Lettere dal carcere – “Caro don Mauro” di Carmelo Musumeci

Ciao Don Mauro, qui di seguito la risposta di Carmelo all’articolo che hai scritto su di lui il 29 Agosto. Ho ricopiato fedelmente.  Per il manoscritto, io ce l’ho sia in word che in pdf, ma dimmi tu se riesci a leggerlo.
Un abbraccio,
Nadia

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Caro Don Mauro,
ho letto le tue parole e ti ringrazio di e con il cuore della luce che mi dai, perché ci vuole tanto coraggio a dare voce ai cattivi affinché anche loro abbiano una possibilità, una sola. E un calendario in cella per segnare i giorni che mancano al fine pena, perché aspettare per nulla uccide il cuore di qualsiasi uomo.
Don Mauro, la cosa peggiore per gli ergastolani è continuare a vivere, eppure, non si sa per quale mistero, lo facciamo lo stesso.
E non è vero che lo facciamo per le persone a cui vogliamo bene, perché con il passare degli anni diventiamo un peso anche per loro.
Credo che l’unica pena che potrebbe davvero cambiare le persone sia quella di amarle, perché l’amore è la migliore delle medicine per far guarire i cattivi.
Peccato però che la maggioranza delle persone non conosca questa medicina, ma Gesù la conosceva bene.
E mi ricordo, prima che diventassi un “Senza Dio”, di avere letto nel vangelo, tanti anni fa, forse troppi: “Gli scribi e i farisei vedendo che egli mangiava assieme ai peccatori e ai pubblicani, dicevano i suoi discepoli: Perché mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori? Ma egli, udito ciò, rispose loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma gli ammalati. Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Don Mauro, ti confido che spesso più che la libertà mi manca Dio, ma questa forse è una condanna che mi sono dato io da solo.

Fra i miei molti manoscritti che ho sotto la branda, ne ho uno in particolare che vorrei che tu leggessi, che ho dedicato al mio angelo, dal titolo, appunto, “Il Senza Dio” e chiederò a Nadia di mandartelo.
Un abbraccio fra le sbarre.
Carmelo
Carcere di Padova settembre 2015