua vita per proclamare la verità. La battaglia per preservare le radici del genere umano è forse la più grande sfida che il nostro mondo ha dovuto affrontare fin dalle sue origini. Con le parole di Santa Caterina da Siena: «Proclamare la verità e non tacere per paura».
3. Terzo: Pregare. A volte, di fronte agli accadimenti nel mondo, nella nostra nazione o anche nella Chiesa, i risultati della nostra preghiera ci potrebbero tentare di essere scoraggiati. Come Sisifo nel mito greco: condannato a rotolare un grosso masso in salita, solo per vederlo rotolare giù di nuovo, non appena aveva raggiunto la cima. Papa Benedetto XVI nella Deus caritas est ci incoraggia: «Chi prega non spreca il suo tempo, anche se la situazione appare disperata e sembra chiamare unicamente all’azione».
Nella dottrina o nella morale o nelle decisioni di tutti i giorni, il cuore della preghiera sia di discernere la volontà di Dio. Questo può avvenire solo nei momenti di prolungato silenzio in cui, come Elia prima delle minacce terribili della regina Gezabele, lasciamo che la “dolce brezza” di Dio ci illumini e ci confermi nel nostro cammino per compiere la Sua volontà. Tale era il silenzio virginale della Beata Madre. Ad un matrimonio, la festa di nozze di Cana, quando una nuova famiglia “non ebbe più vino”, Maria nostra Madre confidò nella grazia di Gesù di donare la gioia dell’amore traboccante – Amoris Lætitia. Ha pronunciato le sue ultime parole; «Fate quello che vi dirà» (Gv 2: 1-12). Poi rimase in silenzio.
Essere profetico. Avere fede. Pregare. È per questo che sono venuto a questa preghiera. Per incoraggiarvi. Sii profetico. Abbi fede. E, soprattutto, prega. Questi tre suggerimenti ci rendono consapevoli che la battaglia per l’anima dell’America, e per l’anima del mondo, è soprattutto spirituale. Essi mostrano che la battaglia si combatte in primo luogo con la nostra conversione alla volontà di Dio ogni giorno.
E così, do il benvenuto a questa iniziativa e mi unisco a voi nella preghiera che questo grande paese può sperimentare per un nuovo grande “risveglio spirituale”, e contribuire ad arginare la marea del male che si sta diffondendo in tutto il mondo. Sono fiducioso che i vostri sforzi contribuiranno senza dubbio a proteggere la vita umana, al rafforzamento della famiglia, a salvaguardare la libertà religiosa non solo qui negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo.
Alla fine: si tratta di “Dio o niente”.