Blog / Una donna nel Vangelo | 06 Marzo 2016

Lunedì 7 Marzo – Tu, tu con me, è un miracolo

In quel tempo, Gesù partì dalla Samarìa per andare in Galilea. Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». S’informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio in quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea. Giovanni 4,43-54.

Ti amano per quello che fai di bello e amabile.
Ti accolgono per quello che fai di miracoloso.
Vogliono la bellezza, l’amore, i miracoli.
Ma non vogliono te.

Si ricordano di Cana.
Vogliono il vino buono
Ma non vogliono versare l’acqua.

Amare non è amare te.
Amare sei tu.
I miracoli non sono quello che fai.
Tu, tu con me, è un miracolo.

Se è amore.
Non ha un perché.
Se è amore.
Non porta segni, prove.

A volte i più vicini a te non ti vedono.
Ci vuole uno straniero.
Che solo perché crede a quello che sei, torna.
Non sono gli occhi che servono a vederti.
È la fede.
Non sono i miracoli che dicono chi sei.
È la fede.
Perché si crede solo a quello che si ama.
Se vuoi vedere, se vedi, che fede è?
Non sono i prodigi che mi hanno fatto credere in te.
Ti credo perché sono innamorata.
E l’ora in cui mi hai ridato la vita.
La sappiamo io e te.

Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).

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Una risposta a “Lunedì 7 Marzo – Tu, tu con me, è un miracolo”

  1. loretta conte ha detto:

    Io ti amo Signore perdona la mia rigidità, la mia durezza di cuore che a volte si comporta come il fratello maggiore.