Lettere di Renato Pierri / Padre Pio a Roma: idolatria e superstizione
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L’amico prete e scrittore Mauro Leonardi ha voglia di scrivere e ripetere prima su L’Huffington Post del 4 gennaio, poi durante la trasmissione“Siamo noi” del 3 gennaio su Tv2000, che la salma di Padre Pio non è adorata come Dio, ma venerata. La differenza sta nella sua mente e nella mente dei teologi, non nella mente di moltissimi fedeli. Nella mente di tanti devoti il frate di Pietrelcina viene prima di Cristo. Ma l’avete vista la gente intorno a quel cadavere che in fondo fa un po’ ribrezzo?
Avete visto quella mani strusciare sulla parete della teca? Una donna vi strusciava con cura anche il rosario (l’effetto è maggiore!). Tutti in attesa del miracolo, in attesa che il frate operi guarigioni. Mi stupisce che questo Papa, che ha preso le distanze dalle apparizioni della Madonna di Medjugorje, abbia incoraggiato queste forme di superstizione e idolatria. Nel suo libro “L’Anima e il suo destino”, Vito Mancuso scriveva: «Questa mentalità del miracolo (e dello straordinario) fa molto male all’autentica spiritualità, e rende inevitabile che forti intelletti come quello di Nietzsche abbiano sentito la necessità di proclamare la “morte di Dio” per far vivere l’uomo». E don Franco Barbero sul suo blog, riferendosi alla esagerata devozione per la Madonna: «Il devozionalismo cattolico… mariolatrico, si configura come vera e propria superstizione, un vuoto totale di fede adulta, una presa in giro di tante persone di buona volontà che vengono depistate dalla centralità del messaggio evangelico ed orientate verso forme di religiosità ambigue e commerciali. La fede non ha bisogno di santuari e di madonne: essa si nutre del Vangelo di Gesù, testimone di Dio, e della prassi che il nazareno ha incarnato e testimoniato a noi». Io aggiungerei che la fede non ha neppure bisogno dell’ostensione di cadaveri. Però, un miracolo potrebbe farlo il frate di Pietrelcina, potrebbe svegliarsi e dire alla gente che s’inchina davanti alla sua salma: “Guardati dal farlo! lo sono un servo di Dio come te e i tuoi fratelli… È Dio che devi adorare (Ap 22,7).
Renato Pierri