L’Huffington Post – Il Papa ha detto no alle confusioni, non alle unioni civili
Per l’inizio anno della Rota Papa Francesco dice “che non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione.”
Nei media trovo, a queste parole, commenti solo in chiave negativa, come se fossero avversarie delle unioni civili. “Unioni civili, richiamo del Papa”, titola per esempio il Corriere.
Io invece, in questi giorni di “chiamata alle armi dei cattolici”, trovo una luce che riscalda il mio disagio. Se si dice che la mano destra è diversa dalla sinistra come non vedere che allo stesso tempo, oltre che la diversità, si sta dicendo anche l’uguaglianza, e cioè che entrambe sono mani? Se il Papa dice che matrimonio e altri tipi di unioni sono diversi sta anche dicendo – scusate la ripetizione – che nella nostra società esistono unioni di diverso tipo: alcune sono matrimonio e altre no. Sono qualcosa che esiste e, come ripeté il 13 aprile 2013 a casa Santa Marta, «non è un buon atteggiamento quello di truccare la vita, di fare il maquillage alla vita. No, no. La vita è come è. È la realtà.” E uno Stato, come disse Galantino in un’ intervista “ha il dovere di dare risposta a tutti”.
È vero, secondo il Papa il matrimonio è il sogno di Dio sulla famiglia. Ma quante volte i sogni che abbiamo su chi amiamo non si realizzano? Mi immagino Dio mentre desidera che io realizzi tutte le cose che lui sogna su di me, ma non dimentico che Dio mi vuole libero. Vuole che i suoi sogni su di me si realizzino solo nella misura in cui sono anche i sogni miei. Senza i miei sogni, anche il Dio del Papa non può realizzare nulla nella mia vita. Secondo il vescovo di Roma Dio, per farci vivere un amore che sia un’unione che assomigli al Suo amore, sogna per noi il matrimonio: “Dio ha voluto rendere partecipi gli sposi del suo amore”. Ma non dimentichiamo che il Dio del Papa sa che per amare ci vuole la libertà di potersi scegliere. E allora loro – Dio e il Papa – aspettano e sognano. Aspettano che i nostri sogni siano come i loro.
E se non avviene, il Suo sguardo – quello di Dio -, sa comunque cogliere tutto l’amore che c’è nelle nostre vite. Dove c’è amore, lì c’è Dio. Nessuna briciola d’amore va mai sprecata. Dai tempi del vangelo fino ad oggi e per sempre.
Quelli che noi chiamiamo “il matrimonio è solo tra uomo e donna”, Dio lo chiama sogno. Dove noi diciamo “o in piazza o contro la verità”, Dio raccoglie l’amore che ci facciamo anche se non è tutto l’amore possibile ma è solo l’amore che possiamo, l’amore che riusciamo. Dove noi diciamo “o adesso o mai più”, Dio attende.
Il Papa dice che ci sono altre unioni che non vanno confuse con il matrimonio ma che comunque non vanno negate perché se lì c’è amore Dio è anche lì. Alcuni dicono che in “quelle unioni” nulla c’è d’amore, altri dicono che in “quelle unioni” c’è solo amore. Dio dice: se c’è amore ci sono anch’io.
Il Papa dice “non facciamo confusione”. E io voglio prendere il lato positivo, il bicchiere mezzo pieno perché, dai, è il Papa. Mica possiamo chiedere a un vegano di mangiare – per una volta, solo una – un panino al prosciutto crudo. Il Papa dice non facciamo confusione ma sa anche, il Papa, che il suo Dio sa che la confusione c’è perché ci sono più realtà. E Lui, Dio, sa tenere questa confusione tra le Sue mani. Solo che Lui, Dio, questa confusione la chiama con il nostro nome. E la sente Sua, profondamente Sua.
Tratto da Huffington Post
Qui il link a Papaboys
Unifichiamo i commenti nel forum, nella discussione “Parliamo di omosessualità“. Grazie
Che scemo!
E se non sono le unioni civili a confondere le cose, cosa?
Ciao Fernando. Puoi trovare su questo blog un intervento del mio amico don Fabio Bartoli che ti piacerà di più http://mauroleonardi.it/2016/01/24/le-lettere-di-don-fabio-bartoli-perche-bisogna-andare-al-family-day-il-prossimo-30-gennaio/
Certo. Quello ho un senso.
Invece, cosa potrebbe confondere?
Chi mai chiama le convivenze “matrimonio”? Nessuno.
Non è possibile che Francesco pensasse alla convivenze di fatto come qualcosa che confonde, perché qualcuna le considera matrimonio.
No.
E allora? Cosa farebbe sorgere la confusione?
Lei, e non don Fabio, dovrebbe provare a spiegare questo, se è in grado.
Don Mauro a me piace il pensiero che hai espresso nell articolo perche hai messo il tuo che condivide le unioni civili ed ami tutti e sai che anch.io approvo le unioni civili.Pero il papa è la voce della Chiesa e credo che veramente l omosessualita continuera ad essere considerata dalla Chiesa un unione impossibile.Che ingenuo questo prete direbbe Renato Pierri!!sogni don Mauro!!il papa ha detto per quanti vivono in stato oggettivo di errore continuano ad essere oggetto dell amore misericordioso di Dio.Quindi peccatori.Gia il fatto stesso che ha detto queste parole dice tutto cioe sono in stato di peccato!la chirsa gia nel catechismo condanna gli atti omosessuali.Don Mauro cio che tu pensi sull amore come lo intende Gesu nell articolo esprime la tua grande sensibilita tu sei un sacerdote speciale;ma il papa purtroppo ha voluto dire altro
Papa Francesco dice di non confondere il matrimonio con altri tipi di unioni. Che problema c’è?
I Papa parla nel tradizionale incontro con la Rota Romana, che solo casualmente cade a ridosso della discussione parlamentare, ribadendo quello che ha spesso detto sulla famiglia, cioè “che non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione.” Gli altri tipi di unione quindi esistono. Don Mauro giustamente sottolinea l’amore di Dio anche per chi si trova in questi tipi di unione, e attribuisce al Papa di non dire no a queste unioni ( e qui non mi è chiaro che cosa vuol dire “non dire di no”: non negarne l’esistenza, o approvarle o promuoverle?).
E’ un dato di fatto però che il DDL in discussione in Senato sulle Unioni civili crea proprio questa confusione fra la famiglia e altri tipi di unione. Per come è fatto l’articolo, non chiarire questo secondo me rischia di trasformare le parole del Papa in spot pro Cirinna’
no don Mauro anche quelle forse ma parla proprio di matrimonio tra uomo e donna per cui si capisce chiaro il riferimento alle unioni civili gay;altrimenti non avrebbe detto piu o meno cosi ora non ricordo preciso;cioe il disegno divino era unione tra uomo e donna.Lampante;chiaro!!
Caro don Mauro
quello che dà più fastidio in questo articolo è quello che non c’è scritto, e che non voglio attribuirti, ma che in questo clima di guerra è facile leggerci, cioè l’idea che i manifestanti del Family day non vogliano riconoscere l’unione di fatto degli omosessuali.
A parte quello che ho scritto ieri a titolo personale voglio riportarti questa dichiarazione di Filippo Savarese (il presidente del comitato organizzatore), tratta da una intervista. Rispondendo appnto alla domanda se la manifestazione sia contraria alle unioni civili dice:
“Ma per carità! Nessuno tra noi che scenderemo in piazza il 30 gennaio al Circo Massimo in occasione del Family Day pensa che due persone dello stesso sesso che si amano non debbano avere tutti i diritti che servono a rendere effettivo, pratico, concreto questo rapporto nel contesto sociale. Il diritto di gestire insieme i propri beni mobili e immobili, i propri affari, le proprie vicende esistenziali. Il diritto di essere ‘uno per l’altro’ in tutte queste circostanze, e di far valere questa vincolo di mutua solidarietà nei confronti di terzi. Questo corpo di diritti però non c’entra niente col diritto di famiglia, di cui è fulcro l’istituto del matrimonio! Non per una questione di visione morale o religiosa della famiglia, ma pratica, concreta.”.
A me sembra esattamente quello che dice il Papa, a te no?
Purtroppo caro don Fabio la verità vera è invece quella. Cioè che il messaggio che manda una manifestazione come il Family Day è proprio quello che, per i partecipanti gli omosessuali sono un problema e quindi meglio non dargli troppi diritti perché se no chissà dove arriveremo…il problema dello scendere in piazza è proprio questo: che si fa di tutta l’erba un fascio. Chiunque vada in piazza avrà le migliori intenzioni e il rispetto per i diritti dei gay ma il gesto della manifestazione significa “sono contro di loro”. .. così viene letto.
Ann, ognuno può leggere quello che vuole.
Vale quello che dicono le persone che partecipano e gli organizzatori.
Il resto è ipotesi.
Nessuno di quelli che conosco e scende in piazza, fa ” di tutta l’erba un fascio” o si schiera contro altre persone.
Ma in difesa dei minori, dei più deboli, della famiglia tradizionale, quello si.
No, ann, sono contro il ddl Cirinnà, che fa confusione tra il matrimonio e altri tipi di unione.
Mauro, complimenti, sei proprio bravo a giustificare il Papa, però a me pare che quando un fratello sbaglia bisogna farglielo osservare.
Il Papa ha detto: “Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione”. L’errore grave, offensivo verso molte famiglie e molti bambini, non è il fatto d’avere detto che non deve esserci confusione, ma l’aver parlato di “famiglie volute da Dio”. Il che è come dire a molte famiglie e a molti bambini: “Voi non siete stati voluti da Dio, voi, poveracci, non appartenete al bel sogno di Dio. E’ un’indelicatezza, una rozzezza, direi, che non fa onore a Papa Francesco.
Inoltre: il discorso, che ha fatto seguito a quello pessimo di Bagnasco, proprio nel momento in cui si sta discutendo una legge, costituisce un’interferenza nelle cose dello Stato italiano.
Mi addolora enormemente che proprio un sacerdote scriva cose del genere.
@Laura
Immagino di essere io, il sacerdote che ti addolora, non di d. Fabio. Però il sacerdote che ti addolora è lo stesso che dà spazio normalmente a tutte le opinioni, comprese quelle di don Fabio e di chi la pensa come lui. Anche tu potresti scrivere tutto quello che vuoi.
Ciao e benvenuta
… il sacerdote che ti addolora è lo stesso che non perde occasione di lodare quello che lui fa.
Fabio potrei riportarti le bacheche fb di diverse persone che organizzano il Family Day. Non lo faccio perché non voglio alimentare la polemica. Ce n’è una in cui prima il titolare dice che il 30 gennaio sarà come la battaglia di Lepanto in cui gli organizzatori sono i cattolici, quelli delle unioni civili sono i mussulmani (di allora) e la gerarchia ecclesiastica dovrebbe comportarsi come fece il Papa di allora. E, naturalmente, il post successivo, dice che il Family Day non è “contro nessuno”. Che dire?
Io credo si debba prendere atto che sta avvenendo qualcosa di simile a quanto avvenne secoli fa, quando nacquero altre confessioni diverse dalla cattolica. Per secoli ci si bruciò, poi si capì che la strada della convivenza civile era quella di dare nomi diversi a cose diverse, e fare cose diverse in luoghi diversi. Se la Messa cattolica non è quella di Lutero, una delle due deve cambiare nome. Così è accaduto e ora in italia non ha nessuna importanza essere luterano o cattolico.
Fuor di metafora, io spero che dai discorsi di questi mesi nascano degli istituti giuridici rispettosi di chi intende le cose in modo diverso. Anche a me piacerebbe che tutti intendessero la famiglia come la intende la Chiesa cattolica, ma così non è. Ora, è inutile chiedere alla Chiesa di cambiare idea sul matrimonio alla Chiesa o al movimento LGTB di cambiare la propria: vogliamo deciderci a dare nomi diversi a cose diverse, a fare leggi diverse per cose diverse?
So bene che l’analogia zoppica perchè un conto è la confessione religiosa e un altro è la famiglia, e per quanto riguarda l’istituto familiare la Chiesa dice che dalla sua c’è la legge naturale, ma questo lo dice solo la Chiesa non chi ha convinzioni diverse. Una persona LGTB ma fa vedere i documentari con gli animali omosessuali, e da lì non ne usciamo. Mi sono spiegato?
Renato si certo il papa non.mi è piaciuto per niente!!proprio ti do ragione per tutto e credo che abbia messo con queste dichiarazioni benzina sul fuoco!!Don.Mauro ha scritto solo sue idee che mi piacciono;ma non sono quelle del papa.Certo il papa che rappresenta Madre chiesa che vuoi che dica??Che brutta questa lotta nelle piazze;si va a difendere la famiglia?ma non sarebbe meglio difenderla veramente stando a casa di piu con i figli;cercando di seguirli;visto le famiglie sfasciate che ci sono oggi??Cercare di essere meno egoisti ecc….?
La legge non c entra con la religipne queste persone vogliono un unione civile non sposarsi in chiesa.Non l hanno mai chiesto;non gli interessa!quindi vogliono un unione riconosciutadallo Stato italiano ;gia in vigore in altri Stati;Lo stato vaticano.non è italiano parla di leggi che non dovrebbero riguardarlo;il matrimonio cristiano non.subira nessuna conseguenza.Perche allora la Chiesa alza muri;vavin piazza??Nessuno va in piazza per difendere i barboni;i profughi;il matrimonio cristiano in crisi;a non legalizzare le droghe eccc…no si va a manifestare per le unioni gay!!
Don Mauro, la storia è fatta di corsi e ricorsi. Può darsi che oggi si sia davanti ad una nuova Lepanto. Cosa ci sarebbe di strano?
Certamente però oggi non si bruciano le persone e ci sono modi di lottare diversi.
Ma le lotte esistono e la difesa dei deboli pure.
Nessun momento storico è fatto per far passare il male per bene senza reagire! almeno con una presenza in piazza.
Se per lei questa è violenza, ( e magari non è violenza l’affidamento di figli a coppie gay,) sono anche io tra quelli addolorati di sentire parlare così un sacerdote.
Il matrimonio è solo tra donna e uomo.
Caro don Mauro, penso che -come cattolici- dobbiamo dare sicuramente prova di grande comprensione e amabilità, ma come insegni Tu, più verso le persone che verso gli istituti. Però è dura farlo quando si viene presi per i fondelli, con il Corriere che offre copertura giornalistica solo su una parte in causa, offre statistiche fasulle (v. querelle di Pippo Corigliano sui “figli” di coppie gay), Sentinelle che vengono insultate come se il diritto di manifestazione del pensiero fosse unilaterale, stampa italiana che tratta questo argomento come se fosse quello determinante.
Inoltre, sappiamo bene che la CEDU lascia agli stati la libertà di prevedere matrimonio e/o unioni civili, ma, una volta introdotti, sanziona lo Stato se limita l’adozione solo a coppie etero.
Quindi il dibattito (con buona pace di Cirinnà) si sposta sull’adozione, non certo sulla pensione di reversibilità… E forse si sposta anche sull’educazione che verrà impartita (su base o meno volontaria) nelle scuole, una volta che passerà il ddl e che, immagino, tutti i circoli LGBT vorranno presentare le nuove opzioni a tutti i minorenni.
Io volevo parlare del testo di Carron. Ecco io la penso proprio come lui. Mi piacerebbe che le persone che intendono manifestare contro il DDl Cirinnà, e che mi invitano a dibattiti, ad approfondimenti, a scrivere lettere al parlamento, a scendere in piazza, mi invitassero anche ad un incontro tra famiglie omogenitoriali e famiglie tradizionali. Se non è una guerra, non ci deve essere un nemico e allora si può stare intorno ad un tavolo a parlare. Se si va in piazza non come una trincea allora non si dovrebbe parlare di vittoria e di forze schierate (1 milione, 2 milioni) ma ci si dovrebbe preoccupare che nessuno rimanga indietro. Come? Io vorrei che chi vuole che il DDL non passi, si preoccupi di tutti quei nuclei familiari omogenitoriali e dei loro figli che non possono chiamarsi famiglia e che possono convivere con i loro genitori come se fossero dei single con prole e non fratelli con i genitori. Perché loro saranno ancora più “ultimi” se il DDl non viene approvato e quindi dovrebbero essere i “primi” nel nostro cuore e nelle nostre teste. Finchè chi va in piazza va per vincere e quindi per vedere perdere altri fratelli e i loro bambini e non ha un piano di accoglienza, cioè un invito a cena, per una famiglia omosessuale, a me non convince pur condividendo fede e Chiesa.
@Stefania, mi sono spiegata male: sono quelli da fuori che guardano ai manifestanti in piazza il 30 gennaio come gente che è contro gli omosessuali. Da fuori il messaggio è “quelli del Family Day sono contro i gay”. (ho fatto pure la rima!)
Grande Carron!
La penso esattamente come te, Tres.
Inoltre, mentre continuo a lodare l’atteggiamento pacato di Don Fabio, mi limito a sottolineare che DATO CHE STIAMO PARLANDO DI OPINABILE, frasi tipo ” sono addolorata di sentire parlare così un sacerdote”. Ma così come, scusate? ha detto che la famiglia uomo-donna è il sogno di Dio. bene. Ha aggiunto che però ci sono ( E CI SONO realtà diverse: madri da sole, padri da soli, nonni che allevano nipoti, due persone anziane della stesso sesso che convivono per farsi compagnia e aiutarsio nelle spese e , sì, anche coppie omosessuali. Ci sono. Ora ils sacerdote dice che a fronte di questa realtà è inutile ( a suo parere) alzxare barricate.Ma conviene chiamare cose diverse ( matrimonio-unione) cose diverse. E che per aiutare questa diversificazione , lui ritiene la ppiazza non efficace. Cosa c’è di tanto scandaloso? No perchè a me fa accapponare molto più la pelle- in questo momento storico poi !!!!- che qualcuno accomuni il family day a Lepanto e alla guerra santa! Che poi la battaglia di Lepanto ebbe finalità ( politiche ed economico-strategiche) che con la fede non avevano nulla a che fare: e sarebbe molto molto meglio non rispolverare come fossero state gesta di tetragona purezza e di martirio e da imitare ora, azioni della Chiesa del passato che ora sarebbero dannose e incomprensibili.
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Questo passaggio del discorso del Santo Padre (anzi, dei Santi Padri) mi sembra lasciare pochi dubbi sul concetto cristiano di Famiglia. “Procreativo” … “dell’uomo e della donna” !!!
Cadere nell’inganno di un sofisma come quello di interpretare che ribadire e difendere il concetto di famiglia voglia dire negare diritti ad altri tipi di unione è una magnifica tentazione che ha il solo scopo di “dividere”. E chi è colui che divide ???
Siamo tutti bravi ad interpretare, a mostrare quanto siamo colti, intelligenti, preparati e addirittura caritatevoli verso chi chiede più diritti e riconoscenza. Noi siamo quel popolo che quando parla un ministro, abbiamo sempre la soluzione migliore, quando vediamo una partita di calcio, avremmo fatto sicuramente meglio di quell’allenatore e oggi, quando parla l’erede di Pietro, vediamo addirittura più lontano di lui.
Nessuno vuole negare nulla a nessuno ma determinati principi e valori della famiglia non vanno ne confusi ne equiparati ad altri tipi di unione. Pena la distruzione della famiglia.
Possiamo discutere all’infinito delle “virgole” e dei “puntini” ma è la materia alla radice che dobbiamo tenere ben presente, altrimenti gender, utero in affitto e conseguente stepchild adoption (che bella definizione!!!) porteranno anche da noi conseguenze del tipo:
1. http://www.interris.it/2015/12/17/80883/posizione-in-primo-piano/schiaffog/follia-trans-a-tre-anni.html
2. http://www.tempi.it/california-madre-surrogata-concepisce-tre-gemelli-aborto#.VqZPpvnhDDc
Come ampiamente dimostrato per aborto e divorzio, noi uomini non abbiamo “il fisico” per batterci contro l’ingerenza generata dalla dissolutezza con cui tali “diritti” vengono applicati.
Personalmente concordo nel definire i diritti lgbt tramite modifiche opportune e puntuali del codice civile e ribadire fermamente la definizione di Famiglia, come anche la Chiesa auspica.
Poi se vogliamo cadere nella tentazione, facciamo come l’esercito d’Israele davanti a Golia, fermo per settimane !!!
Finché non è arrivato Davide a ricordarci che Dio è con noi.
Abbracci di Pace a tutti, concordi e non.
Ho notato che manca il passaggio del discorso, lo riporto per completezza:
“La famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo, appartiene al “sogno” di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell’umanità.[3]
Come affermò il beato Paolo VI, la Chiesa ha sempre rivolto «uno sguardo particolare, pieno di sollecitudine e di amore, alla famiglia ed ai suoi problemi. Per mezzo del matrimonio e della famiglia Iddio ha sapientemente unite due tra le maggiori realtà umane: la missione di trasmettere la vita e l’amore vicendevole e legittimo dell’uomo e della donna,…”
Rispondo a Dory.
Credo che la ragione dell’afflizione di fronte ai discorsi di don Mauro sia la seguente:
Egli contraddice l’insegnamento della Chiesa che ha affermato:
Tutti i fedeli sono tenuti ad opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. Rendendo nota la propria opposizione
Le leggi vigenti come abbiamo visto garantiscono già quanto viene richiesto dalle coppie omosessuali, facile capire che il DDL Cirinna è voltp a ottenere una figura familiare alla stessa stregua di quella naturale. Il punto non è emarginare coppie cosi oramai costituite ma impefirne l’istituzionalizzazione. C’è molta ma molta differenza e l’attenzine è rivolta ai bambini divenuti (non solo per gli omosessuali)frutto solo di desideri narcisisti. Perché questo è non volere accettare una condizione di sterilità che potrebbe invece tradursi per molte donne ,in.adozione di tanti di quei bambini che aspettano dentro gli orfanatrofi, in perfetta linea con l’anno della misericordia. Le coppie omosessuali dovrebbero scoprire la bellezza della loro unione e accettare che la natura di quedta unione non porta a generare una loro creatura e che raggirare questo dato è pura manipolazione della vita per vivere un,’illusione. Essere amico implica un rapporto basato sulla verità della relazione con se stesso e con l’altro , unico elemento su cui fondare rapporti retti e di reciproco aiuto,unica strada per scoprire qual,’e il vero bene e la via della felicità. Vorrei stabilire sempre rapporti leali e di rispetto reciproco della propria identità.
In primis: le unioni civili non regolamentano solo unioni omosessuali, ma tantissime situazioni che , per varie ragioni, si sono create con il tempo e che andrebbero tutelate per una questione proprio di civiltà di abase.
Nello specifico, Don Mauro ha continuato a scrivere che la “famglia uomo-donna è il sogno di Dio”: solo non ritiene la piazza lo strumento più idoneo per difenderla: infatti ha criticato anche le manifestazioni di matrice opposta a quella del family day. Dice che, inoltre,sarebbe opportuno chiamare in modo differente istituti differenti, appunto per non creare confusione. In questo ricalca il pensiero del papa.
Ritiene che le manifestazioni (sia pro che contro) rinfocolino un clima da caccia alla streghe ( con relativi apostati, eretici, nemici o supposti tali) che non solo non facilita il dialogo, ma rischia di ottenere esattamente l’effetto opposto a quello desiderato: e a leggere certi commenti, mi pare proprio che abbia ragione.
A me queste argomentazioni non sembrano contraddire nessun insegnamento della Chiesa. tanto meno dogmi o Catechismo. Detto questo, si può essere d’accordo opppure no. Questo certamente.
@fernando: dove si trova l’insegnamento della Chiesa che tu affermi?
@Dory concordo con te!
l’omosessualità è peccato,la chiesa lo deve dire,se no è in contradizione con gli insegnamenti della Bibbia.Se ci sono gli omosessuali questo non vuol dire che non possono fare un cammino di fede,ma loro stessi devono concepire che nella bibbia il disordine sessuale è peccato,Amare non è peccato ma fare atti sessuali fra persone dello stesso sesso è peccato ,questo lo dovrebbe sapere ogni cristiano battezzato..Se il papa non dice che essere gay è lecito o inlecito viene la confusione.
Si vede che Dory, impegnata come don Mauro a prendere un caffè con le persone (cosa ottima non ha avuto tempo neanche lei di leggersi la Cirinnà.