Blog / Le Lettere dal carcere / Lettere | 16 Marzo 2016

Le Lettere dal carcere – L’ergastolano Aurelio Quattroluni in sciopero della fame

Nadia scrive: Ciao Don Mauro, vedi se la lettera può andar bene; Carmelo ci teneva tanto a parlare di questo suo compagno nel blog! Non sono riuscita a trovare velocemente una foto diversa da quella che ti allego, se vuoi cambiarla e cercarla tu, fai pure grazie!!

Questa settimana desidero dare  un po’ di luce e voce al mio compagno Aurelio Quattroluni, detenuto nel carcere di Padova, che dal 11 marzo ha iniziato uno sciopero della fame perché dopo anni che aspetta una risposta alla sua richiesta di declassificazione dal regime di “Alta Sicurezza” a quello di “Media Sicurezza” s’è stancato di aspettare.

Aurelio, fa parte della Redazione giornalistica interna al carcere di “Ristretti Orizzonti”. Partecipa al progetto “Scuola Carcere” e incontra durante l’anno migliaia di ragazzi delle scuole. Penso che se non sia ritenuto pericoloso per stare durante il giorno con i detenuti di “Media Sicurezza” e per rispondere alle domande dei ragazzi non possa essere certo pericoloso la sera quando rientra nella sezione di “Alta Sicurezza”. E Aurelio ha deciso di non mangiare più fino a  quando qualcuno non gli risponderà (con motivazione scritta) perché invece lo ritengono ancora così pericoloso da essere assegnato, dopo anni e anni, in Alta Sicurezza. I detenuti che vivono in questi gironi infernali vengono tutti dal regime di tortura del 41 bis dove, bene o male, c’è una tutela giurisdizionale da parte della magistratura di sorveglianza e nel decreto che notificano c’è scritto la durata della permanenza. Nella destinazione nei circuiti di “Alta Sicurezza” invece non danno nessun decreto e non c’è scritto da nessuna parte quanto durerà la permanenza in questi ghetti istituzionali. E se non hai un colpo di fortuna (come è capitato a me) vivrai e morirai in queste sezioni per sempre.

Proprio l’altro giorno un compagno detenuto nelle sezioni ghetto del circuito di “Alta Sicurezza” mi ha scritto:

Ormai in questo lager molti uomini ombra non escono mai dalla cella. Non vanno neanche al passeggio, mangiano e guardano la televisione. Altri vanno solo dal passeggio alla cella e viceversa, perché hanno smesso di pensare e sognare. In questi giorni riflettevo su quanto costa ad un popolo, a tutto il popolo del mondo, ignorare la possibilità di un nostro cambiamento. Se ogni anno disapplicano trenta detenuti sottoposti al regime di tortura del 41 bis e li inseriscono nei circuiti di Alta Sicurezza, perché di conseguenza non declassificano altri trenta prigionieri che da decenni sono ristretti in questi lager? Vengono invece tutti accatastati nel nostro circuito, destinati alla tristezza dell’immobilità, a tempo indeterminato e infinito”.

Spero che qualcuno dell’Amministrazione Penitenziaria voglia dare una risposta nel più breve tempo possibile ad Aurelio, affinché possa riprendere a mangiare. E il nostro è veramente uno strano Paese se un detenuto per avere una risposta deve rischiare di lasciarsi morire di fame.

Carmelo Musumeci

Carcere di Padova marzo 2016