Lettere di Renato Pierri – I baci di dama, dolcetti omosessuali
Ieri pomeriggio ho assistito ad un miracolo in cucina. Sono entrate nel forno 56 palline e dopo un po’ ne sono uscite 56 mezze sfere, spargendo profumo di nocciole tostate, burro e cioccolato. E poiché avevo letto da poco la lettera accorata di una persona omosessuale su blog “Come Gesù”, ho scherzato con mia figlia alle prese con i dolcetti: “Nei laboratori di pasticceria metteranno in croce i baci di dama, giacché si sposano due calotte perfettamente uguali, ad unirle sarà l’amore, quel cucchiaino di cioccolato fuso. Dolcetti omosessuali. «Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne». Per questo una calotta lascerà il forno e si unirà ad un’altra calotta e le due diventeranno un solo pasticcino. Così non più due, ma un solo pasticcino. Cannoli, sfogliatelle e babà daranno addosso alle profumate calotte, ma nelle pasticcerie non ci sarà il baratro, la rivoluzione. I babà continueranno ad essere babà, i bignè continueranno ad essere bignè, la squisita sfogliatella continuerà ad essere la squisita sfogliatella. Non ci sarà il dissolvimento della pasticceria. Ad ogni modo i baci di dama che ho gustato ieri sera, erano la fine del mondo. Pasticcini omosessuali fatti con nocciole piemontesi, burro e cioccolato, usciti dalle magiche mani di Elisabetta.
Francesca Ribeiro